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Intervista con Alessandro Ristori

10 min read

 
Alessandro Ristori 
con i suoi Portofinos
nuove date per l’artista romagnolo per promuovere, “Giorni D’Estate”, il nuovo singolo, pubblicato da Bum Bum dischi, in CD, vinile a 7″ ed in tutti gli store digitali
 
Dai palchi della Riviera, dal Grand Hotel di Rimini allo Sporting Club di Montecarlo, passando per date in tutta Italia ed esibizioni a festival in Russia ed Europa dell’Est.
Il nuovo singolo dedicato alla “Dolce Vita”e alle estati rivierasche nei mitici anni ’60.
Ascolta il singolo su www.alessandroristori.com
 
Alessandro Ristori gioca la carta del pop, vintage o retrò, come lo si voglia definire, in un omaggio alla grande musica dei 60’s italiani, con classe e ironia.
Il disco “Giorni d’estate” contiene tre tracce: due inediti, il singolo “Giorni d’estate” e “Blu blu blu”, e una cover della mai dimenticata “Piove” (Ciao Ciao Bambina) del grande Domenico Modugno.
 
2011 CD Giorni d’estate
1) Giorni d’estate
1) Blu blu blu
1) Piove (ciao ciao bambina)
 
 
Prossime date, in continuo aggiornamento:
 
13/07/2011 – Riccione, Zona Abissinia(Rn)
15/07/2011 – Punta Marina (Ra)
16/07/2011 – Casalborsetti, Piazza Zona Porto Canale (Ra)
17/07/2011 – Vado (Bo)
19-20/07/2011 –  Milano Marittima (Ra)
21/07/2011 –  Rimini
22/07/2011 – San Giovanni in Marignano (Rn)
31/07/2011 – Villabassa, Dobbiaco (Bz)
03/08/2011 – Carpena (Fc)
09/08/2011 – Lido di Spina (Fe)
12/08/2011 – Piazza Vivaldi, Lido Adriano (Ra)
13/08/2011 – Montecucco, S.Giorgio Di Pesaro(Pu)
15/08/2011 – Rivabella (Rn)
21/08/2011 – Conselice (Ra)
05/09/2011 – Codrignano di Imola (Bo)
06/09/2011 – Pala De Andrè – arena centrale – Ravenna
 
Edizioni musicali / promozione: New Model Label – Govind Khurana – govindnml@gmail.com
Ufficio Stampa: Materiali Musicali info@materialimusicali.it
 

 
Intervista
Davide
Ciao Alessandro. Un singolo davvero piacevole, e una “Giorni d’estate” che resta subito impressa… Hai dichiarato che la tua passione è lo “spaghetti rock’n’roll” (ma certo anche Elvis, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis…): dunque il primo Celentano, Gaber, Jannacci, Ghigo, Little Tony… E poi i crooner degli anni Cinquanta, anzi i “Cantanti Confidenziali” di casa nostra come Bruno Martino, Johnny Dorelli (e Arigliano no?)… Sono anche i miei beniamini d’infanzia (conservo ancora tutti quei 45 originali… Ahi, come passa il tempo…)
Allora, com’è nato l’amore per questa musica al punto da volerla riproporre nei modi più fedeli a quell’epoca, cioè gli anni ’50 e ‘i primi 60 in Italia?
 
Alessandro
I dischi in casa hanno fatto sicuramente la parte del leone, poi sai quando sei bambino cerchi sempre di crearti un tuo mondo parallelo, di fantasia… a me piaceva l’idea di vivere in quel passato non avendolo vissuto, plasmando il sogno come più mi piaceva… Lo sto ancora coltivando quel sogno.
 
Davide
Prendiamo i testi… Cosa succede tra l’Alessandro di oggi e la tua epoca e l’Alessandro Ristori e i suoi Portofinos quando devi scrivere il testo a una canzone e ti cali in qualche modo in un’epoca lontana, non vissuta realmente di sicuro (non so la tua età, ma è certo che sei molto più giovane)?
 
