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Studio Cagliostro

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Studio Cagliostro

(intervista agli autori di EON e di Futura)

 

Ciao e grazie ad entrambi (Piero Viola e Claudio Valenti n.d.r.) per averci concesso questa intervista – che fra l’altro è la prima di quelle proposte su KULT Virtual Press / KULT Underground che non riguarda autori di libri o gestori di siti web. Anche se ovviamente voi – in un modo particolare – siete collegati con la vostra attività artistica sia con la letteratura (nello specifico, con la letteratura SF) sia con i siti web (che stanno giustamente dando spazio alle vostre creazioni). Ma partiamo dall’inizio, e con le solite domande di rito che servono per introdurvi ai lettori: cos’è e quando è “nato” Studio Cagliostro, e cosa ci potete dire dei nomi che si celano dietro questa associazione? come vi siete conosciuti – e come mai avete deciso di intraprendere insieme il percorso che state portando avanti tutt’ora?

Risponde Claudio Valenti: Ci siamo conosciuti 10 anni fa, nel 1995 quando su una parete di una fumetteria di Palermo era affisso un annuncio che ricercava disegnatori per una fanzine amatoriale insieme a 2 autori-sceneggiatori. Per fortuna di quei due ne è rimasto uno solo.

Risponde Piero Viola: Gli inizi si sa, sono sempre ammantati di leggenda… L’annuncio l’ho messo io e dopo qualche giorno è arrivata una telefonata di un certo Claudio Valenti. Il cosiddetto “altro autore” di cui parla Claudio lasciò prima ancora di cominciare qualunque progetto e così ci siamo ritrovati io e Claudio, ambedue inesperti nei nostri compiti ma con voglia di fare. Così abbiamo cominciato a fare qualche esperimento, qualche abbozzo di storia e di tavole, e lavorando insieme in quello stato embrionale abbiamo scoperto che avevamo diversi punti in comune in materia di gusti cinematografici e fumettistici e soprattutto ci scambiavamo quelle conoscenze che l’altro non aveva integrandoci. La passione comunque è stata sempre alla base di tutto. Abbiamo mantenuto intatta negli anni la stessa voglia di “raccontare” che avevamo allora. La comune passione ci ha fatto anche diventare ottimi amici.

 

Quanto, e mi riferisco a Claudio, una laurea in architettura è “compatibile” (o utile) a chi si propone di disegnare fumetti – soprattutto con il vostro stile e i vostri temi?

Risponde Claudio Valenti: Direi che una laurea in architettura può essere fondamentale, O per lo meno è necessaria una buona conoscenza per quanto riguarda ricreare o inventare degli interi quartieri, se non città, lo studio della prospettiva, dei fondali, degli arredi, del design (specie se ci sono ambientazioni particolari o futuriste), da inserire nelle vignette, per non lasciare spazi morti.. ad esempio in Eon, vi sono architetture Art Deco’ anni 40 fuse con un visionarismo futuristico

 

Com’è nato il nome Studio Cagliostro? facile pensare a qualche assonanza “cartonistica”… ma magari c’è altro dietro alla vostra scelta?

Risponde Piero Viola: Il nome Studio Cagliostro è stata una mia invenzione. Tutto è cominciato con la notizia che a Palermo, (dove siamo nati e cresciuti e allora vivevamo entrambi) nel maggio del 1996 si sarebbe svolto una manifestazione chiamata “Così per Gioco” che avrebbe avuto uno spazio fumetti con ospite il grande Roberto De Angelis che all’epoca era il disegnatore di punta di Nathan Never. Mi venne in mente che sarebbe stato bello realizzare una storia a fumetti da portare come testimonianza della nostra passione. L’idea di regalarla a De Angelis mi stuzzicava parecchio. Avevamo anche l’incoscienza di dieci anni in meno (risate). Così inventammo “FUTURA”. Ma volevo presentare la cosa sotto un “marchio”, una bandiera. Così mi presi la dicitura “Studio” che per me indicava un processo produttivo indipendente realizzato con l’unione di intenti e delle forze e misi questa parola accanto al nome “Cagliostro”. La figura di Alessandro Balsamo, il conte di Cagliostro mi aveva sempre affascinato, ci individuavo allora la figura del palermitano che segue un suo percorso senza dimenticare da dove è venuto e senza rinnegare dove sta andando. La magia che poi trasmetteva questo nome fece il resto. La cosa che più ci è sempre piaciuta del nostre nome è che non ha nessuna attinenza con il fumetto. Ce l’ha solo con noi.

 

L’esordio quasi dieci anni fa… quali sono state le prime realizzazioni (tra l’altro di rilievo) del vostro studio? E com’era (e com’è) l’ambiente palermitano per chi si propone nel vostro settore?

Risponde Piero Viola: L’esordio fu appunto il primo “Futura”. Il risultato non fu granché sinceramente. Il tempo a nostra disposizione era poco e commettemmo (col senno di poi…) tutta una serie di errori dovuta all’inesperienza. Claudio tra l’altro non ce la faceva per tempo a realizzare tutte le tavole così si aggregò un altro Claudio a realizzare delle sequenze interludio, Claudio Iemmola (che oggi è sempre con noi come copertinista di EON). Mi ricordo ancora la notte prima della manifestazione. Non dormimmo completamente per completare la storia, prepararla e portarla in copisteria. La cosa che ci inorgoglì maggiormente infine fu capire che comunque quello era un fatto.

