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Intervista con i SYNDONE

15 min read
coversyndone
Dopo18 anni di assenza la prog-rock band torinese confeziona il nuovo disco: unseducente concept-album dedicato alla simbologia della mela nella storiadell’uomo
Melapesante: il ritorno dei Syndone!

Syndone
&
Electromantic Music
 
sono lieti di presentare:

MELAPESANTE
…La forza della Mela è la sua semplicità, la suadisponibilità ad offrirsi…
Electromantic Music 2010
  10 brani,  48,5 minuti
 

Melapesanteè il nuovo disco della storica new prog-band Syndone,che con una formazione rinnovata, ha dedicato al tema della melail suo terzo lavoro. Guidati dall’eclettico compositore Nik Comoglio,che nel 2009 ha conquistato pubblico e critica con il progetto colto di Acqueforti,i Syndone inanellano le suggestioni storiche e letterarie sulla figuradella mela in 10 capitoli: da Adamo ed Eva a Guglielmo Tell, da Magrittea Newton rivivono nelle migliori atmosfere del rock progressivo. Peril terzo album la band, come afferma Nik Comoglio, si è moltoconcentrata “per riuscire a creare musica il più originale possibile;perché io credo che l’originalità musicale passi attraverso il gruppo, lasinergia di più menti con più bagaglio culturale possibile, ciascuna dellequali dà in proporzione a quanto ha assimilato nella sua carriera”. In Melapesantesi sente un lavoro maturo e artisticamente compiuto: l’attenzione per ilsuono, la strumentazione vintage e la masterizzazione nei celebristudi di Abbey Road a Londra, rendono il disco pieno di sorprese.
Il rock progressivo dei Syndone non lascerà indifferenti vecchi enuovi cultori del genere, come accadeva negli anni ’90: “Non abbiamovoluto eliminare del tutto quel sound particolare che avevamo creatoallora; ad esempio: anche qui manca la chitarra elettrica ma abbiamo apertoad altre situazioni timbriche con l’uso del vibrafono o l’impiego ditastiere diverse”. Come i due album precedenti Spleen (1990) e Inca(1992) anche Melapesante è prodotto da Beppe Crovella.

syndone photo

I Syndone sono:
Nik Comoglio al piano, hammond, moog e tastiere
Federico Marchesano al basso elettrico e contrabbasso
Francesco Pinetti al vibrafono e timpani sinfonici
Paolo Rigotto alla batteria e percussioni
Riccardo Ruggeri alla voce

Info:
Syndone:
www.syndone.it
Syndone/Nik Comoglio
http://www.nikcomoglio.com
Electromantic Music:
http://www.electromantic.com

Video Intervista Syndone:
http://www.youtube.com/watch?v=JXDZNuX7q6U
 
Syndone è uno storicogruppo di musica progressive italiana, nato verso la fine del 1989per volontà del compositore/tastierista Nik Comoglio. Nik desideraformare un trio di rock sinfonico incentrato sulle tastiere, in stileELP: coinvolge Paolo Sburlati alla batteria e Fulvio Serra albasso, puntando molto sulle idee ed evitando totalmente sial’arrangiamento fine a se stesso sia, soprattutto, l’uso della chitarraelettrica, da sempre strumento inflazionato e troppo caratterizzante inogni genere.
…”Volevamo un nomeche evocasse insieme: “Sacralità, “Torino“, “Spiritualità“e “Solchi Incisi” (come un vecchio LP di vinile) così pensai aSYNDONE, con la “Y” per differenziarlo dalla famosa reliquia e renderlointernazionale al tempo stesso, senza essere blasfemo. Questo nome infattievoca subito Torino in qualunque parte del mondo ti trovi… e questo mipiaceva” (Nik)…
Il trio pubblica due album con la Electromantic Music: Spleen(1990) e Inca (1992), prodotti da Beppe Crovella,tastierista dei leggendari Arti & Mestieri. I due album ricevonoampia esposizione internazionale e convincono la critica progressive-rockdi tutto il mondo. Dopo una piccola serie di concerti live, la band siscioglie per motivi interni al gruppo e ciascuno dei musicisti seguirà percorsipersonali diversi. Nik Comoglio prosegue nella fusione di diversi ambitiespressivi, scrive opere rock e album colti, nel 2009decide di ripartire con l’avventura dei Syndone ma, più che una reunion,mette in piedi una vera e propria nuova band, un quintetto con musicistigiovani e motivati. Alla fine del 2010 il gruppo pubblica, ancora unavolta per la Electromantic, il disco Melapesante: un concept-albumdedicato alla simbologia della mela, cantato completamente in italianoe masterizzato nei celebri studi londinesi di Abbey Road.
 
