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Intervista con Vincenzo Maggiore

6 min read
VIA DI FUGA
Maggiore
 
Vincenzo Maggiore presenta la sua prima produzione discografica intitolata “Via di fuga” realizzata grazie al progetto di crowdfunding “3000 ragioni per una MAGGIORE soddisfazione”.
Tramite il sito internet www.produzionidalbasso.com il cantautore ha raccolto seicento prenotazioni del suo album in netto anticipo rispetto alla pubblicazione dello stesso lavoro. I suoi sostenitori si sono impegnati a prenotare una o più quote del progetto per consentirgli di procedere successivamente alla raccolta fondi. Operazione che, secondo la prassi di “produzioni dal basso” non poteva iniziare prima del raggiungimento formale del “traguardo” di 3000 euro.
Maggiore ha inaugurato il progetto l’8 marzo 2013 in meno di quattro mesi, attraverso concerti promozionali e una capillare rete di contatti sui social network, è riuscito a convincere numerosi sostenitori a prenotare “a scatola chiusa” seicento copie del suo disco. Un’idea nata spontaneamente nello studio di registrazione del Centro di aggregazione “Brindisi per i giovani”, là dove le canzoni del giovane artista sono state registrate dal tutor responsabile.
Ben tredici i musicisti pugliesi che hanno sposato la causa del cantautore e hanno impreziosito il lavoro in studio con i propri interventi. La seconda fase della lavorazione (missaggio e master) è stata realizzata presso il “Chora Studi Musicali” di Valerio Daniele a Monteroni, Lecce.
L’edizione ufficiale del disco, che sarà pubblicata prossimamente, avrà dei contenuti bonus rispetto all’edizione crowdfunding.
 

Contatti:

facebook: maggiore music
soundcloud: vincenzo maggiore
web: vincenzomaggiore.com

Intervista
 
Davide
Ciao Vincenzo. Quali esperienze musicali precedono questa tua prima produzione discografica?
 
Vincenzo
Ho imbracciato per la prima volta la chitarra ai tempi delle scuole medie, spinto dalla voglia di riprodurre le canzoni che più mi piacevano. La prima esperienza di gruppo risale al liceo, ma non fu molto fortunata. Durante l’estate del 2001 conobbi un giovane chitarrista che fin da subito mi impressionò per la sua bravura, per la sua tecnica, per la passione che ci metteva quando suonava. Decisi che sarebbe diventato il mio chitarrista. Con lui e altri due musicisti brindisini fondammo le Prove a distanza, band di stampo pop-rock con cui ho suonato dal 2003 al 2008. Dopo centinaia di concerti e dopo aver prodotto una demo di brani inediti (alcuni sono ascoltabili sul mio sito) gli intenti cambiarono e concludemmo la nostra avventura. Per me è stata una storia decisiva senza la quale, probabilmente, non avrei fatto tutto il resto. Negli ultimi sette anni ho suonato con varie formazioni, ma con uno spirito completamente diverso. L’idea che mi ha sempre accompagnato è quella di dedicarmi completamente ai miei brani e di lasciar perdere le cover.
 
Davide
Presentaci i tredici musicisti che hanno sposato la tua causa e impreziosito il lavoro in studio.
 
Vincenzo
In realtà la versione ufficiale del disco, di prossima pubblicazione, è stata arricchita da quattro tracce bonus, quindi il numero complessivo è salito a ventisei elementi. Mi ritengo davvero fortunato perché tanti musicisti hanno sostenuto la mia causa solo per il piacere di fare musica, di condividere un’esperienza insieme a me. Alcuni mi accompagnano più o meno stabilmente, altri sono intervenuti in studio di registrazione senza avere delle idee precise, suonando più con la pancia che con la testa. Il risultato finale è esattamente quello che volevo.
 
Davide
Una “via di fuga” da cosa?
 