Avevamo, in un certo senso, “bruciato” sul tempo tutti quelli che all’epoca a Palermo volevano fare fumetti e non erano ancora riusciti ad andare oltre il semplice dibattito sull’argomento. Noi non aspettavamo nessun editore che ci scoprisse, non aspettavamo nessuna pubblica acclamazione alla nostra bravura. Volevamo solo raccontare le nostre storie e soprattutto non avevamo paura dei giudizi. “Futura” di quell’epoca era un albo fotocopiato e spillato con la copertina fatta in carta colorata con un disegno in b/n. Tenerlo fra le mani fu avere la prova che con la volontà le cose si possono realizzare. Dalla teoria si era passati alla pratica. Realizzammo solo 50 copie di quell’albo (e tutte vendute!) che furono sponsorizzate da ALTROQUANDO, una fumetteria specializzata di Palermo. Si innescò così l'”effetto farfalla”. Campus, la rivista dell’Università di Palermo parlò della cosa e ci fece un intervista, questa intervista finì in mano al direttore editoriale di Sicilia on Line che ci offrì di realizzare fumetti sul loro sito. Sicilia on line (che esiste ancora ma non è più gestita dal gruppo fondatore di cui non è rimasto nessuno) era in quel 1996 un antesignano in versione giornalistica del tuo sito caro Giorgini e de LATELANERA.com, e volevano offrire sul loro portale di news locali anche altri servizi tra cui  fumetti. Per questa iniziativa realizzammo un numero zero di una serie mai fatta fin adesso All’epoca l’ebook non esisteva completamente e così ci venne fuori CHIMATRIX numero zero. Fu un patchwork quell’albo. Alla fine, solo una parte del soggetto e i dialoghi erano miei mentre Claudio Valenti realizzò solo le matite. Ma anche quello ci valse un altro prestigioso invito. Stavolta a Expocartoon dell’ottobre 1996, spazio fanzine. Ci presentammo come primo fumetto italiano on line. E siccome nessuno ci ha mai smentito forse allora era vero. Sicilia on Line stampò per l’occasione un albo a fumetti chiamato Balloon Art Speciale Expocartoon che conteneva una prima versione del numero zero di EON: Fondazione. Ebbene si, EON, o almeno lo script base che ci ha portato con le sue evoluzioni fin qui, risale ad allora. Oggi l’ambiente palermitano dei fumetti lo conosco davvero poco, me sono allontanato quasi dieci anni fa scegliendo di vivere a Roma ma credo che le sue punte di diamante in campo nazionale sono Giuseppe Franzella, disegnatore Bonelli ed in campo internazionale Emiliano Santalucia che per il mercato americano ha realizzato alcuni albi dei Masters of the Universe. Ma anche queste notizie le ho lette su internet.

 

C’è qualche aneddoto interessante di questo lungo periodo di lavoro?

Risponde Piero Viola: La cosa che mi ricordo con molto affetto e un pizzico di nostalgia fu appunto la nostra spedizione a Roma nel 1996 per Expocartoon. Avevamo 20 anni (oggi sono 30 e alcuni ne hanno anche qualcuno in più) ed era una zingarata a fumetti modello “amici miei”. Fu una tre giorni all’arrangio. Nessuno lavorava, campavamo di sogni e per viaggiare, dormire e mangiare ci siamo inventati di tutto. Il 14 e il 15 maggio andremo ospiti a Pavia a FULLCOMICS (per maggiori info: www.fullcomics.it), una manifestazione dedicata al fumetto indipendente ed emergente, e non ti nascondo che appena è arrivato l’invito, oltre alla soddisfazione per il riconoscimento al nostro produrre, ho subito pensato: “Cavolo! On the road! Come ai vecchi tempi!”. Poi appena ho comunicato sia a Claudio Valenti che a Claudio Iemmola, con cui eravamo insieme alla Fiera di Roma in quel piovoso week end d’ottobre del 1996, mi hanno detto che avevano pensato alla stessa cosa. Insomma il più bell’aneddoto da raccontare è che dopo dieci anni siamo ancora insieme e con la stessa voglia e passione di fare fumetti immutata rispetto a quando abbiamo iniziato.

 

Tornando ai giorni nostri (anche se il percorso non è per voi recente)… perché creare fumetti di fantascienza? e quanto è complesso proporsi sul “mercato” con materiale come il vostro – in un ambiente in cui pur non essendo snobbata (almeno credo) non è forse la scelta più comune (rispetto, ad esempio, all’horror o al fantastico più generico).

Risponde Claudio Valenti: ognuno deve seguire le proprie tendenze, il piacere di scrivere e disegnare sta nell’esserne continuamente ispirati… e l’ispirazione migliore, il traino, arriva dalle proprie passioni. Non potrei mai disegnare, ad esempio, una storia fantasy, un genere che completamente non riesce ad affascinarmi, pur essendo molto in voga in questo ultimo periodo (e quindi comodo da inserire sul “mercato”) dopo il successo della trilogia de Il Signore degli Anelli.

