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Musicisti: WILLIAM EATON (Insolita Musica)

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William Eaton è un chitarrista, liutista e compositore di area New Age (o anticipatamente Next Age), quella però meno commerciale o di troppo facile ascolto. Per inquadrare correttamente l’altezza e la serietà artistica di William Eaton, conviene fare un distinguo tra New Age e New Age e tra quella che un tempo non ancora lontano è stata la New Age e ciò che ora è definita Next Age. La “New Age” è stato un fenomeno molto ampio e non facile da definire per l’ecletticità con cui ha recuperato e rivisitato spiritualità, religione, scienza, filosofia, esoterismo, ecologia, astrologia, psicologia, musica, mitologia, misticismo, oriente, medicine e, insomma, tutto quello che riguardi l’uomo. La salute personale (il benessere del corpo che alimenta quello psicologico e spirituale e viceversa in una visione olistica dell’uomo), l’autoperfezionamento e la qualità della vita, la nuova spiritualità, il risveglio di una coscienza ecologica che unisca l’uomo a tutte le forme di vita, la costituzione di gruppi di mutuosoccorso (self help groups) e di comunità (da quella di Findhorn in Scozia alle più importanti in Italia, la città-stato di Damanhur in Valchiusella e il Villaggio Verde nel novarese), le ginnastiche dolci, le psicotecniche, la meditazione, i movimenti terapeutici sono solo alcuni degli aspetti del movimento New Age, sviluppatosi all’interno della controcultura giovanile americana e del movimento hippy negli anni ’60. Nella sua forma sociale, la New Age è stato forse il più suggestivo movimento collettivo del Novecento.  La prima New Age si è tuttavia sviluppata in Europa intorno agli anni ’50 e ’60 quale forma di revival di una precedente tradizione teosofica. Definitasi astrostoria, questa forma di teosofia moderna era focalizzata sull’attesa (ormai disattesa) di una nuova era illuminata, l’Età dell’Acquario. La New Age, negli anni Duemila è arrivata alla sua fase di decadenza: la sua dimensione commerciale ne ha creato infine un’immagine negativa. Nelle correnti della Nuova Era hanno operato infatti anche e sempre più persone e organizzazioni che hanno screditato inesorabilmente l’intero movimento con una certa propensione allo sfruttamento, al plagio e all’imbroglio, con un erotismo morboso, con un sapere a volte ben oltre i limiti dell’improbabile, del sopportabile e del ridicolo e un esagerato interesse per la sfera materiale. Dalla fine della New Age quale grande movimento collettivo, spirituale e millenaristico, caratterizzato da un orientamento all’attesa di grandi trasformazioni del mondo, all’avvento cioè di una età di pace e benessere mondiali, è nata oggi la Next Age, in cui viene meno la dimensione collettiva e si ridimensiona la struttura organizzativa. Si accentua la consapevolezza della trasformazione individuale, per aiutare la quale rimangono i temi cari alla New Age. Ma la crisi della New Age ha prodotto un ripiegamento individualistico, dall’utopia globale a una più conseguibile meta di perfezionamento di sé singoli ove c’è sempre la speranza-proposito che una società di individui dediti al proprio miglioramento possa di riflesso migliorare anche la collettività.
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Detto ciò (e consiglio la lettura di “New Age & Next Age” di Massimo Introvigne, Piemme editore), veniamo a William Eaton. Nato in Nebraska, è un musicista, compositore, liutista e professore di eccelso livello. Ha suonato e inciso dischi con musicisti di grande calibro e spessore, come il noto flautista nativo d’America, Carlos Nakai, il flautista tibetano Nawang Khechog e con orchestre da camera quali La Nouveau West Chamber Orchestra e la Nebraska Chamber Orchestra. Il William Eaton Ensemble include musicisti di qualità tra cui il percussionista Will Clipman, Claudia Tulip (ai flauti indigeni e di Pan), Allen Ames, che ha progettato un violino a sei corde e una violyra (un mix tra violino e lira), Robert Tree Cody (anch’egli flautista nativo d’America) e i Monaci del Tibetan Drepung Loseling Monastery.
 
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La musica di William Eaton, definibile “pan-etnica”, un po’ jazzata, talvolta classicheggiante, esplora paesaggi sonori di diverse origini storico-geografiche, partendo dai deserti dell’Arizona e dalle terre dei Nativi d’America fino alle tradizioni del Giappone. E’ una musica colta, profondamente interiore, sicuramente rilassante ed evocativa, suonata con strumenti moderni, autocostruiti o le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Lettore onnivoro delle discipline spirituali e filosofiche di molte culture, amante della solitudine e del silenzio dei deserti e delle montagne fuori da Phoenix, dove ha dormito notti e notti all’addiaccio, arrivando a viverci per due anni nella sua automobile, già ventenne iniziò a contemplare le origini e le dinamiche del suono dei suoi strumenti ora sotto le stelle, ora vagando per i canyon. Cominciò a suonare e a improvvisare anche per il pubblico nei luoghi naturali più remoti e suggestivi, al chiaro di luna tra i Canyon o al sorgere del sole  tra le sabbie dell’Arizona, meditando ogni singola nota e risonanza dei suoi strumenti e della sua musica. Dagli anni ’80 ad oggi William Eaton ha imparato a padroneggiare qualunque strumento a corde e ha inciso numerosi dischi per la Canyon Records, esplorando con la musica anche come le persone interagiscono con essa e creando strumenti bellissimi, dalle forme e dalle sonorità uniche e affascinanti, seguendo le curvature naturali del legno, come la harp guitar (un po’ arpa e un po’ chitarra), la lyraharp guitar (una chitarra che è anche arpa e lira), la koto harp guitar (che suona come il koto giapponese, ma è anche lira e chitarra nella sua conformazione), chitarre dalle molte corde (esemplare quella a 26 corde) fino alla O’ele’n Strings a due manici, ispirata nelle forme sinuose a un armadio di epoca Vittoriana.
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O’ele’n Strings
 

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