KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Normalman – Le origini – Lillo Petriolo e Luca Usai

4 min read
Magazzini Salani – Euro 10,00 – Pag. 110
 
Greg e Lillo sono due autori – attori geniali, eredi della tradizione culturale di Alto Gradimento, programma anni Settanta ideato da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. La loro trasmissione radiofonica 610 (Seiunozero), che va in onda dal 2004 su Radio 2, dalle 17 alle 18, è una fucina di assurdi personaggi di taglio fumettistico – surreale, che ricordano vecchie caratterizzazioni come Scarpantibus, Catenacci, Max Vinella, ideate da Giorgio Bracardi e Mario Marenco.
Pasquale Petriolo, in arte Lillo, comincia proprio dal fumetto, insieme all’amico Greg, sulle pagine della rivista Animal Comics, e dalla musica, con la band comico – musicale Latte e i suoi derivati. La cifra stilistica del popolare duo si intuisce subito: nessun tipo di satira politica, ma una comicità surreale, lapstick, quasi da cartone animato, infarcita di citazioni che provengono da cinema di genere, fumetto popolare e pochade. Normalman viene creato da Lillo nel 1996, ma è il programma 610 che lo fa conoscere al grande pubblico, mentre il canale satellitare GXT ne propone una versione stile fiction surreale. L’albo edito da Magazzini Salani è disegnato da Luca Usai, autore Disney e collaboratore di Piemme, dotato di uno stile comico caricaturale che ben si adatta a un personaggio molto sopra le righe.
Normalman è Pier Maria Carletti – uomo cento volte più stupido di un uomo normale -, che un giorno mangia alcuni pomodori contaminati da texilonio, carburante alieno perduto da microscopici invasori spaziali nell’orto della sua abitazione. Lillo cita una tradizione Marvel anni Sessanta-Settanta, il comico super eroe nasce dal contatto con un elemento alieno e il super potere acquisito lo fa diventare normale, perché le facoltà di partenza sono inferiori cento volte a quelle di un uomo normale. Le imprese di Normalman sono atti di vita quotidiana: aiuta le vecchiette ad attraversare la strada, fa il baby-sitter quando c’è bisogno, combatte supercriminali assurdi come l’indicatore, il parcheggiatore, l’incisore e il rivelatore. Il tono è farsesco, le citazioni al mondo Marvel e agli eroi della DC Comics sono continue, come quando il nostro eroe cerca una cabina telefonica per indossare il costume oppure grida: “Questo è un lavoro per Normalman!”. Da notare che le fattezze di Normalman sono modellate sul volto di Lillo, mentre spesso compare Greg nei panni di antagonista. Alcune sequenze riproducono vignette indimenticabili di fumetti anni Settanta, durante le quali il supercriminale decideva di sfidare l’umanità per un torto ricevuto. La tematica comica fa sì che nel nostro caso il sopruso sia minimo e il criminale oltremodo grottesco. Il rivelatore, per esempio, da bambino ha avuto un trauma perché ha scoperto che Babbo Natale non esiste, quindi ha deciso di dedicare la sua vita a svelare finali di romanzi e di pellicole avvincenti. L’indicatore suggerisce la direzione stradale errata, perché ha perso una grande occasione di lavoro per colpa di un’indicazione sbagliata. L’incisore sono anni che non trova parcheggio sotto casa e allora decide di danneggiare con un chiodo le auto in sosta, ma lo fa vestito da supercriminale. 
Lillo Petriolo e Luca Usai danno vita su carta a un fenomeno di costume che ha contagiato televisione, youtube e radio. Un fumetto intelligente che riporta al passato, ai primi numero dell’Uomo Ragno edito dalla Corno che sfogliavamo pervasi dall’ansia di scoprire qualcosa di nuovo. Gli autori smitizzano il fumetto di super eroi, ma dimostrano di amarlo, ponendosi sulla scia di Leo Ortolani e del suo formidabile Rat Man.

Commenta