Davide
Unciao Nik e a tutti i Syndone. Un lavoro così ricco (e bello)  meriterebbe moltedomande, molti approfondimenti… Prima di ascoltarlo sono andato a riascoltareil precedente “Inca”, 1992.
Intanto,perché dopo diciotto anni e perché una formazione completamente rinnovata?
 
Syndone (Nik)
Dopo”Inca” ci fu un scissione interna alla band per motivi interpersonali.
Abbandonaila musica dal vivo ed intrapresi quasi subito la via della composizione pura,studiando privatamente con alcuni maestri importanti – tra cui Azio Corghi (concui studio tutt’ora) – dedicandomi a progetti teatrali, musical, opere,balletti e oratori all’interno di un discorso più colto.
Dopoquesto periodo, in cui il mio linguaggio musicale subiva un vero e proprioarricchimento tecnico/formale, ho deciso di rientrare in quello che ho sempreconsiderato uno dei generi più stimolanti e liberi della musica leggera: ilprog.
Questaè soltanto una spiegazione; in realtà l’idea di questo ritorno è stato ancheindotto dalla bella amicizia che si è sviluppata in corso d’opera con i mieiquattro nuovi attuali collaboratori del progetto Syndone: Federico Marchesano(bass), Paolo Rigotto (drums), Francesco Pinetti (vibe) e Riccardo Ruggeri(vocal).
Venendoa conoscenza poco alla volta delle loro potenzialità tecniche ed espressive,della loro professionalità e serietà ma anche delle loro qualità a livelloumano, pensai che fosse il momento di riannodare quel filo pendente dal 1992 ericreare la band con queste nuove personalità.
 
Davide
Veniamoal concept: la mela. La mela ha molteplici significati simbolici, molteplicistorie… Secondo il mito, il creatore della mela e del vino di mela fu Dioniso,il dio dell’ebbrezza, che ne fece dono ad Afrodite. Le associazioni erotiche sisprecano in questo simbolo diffusissimo della gioia d’amore e della primavera,lasciapassare per i Campi Elisi, cui è concesso l’ingresso solo alle animedegli eroi… Com’è nata l’idea di mettere la mela al centro di questo lavoro?
 
Syndone (Nik)
Dovevaessere un concept, ma senza una storia vera e propria su cui poggiare… meglioavere una sorta di canovaccio (stile commedia dell’arte) che ti dia una lineada seguire ma che non ti vincoli troppo.
Cosìabbiamo preso il simbolo della mela e lo abbiamo sviluppato in alcune suepossibili accezioni partendo da Adamo e finendo all’11 settembre.
Riportodi seguito, a chi potesse interessare, l’idea alla base di ciascuna lirica (v.in fondo all’intervista n.d.r.).
 
Davide
Chie come sono per voi gli eroi di oggi?
 
Syndone(Nik)
Belladomanda!
Secondome sono tutti quelli che hanno il coraggio di osare, di sperimentare andandocontro e oltre le regole e che diventeranno poi i “traghettatori” della storia.Quelli che ricordiamo per il loro contributo culturale o scientifico e che sonostati determinanti per far passare l’umanità da una condizione ad un’altra.Quelli che generalmente vengono riscoperti dopo anni di anonimato… in vitaquasi mai famosi perché troppo avanti… magari infelici o incompresi, a voltesoli e depressi, ma sempre attivi di cervello e con gli ideali messi davanti atutto. Questi sono per me i veri eroi… e cioè gli antieroi del 21° secolo!
 
