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Star Trek – Five Year Mission

6 min read
gioco per 3-7 persone
Autore: David E. Whitcher
Editore: Mayfair Games (www.mayfairgames.com)
 
Star Trek non ha bisogno di presentazioni, e nemmeno la “missione quinquennale” del titolo, dato che viene costantemente citata nella sigla, anche se curiosamente in tv nessuna serie ha mai avuto quella durata dato che la Serie Classica è andata in onda per tre stagioni (nel 2016 ha festeggiato i cinquant’anni dalla prima messa in onda) e la Next Generation è durata sette anni, dal 1987 al 1994 (come Deep Space Nine e Voyager, mentre Enterprise ci è andata vicino, con quattro stagioni).
Questo gioco non è certo il primo (e non penso sarà l’ultimo) su questa ambientazione, ma volevo parlarne per due motivi: innanzitutto è a “doppia ambientazione”, dato che permette di giocare sia con i personaggi della Serie Classica che quelli della Next Generation (così si accontentano una buona parte di pubblico), e secondariamente è uno degli ultimi giochi della storica Mayfair Games, che dopo 37 anni (è stata fondata nel 1981) ha chiuso i battenti essendo stata acquistata dalla Asmodée (ha chiuso i battenti anche il sito web, del quale ho riportato l’indirizzo solo per poterlo ricordare, e che ora si può trovare solo su Archive.org).
Come meccaniche si tratta di un gioco collaborativo “puro”, ovvero, non ci sono giocatori che vestono il ruolo di traditori, ma tutti giocano assieme per cercare di battere le regole, e la meccanica utilizzata si basa sui dadi, fatto che rende questo gioco adatto a tutti, in pratica si deve cercare di realizzare, utilizzando tutte le abilità speciali dei personaggi, determinate combinazioni di risultati. Ma vediamolo nel dettaglio…
La scatola è di dimensioni medie (più piccola di quella di “Puerto Rico”, e vuota per buona parte), e contiene:
– una plancia per l’Enterprise,
– sette plance per i giocatori,
– tre mazzi di carte,
– dadi standard a sei facce in tre colori,
– una clessidra,
– un segnalino di legno,
– il regolamento (in inglese).
I materiali sono un po’ sotto media, le carte sono sottili (vanno rigorosamente imbustate), le plance sono nella norma, e i dadi sono… dei dadi. Le illustrazioni sono tutti fotogrammi presi dalle due serie televisive, che in pratica è quello che vuole un fan. C’è del testo su molte carte, ma si tratta di un inglese semplice, per cui è sufficiente che un giocatore lo conosca per poterlo spiegare agli altri, dato che non ci sono testi nascosti e normalmente c’è il tempo per farlo; notare che in determinati momenti si usa la clessidra per limitare il tempo, ma nulla vieta di “metterla in pausa”, spiegare, e poi rimetterla in azione.
Per preparare una partita innanzitutto va deciso in quale serie giocare, e questo determina il lato della plancia Enterprise (sulla quale va piazzato il segnalino di legno nel primo spazio della traccia danni) e delle plance equipaggio, dopodiché si selezionano le carte che riportano l’icona appropriata (alcune carte sono bivalenti) e si mischiano, suddividendole in tre mazzi a seconda del dorso (allarme blu, giallo, o rosso). Ogni giocatore riceve una plancia equipaggio (bisogna procedere progressivamente seguendo i numeri, non si può prendere un personaggio qualsiasi), due dadi rossi, uno giallo e due blu. Notare che ogni personaggio ha un’abilità speciale che può essere utilizzata durante il proprio turno. Si piazza a faccia in su la carta iniziale “To boldy go” sotto il mazzo blu e si può partire (determinando casualmente il primo giocatore).
Nel turno di un giocatore vanno eseguite queste quattro fasi:
– si pesca una nuova carta da un mazzo a scelta, piazzandola in una delle tre colonne (se si deve piazzare la quarta carta in una colonna, la prima va scartata piazzandola tra i “fallimenti”); in certi casi si deve anche eseguire l’azione indicata sulla carta, solitamente facendo subire un danno all’Enterprise o una ferita al personaggio, spostando un dado nella casella apposita, oppure pescando subito un’altra carta da un mazzo (quando ci sono le icone “Allarme giallo” o “Allarme rosso”).
– il giocatore riprende dalla riserva un numero di dadi sufficiente per averne cinque (considerando anche quelli “bloccati” dovuti alle ferite subite). Notare che si può scegliere liberamente tra i colori a disposizione.
