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Il gioco su PC è morto?

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Riflessioni a dito libero dopo una partita con Half-Life2

IL GIOCO SU PC È MORTO?

Nonostante esperti mondiali siano stati chiamati al capezzale della piattaforma PC, ritengo personalmente che molti utenti PC e amanti dei videogiochi saranno concordi con me nell’affermare che tale piattaforma di gioco è tuttaltro che morta. Anzi, alcuni progetti importanti continuano ad essere sviluppati essenzialmente per questa piattaforma e solo in seguito sono trasportati in maniera limitata o ridotta su console. O giochi che nascono e muoiono su PC (come strategici o titoli sviluppati da piccole case che non possono permettersi di acquisire i dev-kit, ovvero gli strumenti di sviluppo, per programmare su console). Andiamo su un caso reale.

Ad esempio, parliamo di Half-Life 2. Questo sembra essere il gioco che più di ogni altro abbia ancora una volta riaffermato che cosa è un videogioco (tanto da meritarsi sbrodolate di articoli, persino su riviste non di settore, come ad esempio Vanity Fair) e come questo videogioco per il momento sia solo per PC.
Ora sebbene tutti voi amanti dei videogiochi sapete che è stato annunciato un porting verso XBOX, di questo nulla si sa ancora di preciso e addirittura ci sono ormai voci incontrollate (ma quelle esistono sempre su Internet) che lo annunciano non per questa generazione di console, ma addirittura per la prossima. E chi come me ha della conoscenza storica, si ricorderà che questo è esattamente quello che è avvenuto con il primo episodio (chiamiamolo così) di Half-Life. Nel periodo d’oro di Half-Life, la console incontrastata era la Playstation (1 anche qua) e, sebbene poco mancava all’uscita della 2) c’era un’altra console, il Dreamcast, per il quale furono iniziati i lavori di adattamento del primo episodio. Addirittura, la grafica era più pulita di quella per PC (come sapete l’hardware di una console è "fermo", ovvero stabilito e quindi i programmatori sanno dal primo giorno che cosa possono richiedere all’hardware senza paura di incappare in malfunzionamenti o problemi vari) e l’adattamento dei comandi al joypad non era poi così difficile da implementare. Ebbene, quel gioco non uscì mai per Dreamcast. Addirittura gran parte di quel lavoro fu riutilizzato per PC (quando ne uscì una versione riveduta, assieme ad alcune "estensioni" chiamiamole così). La tristezza poi regnò sovrana quando il gioco toccò i lidi console, ma per Playstation 2, in una versione (totalmente in inglese) che non venne filata da quasi nessuno e prese polvere sugli scaffali finendo presto in una linea budget per permettere ai rivenditori di liberare spazio per le annuali versioni di FIFA. Ovviamente i programmatori, con poco sforzo, avevano riadattato tutto il codice Dreamcast al PC e alla Playstation 2, evitando di perdere un investimento (porting, ovvero trasporto, di un gioco PC da questa piattaforma alla piattaforma di una console). E questo potrebbe ripetersi… d’altronde questo maggio tutte le console di futura generazione saranno presentate all’E3: Xenon (la nuova XBOX), la nuova Playstation 3 e Revolution (il successore del Nintendo GameCube). E quindi quello che sto tentando di affermare è che non sarei troppo stupito dal vedere questo Natale apparire Half-Life su una di queste console di nuova generazione, tanto più che, sempre da voci incontrollate, sembra che Microsoft sia intenzionata ad uscire con XENON quest’anno per battere la concorrenza, sebbene ora come ora, la sua macchina sia ancora abbastanza performante e potrebbe essere tranquillamente sfruttata per almeno un altro anno e mezzo (per arrivare ad aprile 2006 almeno). Quindi, aspettiamoci Half-Life 2 su una console, ma su quale e su quale generazione è ancora presto da dire. Ma parliamo quindi di quello che gli utenti PC possono già aver toccato con mano, premesso che abbiano a loro supporto un PC come si deve e una connessione a Internet abbastanza performante (oppure una pazienza enorme). Sì dico questo perché questo gioco non richiede caratteristiche hardware di