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Intervista con Giordano Forlai

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Cantautore spezzino, attivo dal 1985 con vari gruppi musicali sulla scena italiana, come solista dal 1995, Giordano Forlai ha pubblicato il suo ultimo lavoro con il titolo di “Orso Bianco”, prodotto da Ferdinando Praticò. È finalmente disponibile il video del nuovo singolo di Giordano Forlai dal titolo Acrobata. Estratto dal nuovo album Orso Bianco, il brano è uno ai quali l’artista si sente maggiormente legato. “Acrobata” è stato composto da Giordano Forlai con il supporto di Aldo De Scalzi e Ferdinando Praticò.
 
Crediti:
Massimo Trigona: fretless bass, keyboards, programming, sampling
Andrea Maddalone: Acoustic and electric guitars
Roberto Maragliano: drum
Danilo Madonia Piano, keyboards, samplings
Roberto Tiranti: backing voice
 
Intervista
 
Davide
Ciao Giordano. Cosa continua e cosa cambia nel tuo percorso artistico con il tuo ultimo “Orso Bianco”?
 
Giordano
Cambiano degli orizzonti… non i miei… ma quelli che per la prima volta guardano il mio mondo… mentre il mio percorso rimarrà sempre con la mia ostinata voglia di fare con serietà e amore, ogni cosa che stimola questo mio modo di far musica.
 
Davide
Hai scritto che questo lavoro è un viaggio caleidoscopico dentro l’anima dell’uomo allo specchio. Cosa lega i testi di queste tue 12 canzoni e che tipo di discorso svolgono da “L’orso bianco” in apertura fino alla conclusiva “Marta”? Quale ricerca? Quali risposte? Cos’è l’anima dell’uomo allo specchio?
 
Giordano
Sono stati racchiusi in questo concept, brani che hanno sfaccettature,  situazioni, ambienti e   caratteri che reagiscono diversamente, ma tutti legati al filo conduttore dei contrasti, delle scelte, dei sentimenti che formano il nostro essere. 
La ricerca è quella dell’equilibrio di queste forze dentro di noi… e se veramente vogliamo raggiungerlo, non c’è altro mezzo che mettere la nostra anima allo specchio per analizzare quale compromesso accettare e quale no… le barche alla deriva fanno una brutta fine… arriva il momento di decidere la rotta da tenere con tutti i sacrifici ma anche le gioie che può comportare. 
 
Davide
L’orso bianco è il più grande carnivoro esistente sulla terra, un predatore cosiddetto alfa in cima alla catena alimentare. Non ha nemici… se non l’uomo. Perché hai scelto questo animale, per trasportarvi quale metafora, quale essenza?
 
Giordano
L’orso bianco rappresenta un animale in via di estinzione per varie cause che conosciamo  … per cui ho scelto questa metafora identificandolo con la parte di noi stessi più libera, bella, indipendente, più istintiva e di contro il cacciatore, la parte più razionale, pragmatica, più selettiva, racchiusa in schemi… sempre a caccia per diventare predominante.. contro un’avversario però nel contempo feroce ed imprevedibile… uno ha paura dell’altro… a volte si fugge a volte si rincorre. Una lotta eterna che affrontiamo in ogni cosa che ci capita nella vita di tutti i giorni.  
 
Davide
Se mi chiedessero di paragonarlo, direi che il tuo disco mi ha ricordato soprattutto gli Stadio. Quali sono stati i tuoi maestri ispiratori di sempre?
 
Giordano
Prendo questa tua sensazione come un grande complimento… si cerca sempre di essere più originali possibile ma ognuno ha il suo retaggio che si trascina dentro… ti posso fare dei nomi che mi hanno dato parecchie emozioni con la loro musica… Ivano Fossati, Peter Gabriel, Lucio Dalla, David Bowie, Queen, Lucio Battisti, Mango…
 
Davide
Cos’è o cosa deve essere per te la canzone d’autore oggi in Italia? Quali ruolo o compito, quali  responsabilità?
 
Giordano
La canzone d’autore oggi… deve essere “la resistenza”… la barricata dell’originalità contro orde di suoni e parole calcolate ed assemblate come in una catena di montaggio… deve essere però anche la ricerca di un qualcosa che sappia rientrare nel cuore degli ascoltatori per la sua onestà nell’essere non più copia di se stessa … la canzone d’autore oggi ha un compito ben più difficile di quando era più ricercata e cantata in periodi scorsi.  Non bisogna mollare.
 
Davide
Testi e musiche sono accreditati a te ma anche a Massimo Trigona e Ferdinando Praticò (e Aldo De Scalzi ne L’Acrobata). Come vi siete suddiviso e come avete condiviso il compito di creare queste canzoni?
 
Giordano
Quando si lavora in gruppo è inevitabile suddividersi i compiti e anche se si è partiti da miei provini chitarra e voce, il cuore la passione e l’arte che hanno messo Massimo e Ferdinando ha fatto modo  che sia stato logico aver riconosciuto “ padri” di questi brani anche i miei due amici.
Stessa cosa per quanto riguarda il brano “Acrobata” con Aldo… e ti do un’esclusiva… quel brano lo scrivemmo nel 1995.
 
Davide
La musica aiuta a scoprire chi, cosa o come siamo? Quanto meno a esplorarci?
 
Giordano
Non so se aiuta, se incita all’autoesplorazione… è un consiglio spassionato però.
 
Davide
Da Franco Fanigliulo ad Alexia a Cristiano Angelini, passando anche per due bravi e divertenti  umoristi come Dario Vergassola e Stefano Nosei, ammetto di non conoscere molti cantanti autori spezzini o autrici. Come descriveresti la scena musicale di La Spezia, forse più orientata istituzionalmente al jazz, e quel che finora ha prodotto musicalmente, anche in relazione a una “ingombrante” (in senso buono) città di Genova?
 
Giordano
Non mi vorrei dilungare molto su questo argomento… perchè mi fa soffrire un po’… dico che nel sottobosco spezzino ci sono tanti validi artisti con cui ho e sto collaborando. Mancano certe strutture che in città più grandi resistono… ma stanno resistendo… in questa epoca così avara per gli artisti.
 
Davide
Cosa seguirà
 
Giordano
Diverse cose… i progetti sono tanti, belli ed ambiziosi… per me e per terzi con cui collaboro in veste di autore… ora mi godo l’orso bianco… .ma il mio sguardo è già alla finestra verso la riga dell’orizzonte.
 
Davide
Grazie e à suivre…
 

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