Davide
Melapesante…Partiamo dalla mela più nota, quella del paradiso, ovvero dell’albero dellaconoscenza del bene e del male, simbolo della tentazione, del peccatooriginale… della morte… Nell’arte barocca la morte viene infatti rappresentatada uno scheletro che tiene in mano una mela…  “La mela è il fuoco che hai / Inun futuro senza anima / In un futuro sempre al limite… Nel tuo futuro oltre illimite…” In queste vostre parole vi leggo l’eterna lotta interiore tra l’umanodubbio che non vi sia, usando una definizione cara a Raymond Moody, “vita oltrela vita” per l’anima e, sempre al limite tra la ragione e lo spirito, il credoo la speranza del contrario. Avendo per altro scelto di chiamarvi come la SacraSindone, quale messaggio spirituale vi preme di comunicare e condividere conchi vi ascolta?
 
Syndone (Rick)
Spessosi confonde il termine spirituale con religioso o con la fede. Nel caso deiSyndone questo non accade, spirituale per noi è da intendersi come ricercapersonale e soggettiva del proprio equilibrio, del proprio assoluto. Tutto ciòfa parte della vita reale; di vita oltre la vita non mi interesso. La via dellaragione è molto interessante, ci permette anche di mettere in dubbio costanteogni certezza, conoscere i propri limiti e superarli.
 
Davide
L’albumperò si apre con Melancholia d’Ophelia… Si riferisce alla Ofelia di Amleto? Èun modo di dire e preludiare che l’atto stesso di Eva in fondo è stato un attod’amore, di purezza e ingenuità? O cosa associa Ofelia alla mela?
 
Syndone (Rick)
Ofeliadi Amleto come opposto di Eva. Alcuni atteggiamenti umani sonoinconsapevolmente volti alla continuazione della specie, altri, per selezionenaturale, all’estinzione di un individuo o di una comunità. Eva ci ha insegnatoad osare, soffrire e sopravvivere, Ofelia?
 
Davide
Allegroferoce… Violoncello, violino, oboe, flauto, quintetto d’ottoni, chitarraclassica, armonica, vibrafono…Musicalmente, rispetto ai lavori precedenti, c’èun’impostazione di suono, strumenti e modi decisamente più acustica, jazzata eclassicheggiante, comunque meno consegnata alle tastiere elettroniche e allesonorità-modalità del progressive delle origini (EL&P etc.)?
 
Syndone(Nik)
Sicuramentec’è stata una svolta nella scrittura, dovuta principalmente allo studio dellateoria dell’orchestrazione che ho sviluppato in questi 18 anni che mi separanoda Inca. Diciamo che non concepisco più tanto i tappetoni di tastiere e i suonilunghi di pad da 16 battute ed oltre perché non ne sento più l’esigenza alivello di scelta formale. Lo considero un metodo per semplificare e celare lamancanza di idee di arrangiamento da parte del compositore. La tendenza in”Melapesante” è stata quella di semplificare: sviluppare linee armonicheparticolari attraverso l’uso del contrappunto piuttosto che affidarmi agli “accordonidi pedale” efficaci ma scontati del vecchio prog… anche se, devo dire, hannoancora un sacco di estimatori! È anche il modo migliore per mettere in risaltogli strumenti acustici che eseguono queste parti: isolarli dal suono “inutile”per renderli “belli” nella loro gamma di frequenze… sfortunatamente non tuttihanno colto questo aspetto.
 
Davide
Magritte,le saboteur tranquille, il mio pittore preferito… Quel che si vede non èrealtà, ma un mistero indefinibile… Insomma, ceci n’est pas une pipe… È ancheun invito ad ascoltare i suoni e le parole quali sono, per un significato infondo sconosciuto come è sconosciuto il significato stesso della mente? O cosa?
 
Syndone (Rick)
Credoche il significato del suono e quello della mente siano strettamente legati;l’evoluzione di uno dei due condiziona e investe l’altro. Il “mistero del suonoattraverso la banalità della mela” ci porta a comprendere che col suono non sipuò mentire, a differenza del linguaggio verbale. Magritte è l’intermediariotra le nostre credenze e la realtà.
 
