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Il catalogo delle amiche – Isabella Bossi Fedrigotti

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BUR Biblioteca Universale Rizzoli
Narrativa romanzo
Pagg. 168
ISBN 9788817211192
Prezzo € 8,00
 
Dieci ritratti
 
Dieci ritratti di donne, le amiche, costituiscono questo libro di Isabella Bossi Fedrigotti. Sono rappresentate nella loro caratteristica più saliente, in ciò che è più prorompente della loro personalità. Così c’è quella che da il meglio di sé quando la casa va a fuoco, o comunque quando c’è un incidente; c’è chi è nata per servire e ne è orgogliosa, c’è addirittura quella che ormai non più giovane è quasi rassegnata all’idea di non sposarsi più. Non credo che si tratti di amiche della narratrice, ma sono degli emblemi di personalità femminili che non è raro incontrare, ognuna delle quali ha pregi, ma soprattutto difetti e anche i pregi possono diventare difetti quando vengono platealmente ostentati.
Intendiamoci, non è che Cristina, Ludovica, Stefania, Amelie, Francesca, Emanuela, Renata, Margherita, Fabrizia ed Emilia siano esseri riprovevoli, è che ognuna ha una spiccata personalità che, a seconda dei punti di vista, può caratterizzarle in bene o in male. Del resto si sa quanto sia più disponibile a fare un’analisi spietata una donna, soprattutto quando il soggetto è femminile, ma in Isabella Bossi Fedrigotti non c’è malevolenza, anzi, grazie anche a un’ironia di sottofondo, si trova un affetto sincero nei confronti di questi personaggi che sa così ben descrivere con la sua consueta scrittura elegante e fluida. A voler trovare un difetto in questo libro non è facile, però, questa volta, come mai era accaduto in altri suoi lavori, Isabella Bossi Ferdrigotti pare motivata più che altro a soddisfare le esigenze di una lettrice, piuttosto che di un lettore, senza tuttavia mai dare l’impressione di aver voluto spettegolare. Questo non rientra nelle sue abitudini, tesa invece a rappresentare situazioni e vicende che universalmente possano interessare. Forse questo mio rilievo dipende dal fatto che sono un uomo e che pertanto con non poche difficoltà cerco di entrare nella complessa psicologia femminile. Ci sono certi personaggi di cui sono riuscito a comprendere meglio lo scopo della narratrice, mentre per altri mi è rimasto qualche dubbio. Lungi dall’essere una prosa rosa e quindi frivola qui, a riflettere bene, c’è invece sempre della sostanza, costituita dal personale dramma di vivere che accomuna uomini e donne, ognuno secondo il suo sesso e le sue caratteristiche.
Tuttavia, non credo di sbagliare dicendo che si tratta di un libro minore nella produzione della scrittrice, per lo meno rispetto a opere di grande rilievo come Casa di guerra e, soprattutto, Di buona famiglia; in ogni caso, e ritengo opportuno evidenziarlo, la lettura risulta sempre gradevole, grazie anche a delle vere e proprie chicche, come nel caso della prima del catalogo, Cristina, una donna che si fa in quattro in occasione delle disgrazie altrui e che, quando colpiscono il marito di un’amica, si presta a soccorrerlo anima e corpo, con una salutare ginnastica erotica.
Da leggere, quindi.  
 
Isabella Bossi Fedrigotti, nata a Rovereto da madre austriaca, è giornalista al Corriere della Sera. Con il romanzo Casa di guerra (1983) è stata finalista al Premio Strega e al Campiello. Il successo al Premio Campiello è arrivato nel 1991 con il terzo romanzo, il bestseller Di buona famiglia. Altri titoli sono Il catalogo delle amiche (Rizzoli, 1998), Cari saluti (Rizzoli, 2001), La valigia del signor Budischowsky (Rizzoli, 2003) e Il primo figlio (Rizzoli, 2008).

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