KULT Underground

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Intervista con Luca Olivieri

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Recentementeè stato rieditato in formato digitale ed è disponibile sui principali digitalstores il primo disco di Luca Olivieri dal titolo Trigenta. Illavoro, originariamente pubblicato su cd nel lontano 1996 è composto da ottobrani strumentali realizzati per la compagnia Teatro del Rimbombo e vedela partecipazione di numerosi ospiti tra cui Bruno Gaudenzi (Teatro AllaScala di Milano), Andrea Cavalieri (Yo Yo Mundi) e Laura Gualtieri (Teatrodel Rimbombo). Luca Olivieri, musicista attivo nel mondo delle colonne sonore(il suo ultimo album La Quarta Dimensione contiene una parte dei suoi lavorirecenti per il teatro e il cinema), ha negli anni diversificato la propriaattività collaborando con numerose formazioni tra cui Yo Yo Mundi e Nichelodeon.
“Trigenta”,musiche scritte e suonate per lo spettacolo teatrale  “Trigentagramma” su unsoggetto di Akira Kurosawa. Storia di un omicidio avvolto nel mistero.
Sinossi:I testimoni o i conoscenti delle vittime e dei carnefici offrono diverse econtraddittorie versioni della vicenda lasciando trapelare alla fine che laverità non potrà mai essere completamente catturata dagli uomini. Le atmosferesono vagamente giapponesi nelle immagini che richiamano agli occhi. Fluttuandoleggeri leggeri sui rami, ora apparendo, ora scomparendo sui dubbi degliuomini, sulle vie che attraversano il bosco, sugli appicicaticci pensieriincantati… sui sogni … sui peccati… Ogni strada è una causa perduta chepassa nel bosco. Ogni voce, ogni suono, ogni ombra ha una via da seguireattraverso l’intrigo di rami di schemi oscuri… Ci sono punti che estinti siincontrano dietro le nostre ombre e danzano felici. Gli uomini, i piccoliuomini, danno nomi bizzarri a queste danze: ogni danza ha un nome. Ma una danzadi ombre non è che un riflesso di ciò che avviene altrove. La verità è soltantoun giuoco di scatole.: ognuna ne contiene un’altra. La verità appartiene aglidei. Gli uomini, a forza di cercarla, finiscono col perderla.
WWW.LUCAOLIVIERI.EU
WWW.MYSPACE.COM/LUCAOLIVIERI
 
LucaOlivieri
Biografia
Natoa Milano nel 1968, svolge attività di musicista (pianoforte, tastiere eprogrammazioni), compositore e arrangiatore. Diplomatosi in pianoforte pressoil conservatorio “N. Paganini” di Genova, ha inoltre frequentatocorsi di composizione e musica elettronica (Civica Scuola di Musica – Milano,SAE Institute – Milano) e partecipato a workshop con artisti quali Howie B,Françoise Kevorkian, Roberto Vernetti e altri. Ha prodotto musiche originaliper diverse compagnie e registi teatrali, collaborando tra gli altri conFabrizio Contri e Valerio Binasco (entrambi attori e registi del Teatro Stabiledi Genova e protagonisti di pellicole e fictions televisive di successo) edEnzo Buarnè del Teatro del Rimbombo (collaborazione che ha portato allarealizzazione del cd “Trigenta”, contenente musiche trattedall’omonimo spettacolo). Alcune sue composizioni sono state inserite neglispettacoli teatrali “Ricordi Fuoriusciti” (ACTI Teatri Indipendenti/TeatroStabile Torino) e “Il Fiume Rubato” (Narramondo Produzioni).Collabora attivamente con il gruppo Yo Yo Mundi, con il quale ha registratodiversi dischi e partecipato a spettacoli live in Italia, Svizzera, GranBretagna, Irlanda e Olanda. Grazie a questa intensa collaborazione ha potutosuonare con numerosi artisti tra cui Giuseppe Cederna, Franco Branciaroli,Marco Baliani, Marino e Sandro Severini (Gang), Moni Ovadia, Paolo Bonfanti,Banda Osiris, Claudio Fossati, Giorgio Li Calzi, Maurizio Camardi, MartinaMarchiori e altri. Nel 2008 viene pubblicato La Quarta Dimensione, il suo nuovolavoro discografico. Composto da dodici brani strumentali, il disco vede lapartecipazione di numerosi ospiti tra cui Mario Arcari (storico collaboratoredi Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Mauro Pagani e altri) e alcuni componentidegli Yo Yo Mundi.
 