Davide
Giardinodelle Esperidi… Ancora una storia di draghi e serpenti, di mele rubate, diastuzie e, infine, di tramonto e di notte… di magico mistero in fondo alviaggio. Per tornare a Raymond Moody e ai suoi studi sulle testimonianze dipremorte, chi è tornato o sembra essere tornato indietro dall’ultimo viaggio,riferisce che amore (e fecondità), di cui i pomi aurei delle Esperidi sonol’emblema, insieme a conoscenza e comprensione (come la mela di Adamo ed Evarappresenterebbe) sono le sole cose che contano sia nella vita qui e ora, sianell’eternità che seguirebbe. Eppure…  sembra che l’umanità, per arrivare adamore, conoscenza e comprensione, sia ancora costretta a fare cattiveesperienze… o come dire: una cattiva esperienza vale più di un buon errore?
 
Syndone (Rick)
Isistemi umani, individuali o collettivi, come molte altre strutture del nostropianeta, per poter accedere ad un livello diverso (superiore o inferiore) hannobisogno di un “passaggio di stato” . L’acqua, prima di evaporare deve subiredelle stimolazioni di un certo tipo, le molecole entrano in condizioni di caosper passare a nuovi equilibri.
Ilfuoco è una cattiva esperienza necessaria. 
 
Davide
Malo in adversity… 9112001 NYC… Siamoa New York City, la Grande Mela, l’11 settembre 2001… Forse, non nominato, sisente però presente anche il pomo della discordia che causò la guerra di Troia,cioè l’eterna discordia tra gli uomini per le vanità delle vanità… Henry LouisMencken disse che la democrazia è una forma di religione: è l’adorazione deglisciacalli da parte dei somari. Cosa ne pensate dell’11 settembre come congiuramediatica (September Clues, Il Grande Complotto di Dylan Avery, Zero di FrancoFracassi e Francesco Trento dall’inchiesta di Giulietto Chiesa etc. etc.)…?
 
Syndone(Nik)
Sonosempre stato convinto che l’11 settembre sia stata una cospirazionepreorganizzata dagli americani per tenere alta la tensione internazionale einstillare la paura nella loro gente in modo da ottenere il consenso delCongresso a legittimare l’intervento armato in medioriente.
Maquesta è una mia personalissima idea, e quindi discutibile… magari in un forum!
Dalpunto di vista artistico, invece, “Malo in adversity” è uno dei branidell’album che preferisco: primo perché è molto vicino a quello che ioconsidero il mio modo di fare prog. nel 2011, secondo perché è una delleliriche meglio riuscite dell’album, grazie alla bella poeticità del testoscritto da Ricky.
L’ideadi usare il titolo “Malo in Adversity” (e non Mallo come leggo in numeroserecensioni), fa riferimento a: “The turn of the screw” di B. Britten: si trattainfatti di una frase che il fantasma di Quinn inculca nella mente del giovaneMiles nel momento in cui quest’ultimo viene posseduto dall’anima dannata dellospirito. L’uso del termine latino “Malo” con la doppia accezione di “Mela” e di”Male” mi forniva involontariamente la doppia chiave di lettura della tragediadel World Trade Center: atto terroristico o cospirazione dall’interno? C’è poiancora un aspetto curioso: nell’opera di Britten, Miles canta “Malo, malo… maloin adversity” all’interno di una sequenza di filastrocche per bambini che ininglese viene chiamata “Nursery Rymes”… stesso spunto che Peter Gabriel usò peril titolo del loro grande album “Nursery Cryme”… questa è una delle duecitazioni dei Genesis che ho messo in “Melapesante.”
 
Davide
Meladi Tell… sembra rievocare anche la mela di Newton, la gravità che ci schiacciaa questo mondo terreno dove c’è chi deve vincere e chi deve avere nera miseriae, nonostante ciò, riverire il potere e i suoi simboli. Perché il male trionfiè sufficiente che i buoni rimangano in silenzio (Edmund Burke). Le cose forseandrebbero diversamente, gli abusi, le sopraffazioni ecc. svanirebbero, setutti fossimo un po’ come Guglielmo Tell?
 
