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Il senso storico del flâneur – Gaspare Armato

4 min read
Autorinediti
Storia
Pagg. 160
ISBN 978-88-96680-75-9
Prezzo € 13,00 

Ilpedone attento 

“La folla è il suo regno, come l’aria è ilregno degli uccelli, e l’acqua è quello dei pesci. La sua passione eprofessione è sposare la folla. Per il perfetto flâneur , per l’osservatoreappassionato, è causa d’immenso godimento prendere dimora nel numero, in ciòche fluttua e si muove, è fuggitivo o infinito. Essere fuori casa e sentirsidappertutto a casa propria; vedere il mondo, esserne al centro e rimanerglinascosto: ecco alcuni dei più comuni piaceri di questi spiriti indipendenti,appassionati, imparziali, che la lingua fatica a definire”. (CharlesBaudelaire, Il pittore della vita moderna, Marsilio, Venezia 2002, pagg.68 e 69) 

 

Bighellonare oziosamente, senza una meta,immersi nella folla, anonimi osservatori di un mondo brulicante o di viedeserte, pronti a cogliere elementi di ispirazione per la propria creatività oparticolari di un luogo tramite i quali giungere a collegare passato epresente, non è un passatempo da scansafatiche, bensì è il lavoro del flâneur, questo pedoneattento, insensibile al turbinio della vita moderna, astratto dalla realtà, sepur presente.
E’ di lui che ci parla Gaspare Armato inquesto suo insolito saggio ed è con lui che ci accompagna nello svolgimento diquesta attività propedeutica.
Non è un personaggio raro, anzi piuttostofrequente e quasi sempre presente fra gli artisti e gli storici, tanto chel’autore riporta i nomi e i percorsi di questi più noti flâneur, fra i qualiBaudelaire, che espresse il concetto in un suo lavoro (Il pittore dellavita moderna), lo scrittore Edgar Allan Poe, il poeta Walt Whitman, ilfilosofo Walter Benjamin, il romanziere Joseph Conrad, i poeti Robert Walser eGuillaume Apollinaire, il narratore Italo Calvino, e non poteva mancare lostorico Marc Bloch. Fra l’altro flâneur fu anche il famosopittore Claude Monet, insomma l’impressione che si ritrae è che gli artisti egli storici, in maggior o minor misura, abbiano posto e pongano alla base dellaloro attività questo passeggiare senza una meta, alla ricerca di nulla dipreciso se non di quello che, in forza della loro cultura, attira la loroattenzione. Del resto, ho notato che quando vado in giro senza una precisanecessità di recarmi in un posto, libero da obblighi di tempo, curioso di ognicosa, poi, ritornato a casa, quasi subito mi nascono idee per scrivere poesie oracconti.
La mia testimonianza è poca cosa, ma quelladei personaggi che ho prima citato avvalora senz’altro il metodo del flâneur.
Tuttavia, sarebbe riduttivo dire che ilsaggio di Armato enuncia semplicemente l’utilità di questo ozio vigile,comprovandola con il fatto che scrittori famosi l’hanno praticato, perché ineffetti ci fornisce anche un’ampia dimostrazione diretta di come il flâneur si muove, vede,collega, percepisce, fiuta, con un’ultima parte del saggio in cui insieme a luipercorriamo le vie della sua città, Pistoia, cogliendo aspetti che leganopassato e presente, con una immediatezza che colpisce il lettore come seprocedesse al suo fianco. Queste sono pagine veramente affascinanti, perché,oltre a stupire per le bellezze, anche minori, di una città antica insegnano aessere il pedone ozioso, ma attento.
Ho voluto provare a mettere in pratical’insegnamento visitando un vecchio quartiere di Mantova, dietro il Duomo, conviuzze lastricate di ciottoli e che procedono a zig zag, come in un tipicoimpianto medievale; mi sono sorpreso a osservare vecchi capitelli, spessousurati dal tempo, oppure battenti in ferro di antichi portoni, ho immaginatomani sconosciute che bussavano in una buia sera, le ante che si aprivano su unpiccolo cortile con al centro un pozzo, luci tremolanti di lucerne, ho uditovoci, risa di donne, il suono di un liuto, sono andato indietro di cinque – seisecoli, in un posto di cui la grande storia non racconterà mai, in un luogocosì vicino al fasto dei Gonzaga, eppure anonimo, un’esperienza unica, sebbenebreve.
Sono un flâneur ? Forse sì, maleggere il libro di Armato è di aiuto, perché permette di affinare il metodo;per metterlo in pratica non occorre molto: una capacità innata di saperosservare e il desiderio di isolarsi, anche se per poco, dal caos frenetico delnostro tempo.
Fra l’altro, la lettura è assai piacevole esi arriva alla fine quasi senza accorgersi, noi, poltroni o corridori, quasimai, purtroppo, pedoni oziosi, ma attenti.    

 

Gaspare Armatovivee risiede a Pistoia.
Ha pubblicato:

·                    Epistemi, poesie, Albatros Editrice, 1983
·                    41mesi di guerra, saggio, Mazzottaeditore, 1983
·                    Exnovo epistemi,poesie, Lallieditore, 1983
·                    Piantemediterranee per giardini, saggio, Edagricole, 1986
·                    Giardinial mare, saggio, Edagricole,1990
·                    Charlette, itinerario di un amore, poesie, Mazzottaeditore, 1990, 1ª edizione
·                    Charlette, itinerario di un amore, poesie, Lulu.com,2007, 2ª edizione
·                    Pianteesotiche per climi miti, saggio, Zanfieditore, 1991
·                    Passeggiandoper la storia, dal 1200 al 1800, saggio, Lulu.com, 2007
·                    Appuntidella storia, saggio, Autorinediti,2008
·                    Lastoria nell’arte, saggio, Il Papyrusminiedizioni, 2009
·                    Dalcodice al libro stampato, saggio, Lulu, 2009
·                    Ilsenso storico del flâneur,saggio, Autorinediti,2011


Alcuni dei premi letterari vinti:

·                    PremioMartin LutherKing per la poesia, 1983
·                    PremioGiuseppe Ungaretti per la poesia, 1983
·                    PremioCesare Pavese per la poesia, 1983
·                    PremioRebecca-FrancavillaM. per la saggistica, 1984
·                    PremioJacoponeda Todi per la poesia, 1984
·                    PremioInternational Award-Maltaper la poesia, 1984
·                    PremioCittà di Alannoper la saggistica, 1984
·                    PremioCittà di Pomezia per la poesia, 1985
·                    PremioHistoniumper la poesia, 1990

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