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Le Rivelazioni del Codice Da Vinci

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Le Rivelazioni del Codice Da Vinci

 

Dalla Guida Scienza e Paranormale un interessantissimo contributo su uno dei più grandi fenomeni editoriali dell’anno: Il Codice Da Vinci. Essenzialmente basato su fantasie storiche la teoria propugnata da questo testo si pone in netta contrapposizione con i dogmi della religione cattolica, scatenando polemiche che hanno contribuito, e non poco, a decretarne il successo.

 

Vediamo come una serie di mistificazioni, falsi storici, fantaarcheologia e fanatismi siano alla fonte, diciamo, della leggenda che ha ispirato Dan Brown.

 

Ecco la storia in breve di questo romanzo che ha sfondato la soglia di 12 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Robert Langdon, uno studioso di simbolismo, dopo aver sottoposto ad attenta analisi i dipinti di Leonardo Da Vinci, ravvisa in essi una specie di Codice occulto che lo guida verso la scoperta di una setta, Il Prioriato di Sion, le cui origini sono basate su un segreto sconvolgente in grado, se rivelato, di minare alla base tutta la dottrina e l’intera cultura del Cristianesimo.

 

La rivelazione sconvolgente è che Gesù Cristo non sarebbe morto ma, dopo essersi unito a Maria Maddalena avrebbe trovato rifugio in Francia dando origine a una dinastia giunta sino a noi attraverso la Stirpe dei Re Merovingi, che in effetti affermavano di avere discendenza diretta da Cristo. Questa fantomatica stirpe di Sang Royal sarebbe stata poi chiamata direttamente San Graal, trasformandosi nella leggenda omonima.

 

Al di là delle evidenti connotazioni gialle di questo testo, oltre la caccia al tesoro, a parte il gioco intricato di indizi e rivelazioni, la storia narra di un contesto culturale ben preciso e supposto come realmente esistente, anche se comunemente sconosciuto.  A dar retta a questa teoria infatti l’intera cultura giudaico- cristiana, su cui si basano centinaia di popoli e di religioni, sarebbe fondata su una menzogna di fondo, la negazione del matrimonio carnale avvenuto tra Gesù Cristo e la Maddalena.

 

Perfiino Dan Brown, sul suo sito web, dà per scontato che queste teorie, lungi dal fungere come semplici serventi allo scopo narrativo, possono trovare invece un concreto fondamento nella realtà.

 

Poiché i metodi utilizzati pe dimostrare queste rivoluzionarie affermazioni “storiche” mostrano aspetti inquietanti che hanno molto in comune con i falsi storici, i complotti fantarcheologici, e in genere la manipolazione dei dati, o la loro parziale interpretazione, vale la pena di soffermarsi su quelli che sono, a tale proposito, le verità storiche ampiamente dimostrate.

 

Tutto trae origine nell’esposizione di questa teoria da un libro del 1980, dal titolo Il Santo Graal, dove si ipotizza per la prima volta una reale discendenza carnale di Cristo.

 

Il testo del 1980 si ispira poi a sua alle rivelazioni sensazionaliste di un tale Pierre Plantard, occultista antisemita, in seguito incarcerato a più riprese per truffa.

 

Fondatore del Priorato di Sion, nel recente 1956, fu lui ad ipotizzare delle origini “celesti” per questa sua setta, tentando di conferirle una profondità e  una connotazione storica delle quali era invece miseramente priva, facendola risalire attraverso alterazioni storiche, addirittura al 1099.

 

Attraverso una sistematica falsificazione degli alberi genealogici,  Plantard era riuscito a far risalire la sua ascendenza direttamente ai Re Merovingi, nel tentativo plateale di ottenere un ruolo primario tra gli esoteristi dell’epoca.

 

I tre autori del “Santo Graal”, Baigent, Leigh e Lincoln seguendo la falsa linea di illusione storica creata ad arte da Plantard, non esitano a ricollegare i Merovingi a Cristo stesso e a presentare l’occultista  come iil diretto discendente carnale  di Gesù attraverso il ventre della Maddalena.

 

I falsi documenti riprodotti e alterari  da Plantard furono resi pubblici da Gérard de Sède e trassero linfa vitale da una vicenda verificatasi nel paese dei Pirenei chiamato Rennes-le-Château verso la fine dell’ Ottocento.

 

Accadde che a quell’epoca vivesse a Rennes-le-Château un sacerdote che si era enormemente arricchito grazie a una massiccia campagna di raccolta fondi organizzata per sostenere una supposta attività filomonarchica.

 

La grande disponibilità economica, per l’epoca sospetta, di questo ecclesiastico, contribuì ad alimentare la leggenda che ne “Il Santo Graal” interpretava questa ricchezza come frutto del prezzo del silenzio, pagato in gran segreto dal Vaticano, per tenere nascosto il terribile segreto delle supposte origini della vera dinastia di Cristo.

 

Dietro a queste supposte rivelazioni tese a screditare le basi stesse della Chiesa Cattolica sembrerebbe esistere una corrente anticlericale di stampo massonico e gnostico, con alcune frange New Age.

 

Come per tutte le sette anche qui viene richiesto di accettare acriticamente lo scenario disegnato da Plantard e dai suoi successori, che si autodefinisce “razionale”, e che ha sostituito – come sede di pellegrinaggio – la vicina Lourdes con l’eretica Rennes-le-Château.

 

In pratica solamente un dogma che sostituisce un altro dogma.

 

Da ricordare la credenza secondo la quale da questi testi avrebbe tratto origine un secolo più tardi la stesura dei Protocolli dei Savi di Sion, utilizzati da Hitler a parziale giustificazione delle sue manovre antisemitiche che avrebbero condotto il mondo sulla soglia della distruzione.

 

Sabina Marchesi

http://guide.supereva.it/scienza_e_paranormale

 

Mariano Tomatis Antoniono

Scrittore e ricercatore torinese, dirige il Gruppo di studio e documentazione su Rennes-le-Château.

 

 

 

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