Syndone (Rick)
Svanireè una parola non grossa, di più. Riducendo ogni attività umana agiustificazione per la continuità della specie, anche gli abusi e lesopraffazioni non faticano a rientrare nel concetto diabolico di normalità. L’importanteanche in questo credo sia un buon equilibrio, e forse oggi per ristabilirlo,sarebbe necessaria una diffusione su tutto il territorio italiano di tantipiccoli William Tell.
 
Davide
Avalon…è la “terra delle mele”, l’isola dei beati… Esiste per voi una qualche Avalono, per dirla con le parole di De Andrè e del suo blasfemo, è proprio qui sullaterra la mela proibita, e non Dio, ma qualcuno che per noi l’ha inventato, cicostringe a sognare in un giardino incantato?
 
Syndone(Nik)
Perfettamented’accordo! Viviamo in un mondo di cui conosciamo solo una misera descrizionepragmatico/meccanicista che ci viene inculcata da quando nasciamo e che poi nonriusciamo più a toglierci. Rifiutiamo gli aspetti soprannaturali del mondoperché ci fanno paura e perché vanno contro quella descrizione logica a cuisiamo abituati, il tangibile che si può misurare, che si può razionalizzare;temiamo tutto ciò che mette in discussione il nostro “Tonal” e quindi siamosempre “un passo indietro” la realtà (per dirlo alla Castaneda).
Amio avviso dovremmo seguire molto più l’istinto [la Mela appunto] piuttosto chefiltrare le cose con la nostra ragione che è ed è sempre stata una barrieraalla conoscenza vera della realtà: la Mela spaventa perché appoggia gliistinti; essa è l’inconscio, ciò che ci fa capire che siamo soli e che quindifa scricchiolare pericolosamente secoli di dogmi imposti dalla chiesa. Ma èanche ciò che ci rende liberi dalla manipolazione della mente e ci permette diandare oltre e di pensare con la nostra testa.
 
Davide
Ilbene, il male… L’arte è sempre una creazione del bene o, per dirla comeBaudelaire, il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l’opera del fato;il bene è sempre il prodotto di un’arte?
 
Syndone(Nik)
Riportouna frase tratta da “Regole di vita musicale” di R. Schumann: “…siiesperto nella vita, come anche in altre arti e scienze. Le leggi della moralesono anche quelle dell’arte.”
Lavera arte nasce dal bene e dal dolore.
 
Davide
Dueparole sugli studi Abbey Road, i più famosi al mondo… È stato un onlinemastering o vi ci siete recati? Che differenza fa, secondo voi, unamasterizzazione agli Abbey Road da una qualunque eventuale altra in altrostudio?
 
Syndone(Nik)
Misono recato sul posto e ho affiancato Andy Walter durante la session per 5 ore.Masterizzare agli Abbey ti dà la possibilità di uscire con un prodottopressoché perfetto e ti rendi conto di quanto siano preparati dal punto divista tecnico tutti gli “engineers” che ci lavorano.
 
Davide
Grazieper l’intervista e per l’ottima musica… à suivre… 
 
MELANCHOLIA D’OPHELIA
Saturno,il settimo cielo del sistema dantesco, era fatto corrispondere dagli antichi alpiombo, uno dei metalli più pesanti; esso è anche noto come “il pianeta dellamelanconia”.
Partendoda queste similitudini e assonanze in questo brano si ipotizza il viaggio diOfelia (inteso come personaggio shakespeariano) dopo la morte verso il suocielo.
E’il cammino di chi passa ad una nuova vita portando con sé una costante disillusione per le tensioni terrene. Così la “Melancholia” ne diventa ilsentimento principale, il riscatto e il destino.
L’immaginedi Ofelia annegata è diventata nel corso dei secoli il vero archetipo dellafollia femminile, connessa sempre in qualche modo alla sessualità o alla delusioned’amore. Essa rappresenta, come la Mela, ciò che non può prescindere dallapropria femminilità e non può essere disgiunta dalla propria sessualità.
 
