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Intervista a Claudio Deoricibus

8 min read
 
Uscito nel 2013 "Cuarenta", l'ultimo album di Claudio Deoricibus con Andrea Braido.  "Cuarenta" è   un'opera di notevole spessore artistico.del noto chitarrista sardo di flamenco Claudio Deoricibus, con l'illustre collaborazione di Andrea Braido, famoso asso della chitarra tricolore, noto per le sue collaborazioni con i più grandi artisti italiani, oltre che per una brillante carriera solista. L'idea di comporre "Cuarenta" è nata dall'intenzione di Claudio Deoricibus di celebrare i propri 40 anni di età, in coincidenza con l'uscita del brano più celebre di Paco de Lucia “Entre dos Aguas”. Sostenitore principe del progetto, è Beppe Aleo con la sua Videoradio Edizioni Musicali, già editore del precedente album di Deoricibus intitolato "Cuerdas Y Nada Mas", disco che ha raccolto negli scorsi mesi un folto numero di consensi tra addetti ai lavori e fans. "Cuarenta", che tradotto dallo spagnolo significa "Quaranta", sarà coeditato dalla RAI Trade e distribuito dalla Self. Alla realizzazione del disco, hanno collaborato diversi musicisti: Marcello Mossa, Nicola Atzeni, Corrado La Ferla e Mohamed Said. Il tutto è avvenuto sotto la regia di Mario Ana, mentre l'aspetto produttivo è opera di Riccardo Steri. La direzione artistica ed il management sono a cura di Beppe Aleo, mentre la produzione esecutiva è diretta da Maria Rosa Moretti.
 
Nato a Cagliari nel 1973, inizia a suonare la chitarra classica all’età di 8 anni come autodidatta. Il vero incontro col flamenco avviene all’età di 14 anni, quando egli stesso scopre la discografia straordinaria di Paco de Lucia, decidendo di dedicarsi anima e corpo alla sua musica. Negli anni successivi frequenta a Cagliari i corsi di flamenco tenuti da un insegnante sardo Roberto Corrias e da un insegnante andaluso della scuola di Cadice, Manuel Lopez Romero. In seguito a questo percorso decide poi di recarsi a Siviglia e Sanlucar de Barrameda (Cadice) dove entra a stretto contatto con la cultura flamenca e dove ha modo di intensificare i propri studi. Claudio riprende a comporre ispirato da questi importanti viaggi e dove ha modo di seguire più da vicino eventi, artisti e discografie del mondo flamenco, Ma il momento determinante di tutto questo lungo percorso artistico arriva con l’album “Cuarenta” dove Claudio è supportato in duetto dal grande e storico chitarrista Andrea Braido. L’incontro fra i due suggerito dal discografico dello stesso Braido (Beppe Aleo) e condiviso a pieno da tutti, porta Claudio a realizzare, arrangiare e comporre un prodotto discografico di grande prestigio.
 
Tracklist:
1.            Don Paco
2.            Plaza Del Sol
3.            Sevilla
4.            Cuerdas Y Nada Mas
5.            Cuarenta
6.            Luz Sobre la Mar
7.            Tango Del Mar
8.            Ventanas Rumberas
9.            La Luz De Aljsha
10.         Improvisando
11.         Khamsin
12.         Fadela
13.         Tangos De Los Colores
 
 
Intervista
 
Davide
Ciao Claudio e grazie per questi sessanta minuti di grande musica. Se la filosofia di vita dei gitani era tra l'altro un predisporsi a una naturale gioia di vivere e godere di piccole cose, come il canto e la musica, bisogna dire che il loro canto e la loro musica sono state tutt'altro che piccole cose. Vorrei chiederti per iniziare perché ti sei innamorato del flamenco e che significato ha per te questo stile musicale?
 
Claudio
Ciao Davide e grazie a voi, rispondo subito col dirti che il flamenco ha rappresentato il classico colpo di fulmine a ciel sereno, un amore improvviso da cui mai mi sono separato. Il flamenco è come se fosse parte di me ed io parte di lui, come due fratelli che si somigliano molto, cosi io credo che col flamenco ci somigliamo tanto, perché abbiamo lo stesso carattere e la stessa capacità di intendere la vita. Anch'io come il flamenco vivo veramente di cose semplici e vere, ed è qui la straordinarietà che c'è dentro ognuno di noi, ovvero quella capacità di toccare i due estremi di ogni cosa anche la più piccola ed esaltarne tutto ciò che c'è in mezzo ….e come per magia tutto diventa grande!!!
 
Davide
Cuarenta, il titolo ha a che fare con i tuoi quarant'anni e, come hai scritto tra le note di copertina,  coi quarant'anni trascorsi dall'uscita di “Entre dos Agua” di Paco De Lucia. Scriveva Vitaliano Brancati che un uomo può avere due volte vent'anni, senz'averne quaranta. Cosa sono invece per te questi quaranta e in che modo li hai consegnati a e racchiusi in questo disco?
 
Claudio
Sicuramente una fermata, una pausa dove ci si può voltare all'indietro per capire cosa è stato fatto e cosa ancora tanto si deve fare. Ma rappresentano anche un bagaglio di esperienza, di cambiamenti, che all'interno di Cuarenta trovano la loro massima espressione raccontando quanto di più vero e colorato si racchiuda in tutto ciò che ci circonda e quanta musicalità può venir fuori da cosi tanta silenziosa bellezza….!!!
 