Vincenzo
Dai contorni negativi, dalla frenesia, dallo squallore che ci circonda. Ognuno ha la sua via di fuga. Io credo di averla trovata nella musica. Non sono un professionista, forse non lo sarò mai, ma la musica mi salva la vita ogni giorno, in un certo senso.
 
Davide
Com’è difficile comporre una nuova canzone, non lasciarsi contagiare dalla formula che rende meglio, la tendenza del momento… Canti in “Tempo prezioso”. Come raggiungi la singolarità della tua creazione; cosa ti fare dire sì, questo sono io, oppure no, è da scartare?
 
Vincenzo
Bella domanda. In primo luogo, ci tengo a precisare che non ho l’ambizione di essere “originale” o “alternativo” a tutti i costi. Mi spiego meglio: non ci sono imperativi, non c’è alcun tipo di paletto o parametro preliminare prima di scrivere un brano. Non può esserci, altrimenti si rischia comunque di non essere totalmente se stessi. Mi piace scrivere canzoni senza preoccuparmi troppo di tutto quello che mi circonda, senza impormi tempistiche prestabilite. In maniera abbastanza naturale faccio una selezione di quello che scrivo, prendo appunti anche in contesti impensabili che poi cerco di sviluppare quando mi sento particolarmente ispirato. Non ci sono regole. A volte nasce prima la melodia, a volte mi ritrovo quasi inconsapevolmente a giocare con delle parole. Il segreto risiede nella libertà mentale, nell’assenza totale di preconcetti, nella voglia di confronto con orecchie che non siano le mie.
 
Davide
Il musicologo Philip Tagg propone tre livelli di fruizione musicale: 1. subconscio/neurologico: una fruizione inconsapevole come ad esempio il sottofondo al supermercato; 2. preconscio/affettivo: quando si associa un motivo ad un evento affettivo; 3. conscio/ cognitivo: quando l’ascoltatore è impegnato nell’ascolto e categorizza ciò che ascolta musicologicamente. Lo studioso si concentra poi maggiormente sul livello preconscio/affettivo in cui la musica comunica mediante “affects”, stati interiori. Che significato ha per te scrivere e cantare canzoni secondo ciascuno di questi tre livelli?
 
Vincenzo
Scrivere canzoni è il modo che prediligo per raccontare me stesso e quello che mi circonda. “Via di fuga” è un disco assolutamente autobiografico. In futuro non escludo di cimentarmi nella stesura di pezzi per altri interpreti. Di certo, il livello preconscio/affettivo è il momento determinante dell’ascolto, quello in cui conta solo la bellezza del suono e il significato del testo.
 
Davide
600 copie dunque già prenotate “a scatola chiusa”. Un bel risultato. Cosa ci sarà in più nell’edizione, diciamo così, premium e a quando (e come) ne è prevista l’uscita?
 
Vincenzo
Seicento copie sono state già distribuite ai sostenitori del mio progetto crowdfunding intitolato “3000 ragioni per una Maggiore soddisfazioni”. Entro due mesi sarà pubblicato il disco in versione ufficiale con l’aggiunta di alcune tracce bonus: due brani che non compaiono nella prima tiratura e due brani già presenti nel disco arrangiati diversamente rispetto agli originali.
 
Davide
Antichissima porta d’Oriente, crocevia di genti e culture, cosa vuol dire per te fare musica a Brindisi?
 
Vincenzo
Vuol dire non spezzare il legame con la terra in cui sono nato, cresciuto e in cui spero di restare. Vuol dire riconoscersi in alcuni sentimenti e non comprendere alcune dinamiche sociali e politiche che penalizzano il destino della mia città. Vuol dire partire per suonare e confrontarsi altrove, ma avere sempre la certezza di tornare.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Vincenzo
Mi auguro di poter suonare tanto in giro. Allo stesso tempo, sto lavorando sui brani del prossimo disco..
 
Davide
Grazie e à suivre…

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