Risponde Piero Viola: “Conosci te stesso e assecondalo”. La colpa sarà di Goldrake e di Mazinga e della RAI che li trasmise mentre la generazione a cui apparteniamo era in un momento delicato di sviluppo… Guerre Stellari,Lucas, Spielberg, Kubrick, Star Trek, Galactica, Gundam, i libri di Dick, Bradbury, Asimov (ma l’elenco sarebbe ancora molto lungo…) poi hanno completato l’opera di “fantascientizzarci”. La passione non sente nulla e poi non ti fa mai pensare che al risvolto commerciale di quello che hai voglia di realizzare. è una vera e propria epifania della creatività che non lascia spazio a nessun altro pensiero.

 

 

Parliamo nello specifico di EON… ci potete raccontare qualcosa dell’ambientazione e della trama? e ovviamente riportare l’indirizzo da dove si può scaricare gratuitamente quanto pubblicato fino ad ora?

Risponde Claudio Valenti: qualcosa nel mondo di eon è accaduto… qualcosa che ha stravolto il mondo che noi conosciamo evolvendolo in poco più di 25 anni nel mondo di EON. La popolazione vive immersa in una grande bugia, e stenta a capirlo. Vi è solo un enorme agglomerato principale, pangea, sede di diverse piattaforme nazionali, istituzioni ufficiali, con la gente “normale”; ci sono poi diversi agglomerati clandestini, sorti spontaneamente, sparsi nell’oceano circostante, di cui prenderemo conoscenza a poco a poco addentrandoci nella storia.

Risponde Piero Viola: Un pomeriggio della primavera del 1996 mi metto a raccontare  a Claudio Valenti la storia di un disastro di proporzioni bibliche dopo il quale sul pianeta terra sono sparite le terre emerse e c’è una sola immensa distesa d’acqua, gli esseri umani sopravvivono su delle piattaforme che creano una specie di agglomerato cittadino in mezzo al mare. EON nasce così. Figurati che non sapevo nemmeno all’epoca che esisteva un libro di fantascienza con lo stesso titolo scritto da Greg Bear. Dopo averlo letto mi sono tranquillizzato. Il significato che diamo alla parola “EON” e diverso e le due opere non c’entrano nulla tra loro! Infatti lui è bravissimo! (risate). Sarebbe stato terribile (per lui…) se l’avessi plagiato senza conoscerlo. In EON ci ho messo tutto quello che mi piaceva ma che non aveva una chiara e dichiarata attinenza con la fantascienza classica, cosa che invece abbiamo fatto in FUTURA. Ti svelo un paio di retroscena. L’idea delle piattaforme mi venne guardando a Mondello (località balneare di Palermo dove all’epoca vivevo) il “CHARLESTON”, un ristorante anni trenta sospeso sull’acqua su piloni di cemento a pochi metri dalla riva e collegato ad essa con un pontile in muratura. Quando ero bambino mi immaginavo che quella fosse la Fortezza delle Scienze del Grande Mazinga. In fondo sono un isolano di nascita e quindi penso che per me sia consequenziale che in un mondo come quello di EON gli esseri umani sopravvivano su “isole” artificiali. La storia della Fondazione, e del quadro che non si spostò che si vede nel numero zero della serie invece l’ho presa dalla storia della Fondazione di Piana degli Albanesi. Piana degli Albanesi è un paesino in provincia di Palermo formato da una comunità greco-ortodossa che arrivò lì un paio di secoli fa e che scelse quel posto per fermarsi proprio perché il quadro della loro Madonna protettrice non si spostò più da terra dopo averlo appoggiato per terra durante una sosta nel lungo cammino. Questa storia me l’ha raccontò tanti anni fa un amica di mio padre che è nata e cresciuta lì. A volte le ispirazioni vengono nei modi meno aspettati o le trovi nei posti più impensati. A questo nucleo iniziale ho poi aggiunto una cosmogonia tutta mia legata ad un elemento mistico formato dagli Arcangeli e dai loro Eoni.

 

La commistione fantascienza/religione è, a mio parere, piuttosto coinvolgente. Ma aiuta sicuramente a dare un respiro ampio e complesso all’intera vicenda, tenendo conto che chi vi legge riceve man mano solo una piccola parte della storia. Quanto è complicato per voi riuscire a fare procedere la narrazione con una divisione in “blocchi” forzatamente piccoli? E com’è stato il rapporto con i vostri lettori fino ad ora? Commenti? Consigli? Critiche? A me, personalmente, EON piace parecchio… ma temo di non essere la persona giusta per un commento “oggettivo” perché fumetti e SF sono una mia passione…