Alessandro
Un conto è il mondo musicale e lo style che vuoi trasmettere , un altro conto è quello che vai a raccontare; Giorni d’estate e Blu blu blu, non sono altro che miei ricordi di vita vissuta , il “grattacielo, ottavo piano lato est…” sono io che guardo dalla finestra del grattacielo a Mare di Milano Marittima…. La cosa importante e fondamentale è dare immagini alla gente, che si aprano davanti agli occhi come quadri, foto, spaccati di vita.
Io sono del ’79…
 
Davide
Perché la necessità di cambiare il nome della band che ti accompagna, gli Hound Dogs (il riferimento a Elvis è palese), con il nome di Portofinos?
 
Alessandro
Il primo nome era troppo Americano, non mi /ci rappresentava; io nella vita e sul palco sono italianissimo, fiero di esserlo e credo di poter essere un testimonial del mio paese quando sono all’estero. Faccio il Rock’n’Roll, anche quello degli americani, ma all’italiana, non mi maschero da statunitense… non sarei credibile, quindi ecco nascere i Portofinos.
In più questo nome sa di Italia elegante, di Italia famosa all’estero, di dolce vita… poi questa cosa della “s” finale che non vuol dire nulla, americanizza l’italiano o viceversa… mi piace!
 
Davide
Come fai a non farti tentare di mettere dentro la tua musica modi, suoni e soluzioni ecc. di epoche successive o più attuali?
 
Alessandro
Credo sia fondamentale avere uno stile proprio; magari utilizzare la tecnologia più moderna per avere un sound bello, sempre migliore, non uguale al vecchio, ma avere dei forti punti di riferimento è giusto e coerente per il mondo musicale che trasmetto.
 
Davide
Che significato può avere cantare come ai tempi del boom in questi anni di crisi?
 
Alessandro
È stimolante da un lato, forse utopistico dall’altro; a volte la crisi mi piace pensare sia anche un fatto di “stanca”… Diamoci delle chance, siamo italiani e da sempre tra i più forti del mondo… un nostro sorriso è diverso da qualunque altro sorriso, abbiamo intuizioni geniali e siamo in grado di risolvere situazioni difficili con estrema facilità… ricordiamocelo.
Poi è vero che c’è una generazione di “senatori” che in effetti un po’ ostacola…
 
Davide
Spesso si sente associare gli anni 60 italiani come l’epoca spensierata della Dolce Vita… D’altro canto, invece, il film di Fellini a cui va subito il pensiero quando si parla di “dolce vita”, e che in qualche modo ha consacrato il termine, non è il ritratto di spensieratezze e godimenti soltanto, ma qualcosa a proposito di una inquietudine anche drammatica, in bilico tra aspirazioni, dubbi, paure e speranze della nuova generazione… Ed è perfino una sorta di viaggio caricaturale… Qual è il tuo pensiero di “dolce vita”?
 
Alessandro
Parto da un altro concetto; con “anni ’60”  oramai non si dice praticamente nulla, questo decennio è stato inflazionato, confuso, travisato…  la “mia” “Dolce Vita” vuole essere un riferimento ad un  periodo (1958/1964 circa) di grande “giovinezza” per un paese come il nostro, dove forse c’era, io non esistevo ma leggendo a riguardo si avverte, una crescita dell’intero sistema, una curiosità e di conseguenza un momento d’oro anche per musica, cinema e spettacolo.
Il film di Fellini l’ho visto più volte, è un capolavoro del cinema italiano sicuramente, ma rimane comunque un’opera felliniana con tutti i crismi dello stile tipico del regista romagnolo.
 
Davide
Torniamo al disco… Il singolo prelude a un “long playing”? Cosa succederà dopo questi giorni d’estate? Qualche anticipazione?
 