MELAPESANTE
Melapesanteè un’ idea, un’ opinione che ti colpisce, la scelta che sconvolge gli equilibri,un centro d’attrazione. 
Isimboli viaggiano nel tempo ed ogni volta che riemergono segnano uncambiamento.
Leimmagini ed i concetti da essi espressi arrivano dritti al ventre ed èinevitabile non sentirne il peso.
Nelviaggio attraverso la mitologia, dal Giardino dell’ Eden (il Serpente) allaLogica (il Diavolo), la Mela appare a smentire dogmi, a svelare verità, arappresentare il desiderio carnale come appagamento dei sensi e conquista dellacentralità dell’essere.
Essaindica la via di fuga verso la libertà dall’oppressione della religione e lalotta all’ignoranza e alla superstizione.
E’ per questo che gli iniziati ne hanno fatto il frutto della conoscenza e dellalibertà; nessuno di noi è escluso da questo gioco!
 
MAGRITTE
L’immagine è quella di opere come Le fils de l’hommee La chambre d’ écoute” di Magritte.
Ilbrano vuol essere un omaggio al messaggio del pittore Belga attraverso simboliquali “la mela”, “l’ uomo col cappello” e “il mare”.
Larealtà si mostra, ma forse non è quel che si vede; il mistero e l’ accettare ilnon definito è l’ unico modo che l’uomo possiede per affrontare la realtà, dipercepire il “silenzio del mondo”.
 
GIARDINO DELLE ESPERIDI
Unsalto nella mitologia greca, nel Giardino delle Esperidi, protettrici, insiemeal drago Ladone, dell’ albero delle mele (pomi) d’oro.
Ilpunto di vista è quello di un argonauta che, giunto nel giardino il giornosuccessivo al furto delle mele e all’uccisione del drago, vede tramutarsi leninfe in alberi e il nascere di una nuova costellazione in cielo, quella delSerpente.
Ilsalice è l’albero-ninfa su cui riposerà.
Ilmito rappresenta l’esistenza di una sorta di paradiso, oggetto dei desideriumani, e di una speranza d’immortalità (la mela d’oro).
 
MALO IN ADVERSITY
Branodedicato alla catastrofe del World Trade Center  [09/11/2001 NYC].
Malo/umsignifica “Mela” ma anche “Male”: il male di chi ha fatto ciò che ha fatto e dichi ha permesso che venisse fatto.
Leimmagini di quel giorno non scivolano via. Il ricordo delle notizie, dei videoe della rabbia suscita ancora visioni e riflessioni sulla speranza di una nuovaetà.
Lentamente,fogli di carta bruciati con messaggi d’addio, cadono come neve nera sulla GrandeMela.
 
MELA PENSANTE
Pensierireconditi di un frutto.
Unamela è appesa ad un albero, si guarda intorno, si divincola, scorge Newtonseduto proprio sotto di lei.
Indecisase cadere sulla sua testa, consapevole della portata del suo gesto, passa inrassegna dettagli conosciuti e non della vita del grande scienziato inglese.
 
MELA DI TELL
Nelletradizioni giapponesi associate all’arco, la freccia è il simbolo dell’amore.La sua forma fallica è evidente: penetra nel centro come il principio maschilee si introduce nell’elemento femminile (la mela appunto).
Iduecento passi sono quelli che separavano la freccia di William Tell dallatesta del figlio. 
Tellè la virtù e Gessler,  rivale e schiavo di un potere al quale non sanegarsi, rotolerà nella sua misera morte con lo sfondo di un popolo esultanteper la libertà conquistata.
 
DENTRO L’INCONSCIO
La mela, a causa della suaforma sferica, rappresenta i desideri terrestri ed il proprio compiacersene.
La proibizionepronunciata da Jahvè metterebbe in guardia l’uomo contro il predominio diquesti desideri che lo trascinano verso una vita materialistica di regressionea scapito della sua evoluzione spirituale. Questo avvertimento divino faconoscere all’uomo le due direzioni invitandolo a scegliere. Ma la scelta nonsempre è tra due strade da percorrere; spesso è tra due parti del proprioessere che sono perennemente in conflitto tra loro e di cui una sola, allafine, predomina. L’inconscio è la porta attraverso la quale la parte delcarattere dominata vuole mettersi in contatto con l’ “io” per prevalere;oppure, a volte, è il nostro lato cosciente che vuole nascondersinell’inconscio per sfuggire alla realtà.

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