Risponde Piero Viola: Sicuramente cimentarsi sulla lunghezza di 8/10 tavole ad episodio è abbastanza complesso e inusuale ma al contempo molto stimolante. Devi creare una cosa coerente e che funzioni nelle tavole che hai a disposizione, che sia avvincente e al contempo ricco di avvenimenti. Di conseguenza la scelta di farlo quindicinale, si inquadra nel non diradare troppo le puntate e permettere ai lettori di leggerle senza perdita di continuità. I numeri dal numero 0 al numero 3 sono serviti a presentare i personaggi e l’ambientazione, dal numero 4 in poi la storia entrerà nel suo vivo e ti assicuro che non ci sarà più un attimo di tregua e tutti gli avvenimenti si susseguiranno incalzanti. Non sembrerà neanche di leggere “solo” 8 tavole. Il rapporto con i lettori è ancora un rapporto a distanza, ma da quei pochi commenti che ho ricevuto sembra di capire che ci siamo fatti uno “zoccolo duro” di lettori che ci segue assiduamente che sta aumentando di numero in numero, cosa questa confermata dalle cifre di download.

 

Ehm… si può chiedere una qualche anticipazione sugli avvenimenti futuri?

Risponde Piero Viola: Da dove cominciare? Vi consiglio di non perdere assolutamente i numeri dal numero  4 in poi. Infatti nel numero 4 di EON intitolato “Rivelazione” c’è la risposta a molte domande sollevate nei primi quattro numeri di EON e troverete raccontata la storia degli Eoni e degli Arcangeli e scoprirete la verità sulla Convulsione, il disastro che ha ridotto il mondo ad una distesa di acqua. Nel numero 5 poi qualcuno morirà… Nel numero 7 vedremo uno degli Arcangeli e scopriremo altre verità sul Grimorio, su Dorcas e Spyros. Dal numero 9 e 10 poi entreranno in scena nuovi personaggi nuove situazioni. Infine vi rivelo una cosa importantissima… Tutti pensano che il titolo della serie abbia a che fare con gli Eoni Dorcas e Spyros invece nel numero 9 scoprirete a cosa esattamente si riferisce il titolo.

 

Come è nata la vostra collaborazione con Alec Valschi e La Tela Nera?

Risponde Piero Viola: L’idea di un e-book a fumetti ci frullava già da un po’. Claudio Valenti mi aveva cominciato a parlare di editoria elettronica già da ottobre dell’anno scorso. Ad inizio di quest’anno poi mi sono deciso e abbandonato tutte le mie riluttanze ad un ritorno in pista e ho cominciato a cercare dei siti a cui proporre la cosa. La Tela Nera tra tutti mi ha affascinato subito in tutto. Dal nome, alla grafica, ai contenuti. Vedevo che il genere principale era l’Horror ma la mia proposta gliel’ho mandata lo stesso, e mi sono detto: “Al massimo non mi risponderà nessuno.” Invece tra tutte le mail con la nostra proposta che avevamo mandato a diversi siti, il primo a rispondere è stato Alec Valschi. La cosa che mi ha colpito da subito di Alec è stato il suo saper fare “l’editore”. Siamo entrati subito in sintonia e abbiamo scoperto una elevata inclinazione alla comunione di intenti e così senza neanche accorgercene è arrivato il numero zero. E’ entusiasmante con lui mettere insieme i punti di vista e le esperienze e riuscire a trarne cose concrete. Per questo dico che Alec mi ha colpito nel suo saper fare “l’editore”. Riesce a trasformarti uno scambio mail in un workshop e una telefonata in una riunione di redazione con una efficacia e una disinvoltura unica. Credo che se ce ne fossero di più come lui e se a quelli come lui dessero le occasioni che meritano  forse l’editoria italiana non vivrebbe tutta questa crisi. Francamente lo conosco poco come autore ma avendo vissuto le redazioni dei giornali ti posso dire che secondo me Alec Valschi ha la stoffa per fare bene se non benissimo nel mondo dell’editoria.

 

 

Oltre ad EON un’altra vostra produzione molto bella è Futura – che sta uscendo a puntate su www.comicus.it. Anche qui potete accennare qualcosa sulla ambientazione (molto affascinante), sulla trama (ancora più complessa – almeno potenzialmente – di quella di EON) e sui personaggi? come siete entrati in contatti con Comicus.it (che rispetto a La Tela Nera immagino fosse una realtà di cui avevate già sentito parlare per il discorso fumetti on-line)?

Risponde Claudio Valenti: per quanto riguarda l’ambientazione, Futura si pone al centro di tutti i mondi possibili… un crocevia di grandi forze, un punto infinito di intersezione centro di linee infinite, dove si sommano sfondi ultratecnologici con una natura piuttosto brulla se non desertica. Non posso accennare assolutamente nulla sulla trama perché potrebbero sfuggirmi particolari importanti… Futura si regge su di un equilibrio molto leggero dove ogni parte deve essere assorbita nella giusta sequenza per arrivare alla fine e… rileggerla per riannodare i fatti. Posso dire che è nata quasi 10 anni fa, come idea, e che è stata la prima produzione in assoluto dello Studio Cagliostro, che ha avuto l’onore della stampa e gli oneri dell’inesperienza. Questa versione è stata riveduta, corretta ed ampliata nei contenuti e nella grafica. pensate che la prima versione di Futura nacque come gruppo supereroistico e si chiamava e7!

