KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Burnout: Revenge – recensione XBOX

5 min read

Cosa c’è di meglio di un nuovo capitolo di Burnout con la quale sfogarsi del traffico incontrato lungo il giornaliero pellegrinaggio tra casa e ufficio??? Ok, è solo un gioco e fin da subito vi dico di non fare nella vita reale quello che potrete fare facilmente con questo gioco. Eccoci pronti a parlare di

 

Burnout: Revenge (vers. testata XBOX)

 

Sviluppato da Criterion, prodotto da Electronic Arts e distribuito da Leader (ringrazio a tale proposito Meta Comunicazione e la dott.sa Francesca Noseda che saluto caramente) una copia per la recensione del nuovo capitolo della serie Burnout è arrivato qui a Kult Underground. Come saprete già, questo stesso titolo è disponibile per Playstation2 e in futuro prossimo anche per XBOX 360, dove otterrà sicuramente un revamp grafico oltre che un’aggiunta di contenuti.

Torniamo invece a quello che i possessori delle console attuali potranno già sperimentare con i loro joypad ben connessi alla console.

Chiunque si aspetti da questo gioco una prova opaca della serie è bene che si ricreda. È facile aspettarsi la stessa pappa riscaldata da un gioco che esce ad appena un anno di distanza da Burnout3: Takedown, gioco che ha ottenuto giudizi e critiche meravigliose dalla stampa e, cosa ben più importante, dai giocatori stessi, grazie alla meravigliosa miscela che i programmatori erano riusciti a ottenere mischiando l’alta velocità dei bolidi alle continue richieste di uso di tattiche per avere la meglio sull’asfalto urlante del gioco.

Ma Burnout Revenge, come il titolo fa già presagire, richiederà al giocatore un po’ di fiducia a priori: la serie infatti si è spinta ancora un po’ più in là migliorando la formula già sperimentata l’anno scorso, limando alcune imperfezioni e aggiungendo qualcosa di nuovo a tutto il genere.

La prima novità la troviamo nei tracciati e nel traffico. I vari tracciati dove avvengono le corse sono più grandi, ampi e pieni di strade alternative che il giocatore può scegliere per seminare gli avversari o prodursi in attacchi più micidiali. Non è un caso che il team di programmatori con questo nuovo gioco abbia introdotto delle rampe sulle quali potrete spiccare il volo per produrvi, con un po’ di fortuna in attacchi sui nemici dall’alto, realizzando una nuova specie di takedown, ovvero quello verticale. Il traffico invece in questo nuovo titolo sarà utilizzabile come armi. Mi spiego: le vetture che procedono nello stesso vostro senso di marcia saranno speronabili e quindi indirizzabili verso i vostri nemici. Dovrete invece porre attenzione a non urtare i mezzi autoarticolati o di grosse dimensioni e dovrete stare attenti a non produrvi in frontali con le vetture provenienti dall’altro senso di marcia, in quanto un urto con queste macchine o con queste modalità vi provocherebbero l’immediato schianto (con relativa perdita di tempo).

 

Tutte le modalità di gioco sono disponibili nel gioco per il singolo giocatore nel Tour Mondiale. Dovrete farvi strada attraverso undici livelli di categoria cercando di guadagnare più medaglie d’oro possibile guadagnare stelle che vi aiuteranno a procedere tra i vari livelli. Guadagnando questi risultati potrete inoltre sbloccare nuove macchine ed eventi. All’inizio il gioco controlla la presenza di un salvataggio di Burnout3 o Madden NFL 06 e nel caso lo trovi vi farà una sorpresa regalandovi un paio di macchine extra.

Vi segnalo in breve le modalità presenti: Attacco al traffico (dove come già accennato dovrete correre lungo il tracciato non facendovi mai mancare degli incidenti con altre macchine mentre il tempo di venti secondi decresce), Schianto (in pratica dovrete lanciarvi in un incrocio cercando di colpire un obiettivo e tentando di fare più danni possibili per guadagnare l’ambita medaglia d’oro – già presente nella versione 3 del gioco, questa modalità è quella che è cambiata maggiormente: adesso non sono più disponibili i bonus che prima si potevano raccogliere procedendo verso l’incrocio, ma a seconda di quante macchine si introdurranno nell’incidente si potrà attivare tramite la ripetuta pressione del tasto b un crashbreaker che potrebbe spedire la vostra macchina dove nessun altra macchina è giunta prima (in rottami brucianti, s’intende), Gara (chiaramente contro gli avversari computerizzati che dovrete annichilire con strepitosi takedown), Giro scatenato (è il giro lanciato dove dovrete utilizzare tutti i modi possibili per mantenere l’indicatore di turbo al massimo e finire il giro del tracciato nel minore tempo possibile – si guadagna turbo ovviamente con derapata e guidando contro mano facendo la barba al traffico), Eliminatore (gara dove non bisogna mai occupare l’ultimo posto tra i concorrenti partecipanti alla fine dei trenta secondi, pena l’eliminazione), Furia stradale (dove si dovranno fare più takedown possibili utilizzando anche il traffico e la possibilità di esplosione grazie al crashbreaker, nel caso fossimo noi a essere urtati dai nostri avversari).

Alla fine avremo 169 eventi nel quale confrontarci prima di portare il gioco al 100%. Un bel po’ da fare per tutti gli amanti della tavoletta schiacciata al massimo..

 

Le macchine che man mano potremo utilizzare sono tutte classificate secondo velocità peso e anche qui vale il discorso che l’ultima macchina abilitata non sempre è la macchina giusta da utilizzare nell’evento appena sbloccato. Tramite la classificazione di cui vi dicevo sarete in grado di capire qual è la macchina che farà per voi per affrontare un determinato evento.

 

Entrambe le versioni supportano lo split-screen per sfide testa a testa e includono una modalità di schianto che è possibile effettuare sulla stessa pista allo stesso tempo, ma le sfide a più giocatori saranno quelle che avverranno online. Qui si potranno sfidare fino a sei giocatori nella maggior parte delle gare accessibili in modalità singolo giocatore.

 

Dal punto di vista grafico è tutto a posto: sensazione di velocità assicurata ovviamente e soprattutto nella visuale che non include il vostro abitacolo, dettagli della pista e delle altre vetture curati in modo incredibilmente maniacale senza il bisogno di ricorrere a licenze di macchine realmente esistenti.

 

Eccellente l’impianto audio come sempre in Burnout: gli effetti sonori sono tutti molto realistici e ben integrati nella meccanica di gioco. Per quello che riguarda la colonna sonora del gioco EA ha messo le mani su titoli aggressivi e vari quanto basta da accompagnare i vari eventi di gioco. Tra gli artisti segnalo gli Asian Dub Foundation, Bloc Party, LCD Soundsystem, The Chemical Brothers, Animal Alpha, Timo Maas e altri che forse conoscete meglio di me…

 

Il gioco come sempre è molto consigliato agli amanti delle sfide automobilistiche che in questa nuova incarnazione di Burnout troveranno pane per i loro denti. Takedown ben realizzato ancora una volta, Criterion!

 

Giovanni Strammiello

Commenta