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Space Race

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gioco per 1-4 persone
Autori: Marek Loskot e Jan Soukal
Editore: Boardcubator (www.boardcubator.com)
 
L’epopea dell’esplorazione spaziale è sicuramente un argomento molto interessante, e, a differenza della fantascienza nelle sue varie declinazioni, sono pochi i giochi da tavolo che trattano questo argomento: ma ora alla sparuta pattuglia se ne è aggiunto un altro, frutto di una campagna Kickstarter portata a termine con un discreto successo (€ 56.617), non sono gli importi milionari dei progetti con chili e chili di miniature, ma assolutamente apprezzabile se si pensa che gli autori sono degli esordienti in questo campo; i loro sforzi sono stati premiati da una realizzazione molto curata (probabilmente in questo sono stati aiutati dal fatto di essere riusciti a produrre il tutto nella loro nazione, la Repubblica Ceca, e quindi hanno potuto seguire da vicino il processo produttivo), che però ha alla base un gioco molto solido, ma vediamo nel dettaglio come funziona il tutto…
La scatola è compatta (ma più grande del necessario), e contiene:
– un mazzo di carte,
– un razzo di legno come segnalino per il primo giocatore,
– il regolamento (in inglese).
Le carte sono disegnate veramente bene, con uno stile originale e appropriato (l’autore è il ceco Dalibor Krch), e riprendono uomini e mezzi della storia dell’astronautica, dal passato fino all’epoca attuale (i recenti sviluppi nel settore privato sono rappresentati dalle carte di Elon Musk e Richard Branson); dato che verranno manipolate in continuazione conviene imbustarle (almeno sono in formato standard). Notare la finezza: nel sito dell’editore è possibile vedere un video che spiega come tagliare l’inserto (è in gommapiuma) per avere più spazio per le carte imbustate. Dato che ci sono scritte sulle carte, conviene sapere l’inglese per poter giocare agevolmente (si utilizzano anche molti simboli, ma alcuni effetti non è possibile spiegarli solo con questi ultimi).
Per la preparazione, si mischia il mazzo e si piazzano al centro del tavolo un certo numero di carte a faccia in su (dipende dal numero dei giocatori) e due carta a faccia in giù (quest’area è chiamata “Universo”), si determina chi è il primo giocatore, che riceve tre carte (che compongono la propria mano), quattro il secondo e cinque il terzo e quarto. Ogni giocatore riceve un set di dodici carte “Controllo” (uguali per tutti) e si può iniziare.
Una partita dura esattamente sette round, durante i quali si eseguono queste fasi:
– ogni giocatore sceglie una delle proprie carte Controllo, quando tutti l’hanno fatto vengono scoperte e mostrate. Si scoprono le carte coperte dell’Universo (conviene organizzarle separandole per tipologia).
– ogni carta Controllo appartiene a una tipologia (identificata da una striscia colorata), i giocatori eseguono i propri turni seguendo questa sequenza, prima chi ha giocato una carta Propaganda, poi Tecnologia, Programma Spaziale, e infine Avanzamenti. Se due giocatori hanno la stessa carta Controllo, si guarda chi ha il valore numerico più alto in quella categoria (in caso di parità si risolve secondo l’ordine del turno); al proprio turno ogni giocatore attiva un’abilità presente tra le carte di quella tipologia presenti nella propria Agenzia Spaziale (l’area davanti a sé), se un giocatore non può o non vuole eseguire azioni, può passare, e quando tutti hanno passato si passa alla tipologia successiva. Dopo la fase Avanzamenti c’è quella della Burocrazia, dove in ordine di turno si eseguono le abilità relative presenti sulle proprie carte.
– nella fase conclusiva se un giocatore ha più di sette carte deve scartare quelle in eccesso a faccia in giù nell’Universo, se ci sono meno di quattro carte se ne aggiungono dal mazzo, poi si scopre casualmente una o due carte (dipende dal numero dei giocatori) e si può passare al round successivo.
Lo scopo del gioco è quello di riuscire a costruire l’Agenzia Spaziale più efficiente, piazzando davanti a sé carte prelevate dall’Universo, dalla propria mano, oppure dal proprio Laboratorio, un’altra area dove è possibile piazzare delle carte, ma dove di queste ultime non possono essere utilizzate le abilità (a differenza di quelle presenti nell’Agenzia Spaziale. Alcune carte hanno poi effetti che si attivano immediatamente, quando vengono piazzate, mentre altre hanno due effetti distinti, uno che è sempre disponibile (ogni volta che nel proprio turno viene giocata una carta Controllo di quella tipologia) e uno che è possibile utilizzare solo una volta (dopodiché la carta va parzialmente coperta, notare che comunque ci sono abilità che permettono di riattivare una carta di questo tipo).
Alla fine della partita si conteggiano i punti vittoria, sommando:
– tutti i livelli presenti su tutte le carte dell’Agenzia Spaziale,
– un punto per ogni carta nel Laboratorio,
– sei punti per chi ha la maggioranza in ognuna delle quattro tipologie di carte Avanzamento (Raggiungere le stelle, Uomo nello spazio, Esplorazione dei pianeti, Ricerca della vita extraterrestre); in caso di parità ognuno riceve sei punti.
Chi ha il totale più alto vince la partita, in caso di parità si calcola chi ha il totale più elevato in una singola tipologia (conteggiando sia le carte dell’Agenzia Spaziale, sia quelle del Laboratorio), in caso di ulteriore parità si considera il totale nella seconda tipologia e così via.
Nel regolamento sono presenti due varianti, una introduce un metodo alternativo per calcolare il punteggio (che enfatizza maggiormente la competizione tra i giocatori, dando punti in base alle posizioni relative nei vari campi), mentre la seconda variante permette il gioco in solitario, con modifiche limitate alle regole, a tre differenti livelli di difficoltà.
Alla prova del tavolo questo gioco si dimostra estremamente solido come meccaniche, e notevolmente profondo: in pratica si deve ragionare sulle carte presenti nell’Universo, e decidere quali sono le migliori opportunità per piazzarle nella propria Agenzia Spaziale, tentando di creare combinazioni che ci permettano di giocare le migliori carte nella propria mano (notare che non ci sono azioni standard che permettono di farlo, per cui non saranno molte quelle che si riuscirà a mettere in gioco), arricchendo l’Agenzia Spaziale di azioni che possano essere utilizzate anche in seguito, e naturalmente anche accumulando punti vittoria (sia direttamente, che attraverso gli Avanzamenti, considerando però che questi ultimi non danno solitamente altri vantaggi).
La competizione è maggiore di quella che si possa pensare, innanzitutto è importante arrivare prima degli altri a reclamare una determinata carta dall’Universo, e secondariamente è sempre possibile, attraverso poteri speciali, rubare le carte dai Laboratori altrui (solo le carte nell’Agenzia Spaziale sono al sicuro), per cui non ci si può limitare a studiare la propria situazione, ma bisogna considerare attentamente le opzioni degli avversari.
Se siete appassionati dell’argomento, sarebbe un’occasione da non perdere, se non fosse che la reperibilità è il problema più grande di questo gioco: non è stato prodotto al di fuori della campagna Kickstarter, ma c’è comunque la possibilità di giocarci, dato che gli autori hanno pubblicato sul loro sito web tutti i file per poterselo stampare autonomamente (l’unica limitazione è che hanno ridotto il numero dei colori, in modo da avere un risultato esteticamente non paragonabile all’originale), un comportamento assolutamente encomiabile, per cui, che state aspettando? È vero che la Luna è lì da milioni di anni, ma non vorrete che siano i vostri avversari i primi a mettervi piede, vero?

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