Risponde Piero Viola: In realtà Futura è molto meno complessa di EON. Ci siamo accorti che la con prima Futura del 1996 non eravamo riusciti a dire tutto quello che volevamo, sia nei testi che nei disegni. Poi in un periodo di inattività Claudio mi presenta le prime tre tavole di questa nuova versione ispirate a quelle della vecchia versione.

Fu allora che si riaccese qualcosa. Per due anni non avevo avuto totalmente il tempo di pensare ai fumetti, ma avevo letto moltissimo e preso appunti ed era arrivata l’ora di portare a compimento Futura. Volevamo entrambi la stessa cosa. Quando l’abbiamo finita di realizzare e dialogare ce la siamo riletta con Claudio, ci siamo guardati e abbiamo sorriso soddisfatti di quanto fosse tremendamente “semplice”, devastante e sconvolgente. A tutt’ora crediamo che sia la migliore sintesi testi/disegni che abbiamo mai realizzato. Devo dire che in Futura rispetto ad EON utilizzo uno stile di scrittura anche più scarno e calco molto la mano sul ritmo frenetico dell’azione utilizzando spesso dei bruschi cambi di scena che hanno l’effetto di portare la tensione alle stelle. I personaggi di Futura sono i nostri preferiti.

Ogni padre ha le sue preferenze in materia di figli si sa… Rhea, Jared, Golem (che vedrete dal numero 2) e Dimensionali sono caratterizzati da una narrazione corale dove alla fine sono le loro storie personali a produrre la risultante della storia in se stessa perché io credo fermamente che ogni storia sia sempre la storia di qualcuno e spesso è la storia di più individui a fare una storia. Per L’alien Press e Comicus è stato lo stesso che con LATELANERA. Ho mandato una mail e loro mi hanno risposto dopo un po’ ed è nata questa collaborazione che portiamo avanti con semplici e diretti accordi sulle scadenze.

 

Come sta andando (sempre parlando di rientro di pubblico – o se lo sapete di download) Futura?

Risponde Piero Viola: Purtroppo al momento non ho nessun dato da darti visto che non ne abbiamo ricevuti neanche noi. Stiamo comunque puntando su un minimo di battage pubblicitario investendo molto su una campagna pubblicitaria ad incrociare sui due albi e-book e vedremo che succederà. C’è da dire che Comicus è seguitissimo da lettori di fumetti americani e quindi appassionati del genere supereroi. Non essendo appunto Futura nulla di tutto questo non saprei dirti che tipo di impatto può avere avuto su un fruitore che notoriamente è meno flessibile ad altri generi rispetto agli appassionati dell’Horror e del fantastico. Insomma se si aspettavano Supereroi con Superproblemi credo che siano rimasti delusi (risate). Sta di fatto che in questo momento con Futura su Comicus ed EON su LATELANERA.com credo cha abbracciamo tre quarti di lettori di e-book on line in Italia. Ci manca la KVP per completare… Dovremo provvedere… (risate). Credo che comunque in tre mesi non sia male come risultato editoriale e di visibilità. Poi si sa, pubblico da e pubblico toglie.

 

E’ una mia impressione o Futura ed EON hanno alcuni personaggi graficamente simili?

Risponde Claudio Valenti: non credo, futura ed eon hanno personaggi distinti nelle loro caratterizzazioni grafiche.

Forse una leggera similitudine può essere vista nei personaggi femminili di Naika (Eon: la killer) e Rhea (Futura:la donna nel cilindro di luce). in effetti all’inizio ebbi l’idea che potesse essere lo stesso essere, e magari il tratto d’unione tra le due serie. poi la caratterizzazione psicologica e le varie linee narrative le hanno divise.

 

Ci sono (o ci saranno) “punti di contatto” tra le due serie?

Risponde Claudio Valenti: devono esserci. la mia idea è quella di un unico universo dove i personaggi possano interagire e sfiorarsi, anche se per poche pagine e di sfuggita.

Risponde Piero Viola: L’idea di un Crossover tra EON e Futura mi alletta e non poco e ci sto pensando già da parecchio tempo, devo vedere come incastrarlo tra le continuity delle due serie. Utilizzare un pretesto narrativo per fare incontrare i personaggi e dare così una valenza “commerciale” all’avvenimento non mi va. Se si incontrano niente dopo deve più essere lo stesso per tutti i personaggi.

 

Diamo qualche riferimento esplicito per EON e FUTURA… in modo che chi legge questa intervista possa trovare queste due vostre produzioni – nel caso già non le conosca…

EON lo trovate ogni 15 giorni in formato e-book sulle pagine de LATELANERA.com (www.latelanera.com/eon) che è l’e-ditore della serie. Se non l’avete letto e volete recuperare il tempo perduto o avete saltato qualche capitolo pubblicato fin ora basterà poi entrare nel servizio arretrati (www.latelanera.com/eon/arretrati.htm) dove sono sempre disponibili tutti gli e-book già pubblicati della serie. FUTURA invece la trovate su www.comicus.it/alienpress.php ed ha una uscita invece mensile.