 
  
 
Davide
CiaoLuca. Volentieri torno a parlare con te, della tua musica. Questa volta non èper tuo nuovo lavoro, ma per la riedizione in digitale del tuo primo album. Sitratta di un cd del 1996 contenente, come già detto sopra, le musiche dellospettacolo teatrale “Trigentagramma” di Enzo Buarné. Otto brani strumentalibellissimi e, diciamo, autosufficienti anche a un ascolto senza la lorofunzione teatrale originaria. Anzitutto ti chiederei di raccontare un po’ lastoria di questo lavoro, che rappresentò per altro il tuo debutto discografico.
 
Luca
CiaoDavide! La realizzazione delle musiche per “Trigentagramma” fuun’esperienza molto interessante, un work in progress dove tutto il mio lavorosi sviluppò in parallelo con la stesura e la produzione dello spettacolostesso; partecipai alle prove e alle discussioni della compagnia teatrale,finchè non arrivai ad avere tutto il materiale necessario che successivamentedecisi di pubblicare su cd. Come hai giustamente sottolineato,”Trigenta” fu il primo disco a mio nome dopo diverse collaborazioniper altri progetti, la stampa -musicale e non- lo accolse molto bene ericevetti molto da quel lavoro in termini di visibilità e soddisfazionipersonali… A distanza di parecchi anni mantiene un posto speciale tra i mieiricordi.  
 
Davide
Quattordicianni fa “Trigenta” delineava le coordinate del tuo suono e della tua musicaanche a venire in modo già maturo e ricco di legami colti e raffinati con lamusica per colonne sonore, da Sakamoto a Badalamenti, con il neo-romanticismopianistico e la world music, specialmente d’Albione e dei nostri cuginid’Oltralpe, con l’elettronica di un Vangelis e la migliore musica ambient.Quattordici anni dopo hai  sentito il bisogno di riproporlo. Cosa è successo inquesto riascoltarti?  
 
Luca
Hotrovato queste musiche ancora molto attuali, nei contenuti ma anche nei suoni ein certi arrangiamenti. Riascoltarle mi ha riportato inevitabilmente a quelperiodo, facendomi ricordare con piacere e un pò di tenerezza la situazione incui venne registrato il disco. Un piccolo studio ma tanto entusiasmo e lavoglia di realizzare qualcosa che “rimanesse”. Sicuramente tutto ciònon sarebbe stato possibile senza l’apporto degli amici che con meparteciparono alle registrazioni, tutti musicisti già molto bravi e che neglianni a venire avrebbero confermato la loro presenza nel mondo delprofessionismo musicale. Posso dire che un pò ci ho azzeccato, avendo prodottoun lavoro che è invecchiato bene.
 
Davide
Undiscorso che avevamo già sfiorato nella tua precedente intervista: la colonnasonora. La tua musica denota un grande amore e un notevole potenzialecompositivo per il mondo della colonna sonora e per il cinema stesso. Qualifilm ami sopra ogni altro e di quale film avresti voluto scrivere tu la colonnasonora?
 
Luca
Houna passione infinita per il Robert De Niro attore quindi non posso che citaretra i film della mia vita “Taxi Driver”, “Mission”,”C’era una volta in America”, “Toro Scatenato”, “IlCacciatore”… Tutte pellicole che conosco a memoria! Seguo anche ilcinema italiano contemporaneo e mi piacerebbe lavorare in questo ambito, magaricon qualche giovane regista.  
 
Davide
Lapiù bella musica che sia mai stata scritta per un film?
 
Luca
Credoche Morricone in “C’era una volta in America” abbia raggiunto laperfezione.
 