– si lanciano i dadi a disposizione (non quelli bloccati), se durante il turno è stata pescata una carta con l’icona della clessidra, questa va piazzata sulla carta (se non si risolve la carta quando la sabbia si esaurisce, la carta va piazzata tra i “fallimenti”).
– si piazzano i dadi sulle carte allarme, lo scopo è quello di soddisfare tutti i requisiti per poi rimuovere quella carta (e rimettere i dadi utilizzati nella riserva). I requisiti possono essere un risultato preciso, oppure superiore o inferiore ad un certo valore, associato ad un determinato colore di dado oppure libero (nel caso la casella sulla carta è bianca); notare che alcune carte hanno l’icona “Prima direttiva” che indica che la carta va risolta prima delle altre (se si risolve prima una carta che non ha questa icona, tutte le carte di questo tipo vanno tra i fallimenti); in più alcune carte hanno risultati che devono essere soddisfatti contemporaneamente (ad esempio, se due risultati sono racchiusi in un’unica casella, i due dadi devono essere piazzati nello stesso turno). La carta può avere un’icona “Flotta Stellare”, e in quel caso vale un punto vittoria, e contenere altre icone che permettono di usare per una singola volta un potere speciale (come rilanciare i dadi, modificare il risultato di un dado, guarire una ferita, usare un potere speciale di un altro giocatore, o usare un dado qualsiasi. Infine, se si vuole si può saltare il piazzamento dei dadi per curarsi una ferita (piazzando un dado nella riserva e liberandone uno di quelli bloccati); notare che l’abilità del medico (McCoy o Crusher) permette di curare in modo molto più efficace.
La partita procede in questo modo fino a quando non si verifica la condizione di vittoria stabilita all’inizio (in base alla difficoltà scelta), ovvero si raggiunge un certo numero di punti vittoria (da un minimo di 10 ad un massimo di 20), senza che si verifichi una delle due condizioni di sconfitta:
– l’Enterprise subisce il sesto danno,
– viene piazzata la quinta carta nei fallimenti.
Alla prova del tavolo questo si rivela un gioco semplice e lineare, ma anche stimolante e divertente (è sempre divertente lanciare dei dadi), adatto a tutti e che permette di giocare sia in tanti (il turno è tutto sommato molto rapido) che in pochi: in effetti il gioco è talmente lineare che funziona anche in due (magari tenendo due personaggi a testa) che in solitario (anche qui si possono anche tenere due o tre personaggi). Altra particolarità più unica che rara è che non si sono limitazioni ad aggiungere o togliere giocatori durante la partita, quando qualcuno arriva si può inserire nel round prendendo un nuovo personaggio e quando qualcuno se ne va semplicemente si rimuove il suo personaggio dalla partita, tutto qui. La rigiocabilità è data dalla variabilità con cui si presentano gli eventi, e dalla possibilità, oltre che giocare con le due serie, anche dal mischiarne personaggi ed eventi, sperimentando un po’ tutte le combinazioni. Difetti? Sostanzialmente sono due: l’ambientazione, della quale, a parte le abilità speciali dei personaggi, non si percepisce molto altro (infatti gli eventi verranno sempre considerati delle combinazioni da realizzare, e non delle situazioni da affrontare), e il fatto che non c’è progressione durante la partita, gli eventi si susseguono sempre nello stesso modo e con la stessa difficoltà, non c’è una crescita del personaggio o una complessità che aumenta, infatti non si vince sconfiggendo un “mostro finale”, ma semplicemente raggiungendo un determinato punteggio. Come terzo difetto, non proprio del gioco in sé, c’è il fatto che il gioco è fuori produzione (e visti i costi della licenza è improbabile che verrà ristampato dalla Asmodée), e quindi l’unico modo per procurarselo è attraverso il mercato dell’usato.
In conclusione, abbiamo un gioco semplice, adatto a tutti (appassionati e non di Star Trek), dalla durata contenuta (non si supera mai l’ora) e divertente da giocare (ricordo che è un collaborativo, quindi con nessuna disputa da dirimere post partita). Se state cercando un gioco con queste caratteristiche, non vi resta che tenere d’occhio eBay (o siti similari).
La missione (più che quinquennale) della Mayfair si è conclusa, ma naturalmente (e fortunatamente) i suoi giochi non smetteranno di essere giocati, così come Serie Classica e Next Generation non smetteranno di essere viste (e riviste).

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