Davide
Sono numerosi gli stili del flamenco o palos. Alcuni derivano da diversi generi musicali ma sono stati "aflamencados". Il flamenco è stato dunque ed è ancora uno stile in evoluzione, che assorbe e fa propri altri stili e modi? Che tipo di approccio musicale è il tuo verso il flamenco, se fedele ai modelli o se anche per certi versi innovativo, volto a delle evoluzioni artistiche?
 
Claudio
Il flamenco si muove su certi schemi se si parla di compas, ma nel momento in cui diventa arte è preda dell'infedeltà artistica di ogni interprete che, ancor più nel flamenco, si lascia trasportare da tutto ciò che non si conosce e che incanta tutti coloro che ne rimangono in qualche modo colpiti. Il mio flamenco è sicuramente un Flamenco Nuevo, un linguaggio sempre meno tradizionale e sempre più individuale e se anche si esce dagli schemi, rimane il fattore chiave e cioè la tecnica utilizzata che è assolutamente flamenca !!!
 
Davide
C'è una storia della Sardegna spagnola. Che legami senti personalmente tra le due culture, quella sarda delle tue origini e quella spagnola? Sei attratto ugualmente da una cultura flamenca o gitana più generale e non solo musicale?
 
Claudio
Il legame che è derivato da questa storica dominazione spagnola sulla Sardegna è tangibile anche solo in molte parole del dialetto sardo. Musicalmente parlando vedo molta attinenza col canto, decisamente meno quando i due stili si confrontano tra loro.
 
Davide
In che modo vi ha sostenuto Beppe Aleo, oltre che ovviamente a produrre fisicamente il disco come discografico della Videoradio Edizioni Musicali?
 
Claudio
Beppe Aleo è un produttore di grandissima esperienza e dall'ottimo gusto musicale. Pertanto potete immaginare lui come l'ipotetico terzo performer che non poteva stare di certo a guardare mentre Cuarenta prendeva corpo, la sua partecipazione infatti è stata di organizzazione, di supporto, di coordinamento, insomma Beppe è stato in qualche modo la chiave che ha aperto le porte a tutti noi musicisti di questo incredibile album !!!
 
Davide
Come è stato lavorare, suonare con Andrea Braido?
 
Claudio
Un'esperienza unica, una scuola di musica ad alti livelli, dove il maestro Braido ha trovato un curiosissimo partner che ha accettato con coraggio un impegno cosi arduo e da cui è nata invece una piacevolissima collaborazione, dove la passione per la chitarra è stata il vero punto d'incontro. Ognuno di noi ha dialogato poi secondo il proprio linguaggio !!!
 
Davide
Marcello Mossa suona invece il cajón, in origine ricavato dalle scatole per la frutta  in Perù, dove nel '700 era difficile disporre di strumenti musicali. Fu riscoperto a Cuba agli inizi del '900 in seguito all'emanazione di una legge assurda che proibiva l'uso dei tambutri sull'isola. È stato proprio Paco De Lucia, se non sbaglio, a farlo poi conoscere nel mondo. E poi c'è un tuo esplicito omaggio a Paco De Lucia nella traccia d'apertura, Don Paco. Come riassumeresti la sua grandezza di musicista a chi non lo conoscesse?
 
Claudio
Permettetemi di citare un altro grande del flamenco Manolo Sanlucar e queste sue bellissime parole che riassumono la grandezza del maestro Paco de Lucia, ovvero: "Paco incanta chi non conosce e manda fuori di testa chi invece sa"….questo credo dica già tutto !!!
 
Davide
Andando alle origini del flamenco colpisce la nascita (in un'area da sempre meta di grandi flussi migratori) di una grande cultura dall'incontro tra molte differenti culture, come quella dei mori, degli ebrei, dei fiamminghi e, insomma, dei gitani. Questo cosa deve dire o suggerire secondo te in questo particolare momento di crescente presenza di altre culture in Italia?
 
Claudio
Come potrei dire di no, io sono a favore dell'incontro delle culture, del rispetto dei loro valori e della loro messa in atto. Scambiare è sinonimo di crescita, di vita e in Italia oggi più che mai c'è questa necessità !!!
 
Davide
Hai viaggiato spesso in Spagna. Quali paesi o città o regioni della “area flamenca” consiglieresti di visitare e conoscere a chi non vi sia ancora stato? Quali i luoghi a cui sei più affezionato?
 
Claudio
Le varie città della Spagna si somigliano un po' tutte pur conservando la loro particolarità. Tra le tante direi Siviglia (sarà anche perché vi ho studiato) e Madrid capitale dell'arte spagnola, per il resto direi …..magari si potesse viaggiare tutti i giorni !!!
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Claudio
Attualmente sto lavorando a delle collaborazioni che proiettano la mia musica ed il flamenco all'interno di sistemi musicali un po' più distanti dalla tradizione tipo il pop, la dance music, il rock, ecc. Tutto ciò servirà per capire la versatilità e la bellezza del flamenco anche "lontano da casa". Usciranno quindi i singoli Mariam de chocolate, My love is alive, Y ya te vas e poi sarà nuovamente tempo di Album !!!
 
Davide
"Così come la lucertola è il riassunto di un coccodrillo, un tango può essere il riassunto di una vita" ha detto Paolo Conte. Cosa riassume per te il flamenco? Cosa cerchi attraverso la musica?
 
Claudio
Forse non solo i gitani volevano far valere la propria identità in quell'epoca, cosi anch'io attraverso il flamenco dico …questo sono io !!!
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
Claudio
Grazie di cuore a tutti voi… !!!

 

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