 

Quali sono i vostri progetti per il futuro (la domanda non è ovviamente casuale 🙂 )? e come è nato il vostro contatto con la Scuola di Fumetto?

Risponde Piero Viola: Abbiamo per obiettivo, quello di raggiungere  il numero 25 di EON, poi vedremo di tirare alcune somme e di fare bilanci. In cantiere ci sono anche un paio di speciali probabilmente a colori di EON che segnano l’inizio della collaborazione ai testi di un nuovo sceneggiatore che sarà presentato a tempo debito. Dal numero 7 al numero 9 su EON conoscerete i disegni Matteo Giurlanda che secondo me sarà una vera rivelazione. Poi abbiamo una importante novità editoriale importante da presentare nel mese di maggio ma vi invitiamo tutti allo spazio riservatoci a Fullcomics a Pavia per saperne di più. Nell’ambito di questa manifestazione saranno rivelate tutte le novità nell’ambito e-comics che coinvolgono lo Studio Cagliostro e LATELANERA nei prossimi 6 mesi. Sempre a Pavia e con tutti i dettagli che merita vi racconteremo di questa idea, di coinvolgere una Scuola del Fumetto nel nostro ciclo produttivo con un progetto comune. Per adesso tutto è ancora top secret.

 

Avendo avuto l’enorme fortuna di leggere in anteprima qualche informazione sulla vostra prossima produzione è facile vedere riconoscere la contaminazione con qualche cartone animato… anche qui credo che saremmo curiosi di sapere cosa ritenete significativo e cosa no, nell’ampio panorama disponibile.

Risponde Claudio Valenti: le citazioni sono tante in effetti, alcune un po’ nascoste. Per Futura sicuramente vanno citati goldrake, mazinger z ed evangelion che hanno ispirato alcune scene ed un certo “gigantismo” del grande golem robot (lo vedrete nel numero 2 di futura n.d.r.). Soprattutto il design del robot stesso deve molto ad evangelion. Inutile negarlo, da non dimenticare poi tekkaman.

In eon le citazioni sono di un genere diverso… in particolar modo ci sono molti accenni a “conan – il ragazzo del futuro” (the incredible tide) di miyazaki.

Vorrei porre però l’attenzione anche sulle tante citazioni cinematografiche sia in Futura che in Eon che riguardano personaggi e situazioni; ad esempio: 1997 – fuga da new york (Eon), terminator  salvate il soldato ryan, predator, black hawk down (Futura).

 

Cosa ne pensate delle produzioni fumettistiche di genere che è possibile trovare oggi in Italia e all’estero? Quali, oltre a piacervi, possono essere considerate un po’ una vostra fonte d’ispirazione (anche solo per un aspetto… magari per il tratto, o per qualche personaggio)?

Risponde Claudio Valenti: in genere cerco sempre per il tratto e le impostazioni di tutte le tavole di seguire i lavori italiani e bonelliani, per una chiarezza di lettura  cerco sempre di evitare vignette estremamente sparse qua e là come il fumetto americano ad esempio. a parte questa impostazione di base le fonti sono state davvero tante… per futura penso soprattutto ad alcune scene di Druuna di Eleuteri Serpieri, l’arte di Moebius e soprattutto al fumetto argentino:l’Eternauta, la citta’ e in generale Juan Zanotto. Per Eon la scelta è stata di ispirarci direttamente (specie nella prima parte) ad una produzione americana: “Terminal city” (inedito in italia) da cui sono venute fuori molte idee per l’ideazione della citta’ e gli arredi art deco’ che devono comunque ancora essere sviluppati. per i  personaggi invece provo ad ispirarmi al cinema (vedi Spyros in Eon).

Risponde Piero Viola: Io e Claudio Valenti siamo totalmente autodidatti.

