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Intervista con Eradius

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Gli Eradius presentano il loro omonimo debut album. Il progetto veronese è composto da una formazione particolare ispirandosi ai britannici Royal Blood: voce/basso elettrico (Richard Dylan Ponte, Londra 1994) e batteria (Edoardo Gomiero, Verona 1991). Il duo propone un genere stoner rock, sonorità e testi influenzati fortemente da gruppi storici come Rage Against The Machine, Tool e Muse. In un anno di attività live i due hanno vinto diversi concorsi, uno dei quali (Vicenza Rock Contest 2017) ha permesso loro di aprire ai 99 Posse al Ferrock Festival di Vicenza. L’album sarà pubblicato pochi giorni dopo il release party del 24 febbraio al Factory di Verona. Registrato e co-prodotto alla Rh Studio di Tommaso Canazza, sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali. L’artwork è stato realizzato da Tom Colbie, artista veronese che ha collaborato anche con musicisti internazionali del calibro di Marco Minneman e Aristocrats. Il duo collabora inoltre con un marchio di vestiti e accessori di nome Atropine. L’obiettivo è di far arrivare la loro musica a più pubblico possibile sul territorio nazionale, sognando di varcare i confini oltralpe. Il singolo scelto per presentare il lavoro, corredato dal videoclip disponibile su YouTube, è Democracy. Un brano, come afferma la band, che “invita a pensare con la propria testa invece che farsi comandare da ideali politici, qualsiasi essi siano”.
 
“Stiamo cercando di trasmettere ciò che siamo attraverso il linguaggio a noi più congeniale, provando a divertire o quantomeno incuriosire il pubblico che ci si presenta davanti. Abbiamo diverse aspettative con questo progetto, ma sempre cercando di avere i piedi ben saldi a terra”.
 
 
 
Video (Democracy)
 
 
 
Intervista
 
Davide
Ciao. Il progetto Eradius nasce a Verona nel 2016. Da quali precedenti esperienze, sintetizzando quali influenze e con quali obiettivi?
 
Eradius
Entrambi abbiamo esperienze passate con diverse formazioni, di diverso genere anche distanti dal rock. Prima di Eradius ci siamo trovati a scambiare il palco in un altro gruppo tutt’ora esistente, i Triple Rock, dove proponiamo un repertorio di cover rockabilly/blues. È grazie anche ai Triple che oggi esiste Eradius, anche per quanto riguarda l’aspetto economico!
Per quanto riguarda le influenze, sono tutti i gruppi che ci hanno segnato nella nostra adolescenza, dai Tool ai Muse, ai RATM ai Metallica, Foo Fighters, Led Zeppelin, ecc… il classico gran pentolone del rockettaro medio, senza contare anche le influenze del Funk o del Jazz, derivanti dai percorsi di studi individuali. L’obbiettivo è quello di proporre qualcosa di nuovo, facendo l’occhiolino al passato.
 
Davide
Eradius, una parola credo inesistente ma che evoca insieme la radio (o il radio) e il verbo “eradere”. E di radio oggi io personalmente ne “eraderei” la gran parte… Com’è nato e qual è il suo significato?
 
Eradius
Sei fuori strada ci dispiace, è un rebus e il significato è segreto, ma per capirlo basta leggere fra le righe…
Per quanto riguarda l’eradere le radio, noi siamo dell’idea che basterebbe cambiare stazione o spegnerla se nulla ci aggrada, è questo il nostro più grande potere, non solo parlando di radio.
 
Davide
Cosa sono le sfere nere e l’astronauta dell’artwork di copertina? Fanno venire in mente i cosiddetti USO., gli oggetti sottomarini non identificati analoghi con gli UFO.
 
Eradius
L’artista Tom Colbie, alla tua stessa domanda, a noi ha risposto “potete pensare che sia quello che volete, è di libera interpretazione.” L’idea degli USO però potrebbe essere quella più vicina. Per noi ha richiamato subito ciò che viene raccontato in “Aliens”, la numero tre del disco, identificando l’astronauta con l’uomo che non riesce più a riconoscere quello che ha davanti, ma che in realtà è il frutto dei suoi sbagli.
 
Davide
Dodici brani tra i quali un omaggio a Timmy Commerford, bassista dei Rage against the machine (“Timmy C.). Almeno suppongo. Di cosa parlano i testi di questo vostro primo album?
 
Eradius
Supponi giusto! Abbiamo preso un estratto di una sua intervista per farne il ritornello, e anche lo strumentale richiama molto i riff potenti di Tom Morello. Per lo più parliamo di ciò che ci sembra sbagliato nella nostra società, attaccando la politica, la religione, i social media, anche le relazioni tra due persone quando queste diventano malsane. Insomma protestiamo apertamente cercando però di non schierarci, non abbiamo intenzioni di metterci in cattedra e spiegare come secondo noi sarebbe giusto fare, non siamo così presuntuosi.
 
 
Davide
Siete stati accostati al genere cosiddetto stoner. Stoner viene dalla parola “stoned”, fumato, sballato, in stato allucinogeno. Questo al di là di un effettivo consumo di droghe o no degli “stoner”, ma per via delle sonorità acide, ipnotizzanti e psichedeliche. Lasciando le definizioni di genere, che significato date voi alla vostra musica e quali funzioni le consegnate per voi stessi e per il pubblico?
 
Eradius
Abbiamo iniziato questo progetto per sfogo, un po’ stanchi di suonare la musica di altri, Eradius è un po’ come un piccolo mostro cresciuto pian piano dentro di noi alimentato da tutti i rospi ingoiati.
Vogliamo prima di tutto divertirci sul palco, e cerchiamo di offrire un bello spettacolo a chi ci guarda e ascolta, provando a trasmettere energia positiva e suscitando magari un po’ di curiosità, senza per forza cercare di piacere a tutti.
 
Davide
Più di 150 date in giro per l’Italia dalla formazione degli Eradius a oggi. Cos’è per voi l’emozione di suonare dal vivo? Di cosa vi fate partecipi con il pubblico?
 
Eradius
Ti dobbiamo correggere, quella cifra è più alta ma non si tratta di Eradius (non ancora almeno), ma dell’altro gruppo che ci vede entrambi impegnati, i Triple Rock. Ad ogni modo, per noi suonare è come esternarci dal mondo, rinchiuderci in una bolla lasciando fuori tutti i problemi, e per la sola durata del live sentirci protagonisti di qualcosa, grande o piccola che sia, rimane e rimarrà sempre importante per noi. Parallelamente è nostro dovere provare a offrire una buona performance, al massimo delle nostre capacità, ma ribadiamo che non cerchiamo di piacere a tutti.
 
Davide
Herman Hesse scrisse che la musica era una coincidenza tra il disordine e la chiarezza. Cos’è per voi?
 
Eradius
È il linguaggio a noi più congeniale e trasparente per esprimerci, e anche quello più divertente e affascinante.
 
Davide
Nel rock c’è ancora ribellione e anticonformismo?
 
Eradius
Forse non c’è più solo rock nella ribellione e nell’anticonformismo. Non per forza bisogna gridare per farsi sentire, John Cage ha espresso il suo “andare contro corrente” con 4 minuti e 33 secondi di assoluto silenzio ad esempio.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Eradius
Per ora siamo impegnati nel tour promozionale del disco, che ci vedrà su diversi palchi in giro per lo stivale. Stiamo provando anche a mettere i piedi oltralpe, chissà. E ovviamente siamo perennemente chiusi in sala prove cercando nuove canzoni per un secondo album.
 
Davide
Grazie e à suivre…
 

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