KULT Underground

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Intervista con i No One Cares

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I No One Cares sono una band metal senza tanti fronzoli, dove le singole personalità dei componenti vanno ad arricchire questa definizione con le loro esperienze personali ed i loro gusti assai disparati, dando a quello che andrete ad ascoltare un aspetto del tutto nuovo e difficilmente catalogabile.
I No One Cares sono Matteo Turi (Voce) che viene dal nu metal senza disdegnare la scena rap, Andrea Gorini (Chitarra) un metallaro vecchio stampo che sa bene come si scrive un assolo o un riff calandolo perfettamente nella scena attuale, Andrea Moroni (Basso) nuovo arrivato con un background che va dal metal classico al punk ed Elena Giraldi (Batteria), che è cresciuta a pane e Metallica.
Dirty non parla di politica o di grandi temi sociali direttamente, ma strilla nel microfono i sentimenti basilari dell’uomo: la rabbia, la gioia, il dolore… li grida letteralmente in testi che tagliano a fette i sentimenti, spaziando dal rap allo scream su un tappeto di chitarre puramente metal, linee di basso che non restano nell’ombra e una batteria suonata percuotendo le pelli con tutta la rabbia necessaria.
È difficile dire di cosa parla Dirty, ma è facile sentire che chi lo ha composto aveva un’idea ben precisa di quello che voleva dire al mondo: una flebo di energia pura senza smancerie, e la voglia di salire sul palco e dire al mondo che lo spettacolo sta per cominciare, che noi siamo qui, adesso e che vogliamo alzare il volume e basta.
 
 
FORMAZIONE

Matteo “MarioMariaMario” Turi – Voce
Andrea “John Pier J.” Gorini – Chitarra
Andrea “Franchio” Moroni – Basso
Elena “Maria Sfiocina” Giraldi – Batteria

 
TRACKLIST

1.Bored
2.First Last
3.Born For This
4.No One Cares
5.Niente Da Perdere
6.Rock’n’Roll
7.Lymphoma
8.Intolleranza

 
Intervista
 
Davide
Ciao. Iniziamo dal vostro nome. “No one cares”, “A nessuno importa”. Perché vi siete dati questo nome? A nessuno importa di cosa?
 
No One Cares
Perchè a nessuno importa niente di nessuno, nemmeno a voi di noi 🙂
Non provate a cercare qualche risvolto psicologico o filosofico nel nome No One Cares perchè non ce l’ha, era soltanto un nome che suonava bene per una band metal!
 
Davide
L’umorista Arthur Bloch disse che il 90 per cento di tutto è sporco. E “Dirty” il titolo del vostro cd. Cos’è lo “sporco” del titolo al vostro lavoro?
 
No One Cares 
Noi stessi siamo “sporchi”, tutto quello che ci circonda è sporco… visto che siamo in vena di citazioni come disse Axl Rose “Non cerco di convincere nessuno che la mia merda non puzzi: la mia merda puzza anche più della vostra, ma almeno lo ammetto”
 
Davide
Questo è il vostro disco d’esordio. Come vi siete incontrati, cosa avete fatto prima di arrivare a questo disco e, insomma, storia e obiettivi?
 
No One Cares
Ci siamo incontrati suonando in giro, veniamo tutti da esperienze diverse, abbiamo suonato in band diverse senza ottenere grossi risultati, poi ci siamo messi a lavorare insieme e direi che il risultato è stato più che soddisfacente, 
Il nostro obbiettivo è fare un tour mondiale, vendere 10 milioni di copie, fare tanti soldi e morire giovani!
 
Davide
La rabbia è non solo inevitabile, è necessaria. La sua assenza indica indifferenza, la più disastrosa delle mancanze umane, scrisse il politico britannico Arthur Ponsoby. Cos’è per voi la rabbia?
 
No One Cares
La rabbia è una cosa che hanno dentro tutti.
Sta nel buon senso della gente saperla usare per creare qualcosa invece che per distruggere.
Non saprei dire nel nostro caso perchè proviamo tanta rabbia, ognuno di noi ha i suoi motivi, ma non ce li siamo mai detti, sta il fatto che la abbiamo usata per creare qualcosa… Se ti ascolti “Intolleranza” capirai di cosa parlo.
 
Davide
Come siete approdati a QuaRock? Cosa ne pensate di questa etichetta fondata da Gabriele Bellini?
 
No One Cares
Siamo approdati al QuaRock grazie alla decennale amicizia del “leader maximo” Gabriele Bellini ed il nostro chitarrista Andrea Gorini che è stato un suo allievo in passato.
Del QuaRock si può dire tutto, ma è grazie allo straordinario lavoro di persone come Gabriele Bellini e Giacomo Salani de “La Fucina Studio”, che, lavorando praticamente a budget zero, riescono a dare a band emergenti semisconosciute come noi, un’occasione per esprimersi.
 
Davide
Alcuni testi sono in inglese, altri in italiano. Come avviene la scelta di una lingua piuttosto che l’altra?
 
No One Cares
Perchè Matteo a volte si scorda l’Inglese!
A parte gli scherzi, non c’è una ragione per cui pezzi nascono in una lingua piuttosto che nell’altra, tutto dipende dall’ispirazione del momento.
 
Davide
La Pistoia musicale è famosa nel mondo per il Pistoia Blues Festival. A parte questo importante appuntamento, com’è la scena pistoiese, come influisce su chi, come voi, decide di fare musica? 
 
No One Cares
La Pistoia musicale ERA famosa per il Pistoia Blues Festival, purtroppo di quei gloriosi giorni è rimasto veramente poco se non nulla.
La Pistoia musicale underground invece è viva e ricca di talenti interessanti, purtroppo è piena anche di prime donne che pensano più ad apparire e a farsi la guerra tra loro piuttosto che a suonare e ad esprimere il loro talento, ammesso che ne abbiano uno.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
No One Cares
per ora suonare e promuovere Dirty (che trovate anche su Spotify e sui digital store), poi quando saremo stanchi di suonarlo faremo un altro disco!
 
Davide
Grazie e à suivre…

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