Se devo essere sincero ho smesso di leggere fumetti molto tempo fa. Mi piace scriverli ma mi ero accorto allora che leggere solo fumetti risultava abbastanza riduttivo se volevi scriverli. Finivi sempre per scrivere utilizzando lo stile dell’ultima cosa che ti aveva impressionato. Leggevo un autore e quando scrivevo ero ampiamente contaminato nella stesura della storia da quello che avevo letto. Mi ero accorto anche che i miei “colleghi” sceneggiatori e mi riferisco a gente che come me scrive e scriveva testi di fumetti nell’editoria minore o alternativa, leggono quasi esclusivamente fumetti. Quando si parlava con loro, tutti esprimevano il desiderio di essere un Alan Moore o un Grant Morrison e che le loro citazioni riguardavano cosa aveva detto Mary Jane a Peter Parker in una data occasione. Mi sembrava tutto così lontano dalla mia storia personale e dal mio essere un italiano che vuole scrivere fantascienza. Allora mi sono messo a studiare scrittura con molto più impegno e attenzione tralasciando la lettura dei fumetti. Volevo cercare una mia sintesi e un mio modus scrivendi. Ho cominciato a leggere tantissimo. Per più di un anno non ho quasi scritto una riga. Mi sono concentrato sull’acquisire informazioni. Volevo mantenere la mia identità anche nello scrivere e non mi interessava assolutamente essere un clone di qualcun altro. Ero diventato un mangiacarta e un mangiaimmagini. Un libro dietro l’altro, un film dietro l’altro. Poi quando ho ricominciato a scrivere, piano piano mi sono accorto che finalmente avevo trovato il mio modo di scrivere che ritengo ancora ricco di potenzialità inespresse ma che mi soddisfa e in cui mi identifico pienamente. Ho cercato di assimilare tutti gli elementi che più mi affascinavo degli autori letterari e cinematografici che mi avevano impressionato. Mi sono studiato tantissimo i film di Sergio Leone che ritengo il più grande regista italiano di tutti i tempi. Un ritmo narrativo superbo con sceneggiature forti ma essenziali, dialoghi brevi e penetranti come lame, personaggi raccontati con primi piani semplici ma al contempo devastanti. Un italiano che ha raccontato il west meglio degli americani e ci è riuscito perché dietro all’ambientazione west “nascondeva” temi narrativi che non hanno longitudine e latitudine. Per i dialoghi dei fumetti il mio modello è il sublime Oesterheld. Il suo Eternauta secondo me è il più grande capolavoro di fantascienza a fumetti del mondo. Dialoghi essenziali e didascalie studiate per ampliare il respiro delle immagini già eccezionali del meraviglioso Solano Lopez. Il modello della divisione in puntate di brevi tavole l’ho mutuata dai suoi volumi. L’Eternauta infatti usciva in brevi puntate di poche pagine alla volta e Oesterheld era un maestro nel farti capire cosa era successo nella puntata precedente, svolgere l’azione e poi concludere l’episodio con qualcosa che ti lasciava in sospeso fino alla prossima puntata del tipo “Cosa succederà ai nostri eroi?”.

I libri  P.K.Dick, Dan Symmons, Gibson e P.J. Farmer hanno poi completato lo studio della stesura di storie complesse e articolate. Il mio film preferito è “C’era una volta in America…” e il mio libro preferito è Fatherland di Richard Harris. Nella mia fumettoteca ideale metto L’Eternauta, Maus di Spiegelmann, 300 di Frank Miller e sono fermamente convinto che nell’Iliade e nell’Odissea ci sia tutto quello che uno scrittore di qualunque genere potrebbe cercare.

 

Nei vostri fumetti sono parecchi (ovviamente) i richiami anche alla letteratura di genere (e non)… quali sono gli autori e/o i testi che considerate più significativi (più belli, più coinvolgenti) nel filone SF mondiale – e quali secondo voi sono i più vicini al vostro modo di vivere queste tematiche?

Risponde Piero Viola: Sicuramente i testi di storia alternativa sono alla base di molta della nostra ispirazione. Ci piace molto Mario Farneti di cui abbiamo apprezzato tantissimo i due libri del ciclo di Occidente che ha realizzato fin ora. (Aspettiamo con impazienza febbrile l’annunciato terzo…)  Il suo Fantafascismo alternativo è davvero affascinante, Una volta di questo prendo il coraggio a quattromani e gli scrivo una mail e gli chiedo se ci concede l’onore e la possibilità di provare ad adattare a fumetti qualche stralcio de suoi romanzi (risate). Alla stessa stregua i libri di Harry Turtledove e il suo ciclo di Invasione. Belli anche gli adattamenti romanzati di Star Trek: Next Generation realizzati dal già bravo e apprezzatissimo autore di fumetti Peter David. I film di riferimento poi sono quelli di culto dello sci-fi anni 50 e 60.

 

Che consigli potete dare a chi vorrebbe provare a fare dei fumetti qualcosa di più di una semplice passione? Che soddisfazioni (o delusioni) può dare questa scelta?

Risponde Piero Viola: Consigli? Cerchiamo chi li da a noi! (risate). A parte gli scherzi la cosa più importante è credere in se stessi, investire in se stessi e nelle proprie possibilità e nei propri progetti il resto se deve venire verrà da se ma raramente ho visto casi dove era buona la prima. Quindi sempre sorriso sulle labbra e andare avanti imperterriti incassando tutti i colpi che si possono rivelare molte volte delle ottime esperienze per il futuro. Il problema è che quando hai fatto una copertina buona, o una breve storia interessante sia nei disegni che nei testi c’è il rischio in questo ambiente di non-professionisti di perdere di umiltà. Peccato perché magari alla prima delusione seguita al tentativo di fare il salto di qualità si interrompe il processo di maturazione iniziato e ci si ritrova poi in una situazione opposta di regresso. Ho visto tanta gente potenzialmente brava perdersi nel dimenticatoio alla prima delusione.

 

Quanto impegno è necessario per realizzare qualcosa di professionale? quali sono i tempi (in media) ad esempio per la realizzazione di una sceneggiatura completa di una vostra uscita di EON o per le tavole che la compongono?

Risponde Claudio Valenti: posso rispondere per la parte legata alle tavole: dipende dall’ispirazione, ma in media i tempi sono di una tavola (in bianco e nero) al giorno. due se mi prendono a frustate… (risate).