Alessandro
Quando ho voluto “Giorni d’estate” dico la verità non ho pensato a cosa dovesse venire dopo; mi piaceva pensare ad un lavoro discografico che avesse queste caratteristiche, in stile “anni ‘60” giusto per rimarcare la domanda precedente.
Giorni d’estate è Giorni d’estate e basta; se fosse per me, produrrei solo singoli a 2/3 brani e dopo un anno e mezzo, al massimo due, l’album riassuntivo… ma non si può più fare.
In cantiere c’è un progetto molto molto ambizioso che valorizzi il “prodotto” italiano musicale (concedimi questo termine) all’estero.
 
Davide
Ti piacerebbe fare delle versioni microsolco, quindi in vinile, dei tuoi album?
 
Alessandro
Quello che sto per dire rispecchia il mio stile vita, sperando di poterlo mantenere per sempre: “quando provo qualcosa di bello, di qualità, sento piacere e voglio rifarlo, riaverlo, riviverlo”.
Ogni giorno che guardo il vinile di “Giorni d’estate” sono felice come un bambino che scarta il suo gioco più desiderato… perciò mai più senza vinile.
Per gli album passati, magari si in futuro, per avere una intera produzione Ristoriana in vinile.
 
Davide
Hai già suonato molto in giro per il mondo con gli “Hound Dogs“, finanche in Russia, in Lettonia, inciso due cd (Ciao vi dirò nel 2007, e FaenzaMemphis AndataRitorno, 2009, nonché rilasciato un dvd, Rock’n’Roll is back. Che tipo di italianità senti di portare e ti rimandano nelle altre nazioni?
 
Alessandro
Spero di portare un’ immagine positiva, di eleganza, di qualità musicale ed estetica, di Italia giovane sotto l’aspetto dell’indole, come appunto lo era 50 anni fa.
Abbiamo la fortuna di avere un grande biglietto da visita… Usiamolo per noi stessi ma anche per dare lustro al nostro paese.
Se quando crei, agisci, fai musica e ti relazioni con un pubblico che vede in te non solo un cantante ma un modo di vivere e lo fai in modo spontaneo, vero, mosso da una passione che nasce da sola, prima di pensare ad un probabile profitto, la gente lo capisce…
Chiaramente è necessario creare situazioni di business che permettano il raggiungimento degli obiettivi… ma la spinta arriva da due cose: avere una “faccia” che rappresenti ciò che stai portando in giro sotto forma di arte e poi deve arrivarti tutto da dentro, dalla passione che ti permette di essere credibile agli occhi di popoli  molto ricettivi che hanno raggiunto traguardi impensabili fino a meno di 20 anni fa.
 
Davide
1957, Ciao ti dirò, cantata da Gaber e firmata da Giorgio Calabrese e Gianfranco Reverberi, è uno dei primissimi brani rock italiani… Gaber non lo si pensa spesso come uno dei padri del rock in patria (il pensiero va praticamente solo a Celentano e a Mina), eppure… Eppoi anche “Una fetta di limone“… Un tuo pensiero sul “signor G”…
 
Alessandro
Io amo Giorgio Gaber, lo vidi dal vivo due volte negli anni ’90… per quanto riguarda il rock italiano Gaber ha reiventato quello che gli americani ci avevano fatto conoscere. Ascoltando Ciao ti dirò si sente che armonicamente e negli accordi c’è la mano di un italiano.
Ho pianto quando è venuto a mancare, per un sacco di motivi; oltre alla perdita di un uomo tutto sommato giovane che tanto aveva dato all’Italia della musica, del teatro, della tv e della letteratura, mi è venuto a mancare uno di quei riferimenti di un Italia che forse effettivamente non c’era più.
La  Milano raccontata nelle composizioni precedenti al ’70, la rabbia  e la dolcezza di un ragazzo del boom economico e poi se vogliamo dirlo quanta irriverenza in quella fetta di limone!! Niente politica, ma quanta polemica nei confronti di una generazione “passata” …bellissimo!
 
Davide
E Modugno
 
Alessandro
A great testimonial of my country ….Italy I mean! Dico così negli show per presentare i due brani di Domenico Modugno che interpreto.
Il repertorio di Modugno è vario, anche molto tradizionale e folk, ma c’è dell’internazionale in quelle immagini che lo ritraggono in smoking mentre canta le sue composizioni più famose… Quella è dolce vita.
 
