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La strategia del destino – Andrea Villani

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Mursia (Milano, 2010), pag. 200, euro 15.00
 
Confesso che ho paura, adesso. Perché il mio paesino, insomma, è pieno dismottamenti. Fatto di frane. E di pericolo. Dunque dopo aver letto ilbrillante, e non c’è termine più adeguato, romanzo del talentuoso, e non trovoparola più onesta, Andrea Villani, “La strategia del destino” ho timori nuovi.O vecchi, a seconda dei punti di vista. La trama è avvincente. Quasi quanto gliamericani libri datici da Meridiano Zero; ma la storia, qui, è tutta italiana.Fra Resistenza e modernità danneggiante. Gianluca e Samantha, in un paesinod’un Emilia che era sogni di riscossa ed è invece prova vivente e morente d’unluogo che muore, per merito e virtù della logica dell’affare a tutti i costi masoprattutto dell’accumulazione capitalistica, sono al giorno prima delle nozze.E vogliono lasciarsi trasportare dall’euforia d’una serata di festa. Almenolui. Che lei, più che altro, è trasportata dalle amiche. Mentre due amicianziani, o qualcosa di simile, bevono e mangiano alla faccia delle bugie delpassato alle quali vogliono riguardare. Mentre, ancora, un giovane pittore simuove nel borgo in cerca dell’amico spacciatore di hashish e un uomo sposato maomosessuale decide di prendere abiti da donna per essere accondiscendente conl’uomo che invece l’intriga assai. Tutte vicende, come è ovvio, ches’intrecciano. E tutto mentre, infine, un autotrasportatore pugliese viaggiaverso Nord. Su ogni vita, comunque, incombe il mormorio degli antichi pozzitermali. Dunque la storia che si svolge interamente nell’arco di una notteriserva molte ma molte sorprese. A partire da un destino comune, o quasi. Lascrittura di Andrea Villani si conferma vincente e vivente. Che l’autore ècapace di selezionare il momento giusto per essere molto evocativa e quelloadeguato a un’esposizione di descrizioni intense. Il romanzo è pieno dilirismo. Con passaggi più che incantevoli diremmo poetici. Periodi che in pochitesti siamo riusciti ad ascoltare. Si sentano diverse frasi, per averneun’idea, o se il discorso non pare plausibile. La trovata dei cinghiali, pergiunta, è molto divertente. Questo romanzo è una vera e propria riflessionesugli esiti della meccanica di modernità. Sui prodotti del modernismo. Perquesto motivo, oltre al fatto d’essere o non essere un libro ‘attuale’, “Lastrategia del destino” è un romanzo da cercare. 

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