Risponde Piero Viola: Ci diamo tempi abbastanza serrati di produzione, Per realizzare un episodio completo di EON, salvo altri impegni di varia natura, ci vogliono all’incirca due/tre settimane partendo dalla stesura della sceneggiatura per arrivare alla postproduzione con l’inserimento del lettering. Come le esperienze editoriali precedenti ci hanno insegnato poi, lavoriamo con circa sei mesi di vantaggio rispetto a quello che vede on line. Gli e-book invece vengono completati della parte redazionale circa 5 giorni prima di andare on line. Al momento per quello che ne so siamo gli unici tra i non professionisti ad avere una media di 25 pagine a fumetti on line ogni mese.

 

Cosa ne pensate delle altre produzioni solo web che si possono trovare in giro (in Italia e non)? cosa consigliate di leggere?

Risponde Piero Viola: Sul web leggo cose a fumetti che non c’entrano nulla con il mio genere preferito. Mi fa letteralmente impazzire il minimalismo di Condre e del suo Acid Street una striscia blog assolutamente allucinante ma che secondo me dimostra che se uno ha qualcosa si può realizzare anche quando i propri mezzi a primo acchito sembrano limitati rivelandosi invece efficacissimi. Mi intriga molto il tratto di Ivan Zoni che apprezzo nel suo Living Together, avrei giusto una cosetta da fargli disegnare…(risate).  Mi piace molto anche il tratto di Celestini di cui ho trovato molto materiale pubblicato in rete. Bravissimi quelli di Nebula7. Cose carine anche su Crazy4Comics. La stranezza del web è che ho provato a scrivere ad alcuni di questi invitandoli a collaborare o comunque a stabilire punti di contatto ma non mi ha quasi mai risposto nessuno nemmeno per rifiutare. Mi piace pensare che mando le mie mail ad indirizzi che magari hanno pubblicato e non usano più.

 

Il PDF è al momento probabilmente il formato migliore per una produzione fumettistica come la vostra (con tavole grandi)… avete mai pensato di creare qualcosa ad hoc che sia fatto per essere fruito meglio on-line o su supporti portatili? ah – voci di corridoio dicono che una certa KVP stia iniziando a modificare un certo motore multimediale per una resa migliore di tavole come le vostre (o come quelle di Rantolo by CartaIgienicaWeb) – ma in ogni caso il problema dell’impostazione (se si pensa ai palmari – rimane…). E’ da dare per scontato che Fumetti = Carta e basta? o ci sono possibilità di cambiamenti?

Risponde Piero Viola: Apertissimi a tutto e a tutte le possibili innovazioni. Anzi al momento ritengo che l’investimento nell’editoria elettronica sia in assoluto il migliore sotto tutti i punti di vista, a partire dall’aspetto finanziario per terminare con le potenzialità di diffusione del mezzo utilizzato. Meglio essere dei “pionieri” qui che l’ultima ruota del carro nella carta stampata che al momento è impraticabile per chi come noi è indipendente e autonomo ma “senza portafoglio”. Comunque una di queste volte con questa certa KVP devo prendere un appuntamento e vediamo cosa ci propongono. (risate).

 

E’ possibile fare gavetta presso di voi? e a che titolo? è possibile offrirsi sia come disegnatori, sia come sceneggiatori?

Risponde Piero Viola: La nostra porta è sempre aperta a chiunque. Il titolo per adesso è solamente gratuito non avendo altra possibilità ma se c’è qualcuno all’ascolto che vuole raccogliere il nostro invito, potete scrivere a studiocagliostro@yahoo.it, felicissimi di confrontarci e crescere artisticamente insieme. L’esempio di questa politica lo vedrete presto. Infatti tra un po’ si affaccerà all’orizzonte dello Studio Cagliostro un nuovo sceneggiatore che ci ha appunto contattato e che vi assicuro farà molto ben parlare di se.

 

Ci sono siti con “risorse” per chi vuole iniziare a disegnare o a scrivere sceneggiature? o libri che secondo voi sono fondamentali?

Risponde Piero Viola: è molto interessante il corso di sceneggiatura mensile che tiene sul suo sito Gianfranco Manfredi, sceneggiatore Bonelli. Dategli un occhiata. Per i testi di riferimento su cui imparare i rudimenti della sceneggiatura ci sono diversi manuali di regia e di fumetto scegliete quello che più si adatta alle vostre esigenze. Per il disegno invece seguite sempre la vostra indole e cercate qualcuno più esperto che vi faccia da guida e se avete la possibilità di frequentare una scuola del fumetto non lasciatevi scappare l’occasione.

 

Grazie per il tempo che ci avete concesso – in bocca al lupo per quello che state facendo e a presto 🙂

Grazie a te Giorgini e mi raccomando non perderti i prossimi numeri di EON e FUTURA e ti aspettiamo come aspettiamo tutti i nostri lettori nello spazio riservatoci a FULLCOMICS (www.fullcomics.it) a Pavia nei giorni 14 e 15 maggio prossimi venturi. I primi lettori siamo noi ma senza lettori non siamo nessuno.

Marco Giorgini

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