Davide
Chi e cosa ti piace in musica oltre ai nomi storici del rock’n’roll?
 
Alessandro
Ascolto musica in generale, ma sicuramente il country fino agli anni ’70, il british pop, i crooner, e la musica italiana (non tutta) hanno sempre allietato le mie giornate.
 
Davide
Dal 2007 collabori con il produttore discografico Rolando D’Angeli e la sua etichetta Don’t Worry Records… Due parole su questo tuo ormai quinquennale e consolidato rapporto con un produttore indipendente che ha saputo costruire progetti discografici importanti e di successo, come con Giorgia e molti altri?
 
Alessandro
Il rapporto con Rolando è finito dal punto di vista produttivo a marzo 2011, proprio prima dell’uscita di “Giorni d’estate”, prima produzione “BUMBUM dischi”, edizioni New Model label.
Rolando è sicuramente un vulcano di idee, forte di una grande esperienza.
Vivere vicino a lui si capisce con quale entusiasmo abbia sempre lavorato, un vero self-made-man!
 
Davide
Ci presenti la tua ottima band e ce ne descrivi, dal tuo punto di vista, le qualità che ritieni le migliori?
 
Alessandro
I Portofinos sono un gruppo di musicisti innanzitutto… cosa non così banale da dire oggi, in mondo musicale che crea progetti invece di scoprire situazioni artistiche che lavorano e vivono di musica.
Non sono “turnisti” e di questo ne vado molto fiero; questo contribuisce a NON dare il tipico NON sound del pop all’italiana (mi riferisco sia al live che ai dischi, ma parliamo di live ora) che ci sorbiamo dal 93 ad oggi.
A capo dei Portofinos Lorenzo Staffa (batteria), mio partner artistico e socio nella “gestione” della Alessandro è Ristori snc e della BUMBUM dischi, con me dall’ottobre ’99.
Altro “storico” è Fabio Montevecchi (basso) anch’egli dal ’99.
Poi Cristiano Costa (pianoforte), dalla fine del 2005 con me e dal 2007 collabora negli arrangiamenti degli inediti e nella programmazione dei brani.
Federico Baldassarri (chitarra) è l’ultimo acquisto dei Portofinos (settembre 2010)…  Lui non è praticamente  mai stato un “Hound Dog”…
Germano Galassini al sax e flauto è con noi dall’autunno 2004.
Da qualche mese collaboro regolarmente con altri musicisti come Marco Battistini (Basso) e Marco Pretolani (i sax di “Giorni d’estate”) con i quali appunto stiamo organizzando il nuovo lavoro discografico.
 
Davide
Il più bel verso che sia mai stato scritto secondo te in una canzone di quegli anni ’60?
 
Alessandro
“Il mar, il mar, stasera appartiene a noi, la luna negli occhi tuoi, stasera mi fa sognar”
da “Amore fermati” interpretata da Fred Bongusto nel ’63.
Questa fa “giorni d’estate” un casino…
 
Davide
Flaubert: l’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge? O cosa per te?
 
Alessandro
Il passato ci appartiene, il presente viviamolo, l’avvenire proviamo a costruirlo….
 
Davide
Una volta Confucio disse: studia il passato se vuoi prevedere il futuro. Tu che studi il passato musicale certo più di altri, cosa prevedi dunque per il futuro?
 
Alessandro
Il mio futuro musicale lo vedo intenso e come ogni sogno difficile da realizzare, ho delle idee, dei progetti  e spero di poter riuscire in  tutto; il futuro musicale italiano pop, bo’…. Non sento di essere molto in linea con esso… forse ho sbagliato tutto… ma mi sono divertito, mi sto divertendo e sono convinto che mi divertirò un sacco continuando per la mia strada.
 
Davide
Grazie Alessandro e… à suivre.
 
Alessandro
Grazie a te!!!
Ciao.

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