Davide
Lariedizione di “Trigenta” destinata ai digital stores a pochi giorni dallapubblicazione ha raggiunto la top five degli album più scaricati sul circuitoMondadori. Cosa ne pensi della smaterializzazione del supporto discografico, dicambiamento delle modalità di fruizione e circolazione della musica. Come fasapere Wung Ming 1, c’è già un trademark, “Little Ripper Kiosk”, dell’australianoGreg Moore, che vorrebbe aprire catene in franchising di chioschi per lamasterizzazione di cd. È previsto il pagamento delle royalties, sarebbeun nuovo modo di vendere la musica, non di regalarla, che tuttavia trovaostacoli nella mentalità conservatrice di molti discografici spaventati appuntodal processo di “smaterializzazione”.
 
Luca
Personalmentesono molto legato all’oggetto cd ma i tempi sono cambiati così come è cambiatala fruizione della musica. Adeguarsi credo sia necessario, da acquirente masoprattutto da produttore di musica. Continuo ad acquistare i cd ma comproanche musica dai digital stores, che offrono la possibilità di avere unprodotto a casa in tempo reale. Poi mi è capitato di acquistare musica in retee poi comprare lo stesso disco su cd, ma qui si sconfina nel patologico! Comehai ricordato, “Trigenta” è arrivato nella classifica dei dischi piùscaricati sul circuito di vendita Mondadori rimanendovi per otto giorniconsecutivi, una bellissima sorpresa che non sarebbe stata possibile attraversola distribuzione tradizionale nei negozi di dischi. 
 
Davide
Seti chiedessero di racchiudere in un suono la tua vita, la tua persona, la tuaarte, quale sceglieresti e perché?
 
Luca
Houn carattere instabile, racchiudermi in un unico suono è davvero difficile! Neimomenti calmi mi piace il suono del vento, così leggero ma imponente, in altrimomenti mi sento tutt’altro, una città all’ora di punta, un groviglio di suonie rumori impazziti…
 
Davide
GlennGould spesso canticchiava mentre suonava, e i suoi tecnici del suono non sempresono riusciti con successo ad escludere la voce dalle sue incisioni, come nelleGoldberg Variations di Bach (che nonostante questa sorta di “difetto”, sonoconsiderate, nella sua versione, tra le cose migliori mai eseguite). Gouldaffermava che il suo canto era qualcosa di involontario, che crescevaproporzionalmente all’incapacità del pianoforte di realizzare la musicaesattamente come egli la intendeva. Tu, che componi ed esegui musicastrumentale, non senti mai questa necessità di vocalizzarla tu stesso mentre lasuoni e la registri, o quando la riascolti?
 
Luca
Sinceramentenon ho mai sentito la necessità di aggiungere parti vocali alla mia musica,siano esse estensione dello strumento oppure vere e proprie parti cantate…Solo in qualche occasione, come nel primo brano di “Trigenta”, hosentito l’esigenza di aggiungere una voce che interagisse con la musica, ma inmodo teatrale, recitato. Credo di poter dire che la mia musica ha un’identitàdefinita, la melodia è sempre in primo piano e racconta, parla da sè.
 
Davide
“Lamusica deve elevare l’anima al di sopra di se stessa, deve farla librare al disopra del suo soggetto e creare una regione dove, libera da ogni affanno, possarifugiarsi senza ostacoli nel puro sentimento di se stessa” Da “Lezionidi estetica” di G.W.F. Hegel. Quale funzione ideale daresti o dai tu allamusica?
 
Luca
Senzaretorica dico che la musica per me è vita. Non posso proprio pensarmi senza…
 
Davide
Cosastai preparando per il futuro?
 
Luca
Negliultimi mesi ho realizzato diversi nuovi brani, vorrei pubblicare un nuovolavoro ma come sempre non voglio darmi scadenze lasciando che sia la musica adirmi quando sarà il momento… E poi il mio secondo disco solista è uscito nel2008, esattamente dodici anni dopo “Trigenta”, quindi ho ancoraparecchio tempo a disposizione!   

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