buon livello ma, causa protezione pirati, anche un’abilitazione del gioco stesso via Internet. È il famoso modulo STEAM quello che durante l’installazione del gioco richiede un’abilitazione su Internet. Durante l’installazione, STEAM vi chiederà l’accesso a Internet grazie al quale vi creerà un "account" che vi servirà per giocare ad Half-Life 2 (e ci chiederà di inserire altresì il codice che immancabilmente troveremo all’interno della confezione). Ma giusto per complicare la cosa a tutti quegli utenti che come me utilizzano ancora il buon vecchio modem 56 Kbps del ’98 (che non hanno nessuna intenzione di passare all’adsl fintantoché costerà IL TRIPLO CHE IN ALTRE NAZIONE DI EUROPA, FRANCIA in primis) penserà (sempre STEAM) di aggiornarvi il gioco, scaricando le ultime patch, in modo tale che possiate usufruire del gioco al massimo livello. Sebbene da un lato possa capire la necessità di proteggersi dagli attacchi dei pirati tramite account internet e codice di sicurezza, quella di obbligare l’utente a doversi scaricare le patch prima di giocare la trovo una forzatura non necessaria. Molti di noi, in genere, hanno un amico con un collegamento Internet potente e possono rivolgersi a lui per le patch oppure possono altresì trovarle su riviste di settore. Ma non vedo perché un utente come me sia costretto a passare quasi tre ore a scaricarsi gli aggiornamenti necessari prima di poter giocare al gioco OFFLINE. Sì avete capito bene: potreste giocare da subito solo se siete online (anche se il gioco non è aggiornato). Per poter giocare OFFLINE invece siete costretti a scaricare tutte le patch in modo da far raggiungere al gioco stesso lo status di "giocabile OFFLINE". Pazzesco! Pensare a questa forzatura che mina fin da subito la pazienza del giocatore è veramente pazzesco e sulla confezione della scatola nulla dice ciò. Solo che il gioco va attivato via Internet prima di giocare: ma attivare un account è una questione di pochi minuti, mentre scaricare per quasi tre ore è tutt’altro. Ci sarebbe quasi da rivolgersi all’associazione dei consumatori. Bene dopo questo sfogo, devo però ammettere che, la fatica fin qui fatta per poter giocare offline a questo titolo, in effetti, è valsa ogni istante. Fin dai primi momenti si sente che HF2 (come chiameremo il gioco d’ora in poi) è qualcosa di diverso dal solito videogioco. La voce che proviene dall’alto, una volta arrivati in stazione, vi fa rende partecipi subito di quale sia il clima che si respira a City 17. Un clima opprimente, dove le guardie sono le persone che vedrete più spesso assieme ai droni che controlleranno ogni vostro passo. Ben presto però avrete la fortuna di imbattervi in vecchi amici, ma sebbene non tutto procederà come pensavate, potrete dire di essere tornati a casa…
L’intelligenza artificiale di HF2 è meravigliosa. Tutti i personaggi che parlano in perfetto accento straniero (tanto per rendere la sensazione di essere lontani da casa…), la grafica incredibilmente dettagliata che, a seconda della potenza della vostra scheda video, potrete visualizzare sui vostri monitor tuttaltro che demodé ripagano ampiamente. Infine il motore fisico che governa l’intero gioco è quanto di più realistico sia stato realizzato per un videogioco: il Source è il nome di questo motore e permette di muovere tutto quello che vedrete per uscire da situazioni apparentemente d’impasse… Quello che colpisce ancora una volta è tutta la trama del gioco che non vi svelerò in questa sede. Certo come ho detto prima, qualche ostacolo per potere godere di questa meraviglia esiste. In primis, la gestione account/aggiornamento del gioco via Internet – pensate che nelle faq del sito si consiglia per chi come me non avesse un collegamento performante di portare l’elaboratore sul posto di lavoro o all’università dove certamente avete un collegamento internet ADSL o molto performante… già me la vedo questa cosa in Italia: responsabili delle infrastrutture informatiche che scoprono quello studente o quel dipendente che sfrutta la linea ADSL per aggiornare il gioco per poter raggiungere quell’agognato 100% che possa loro permettere di giocare offline… ah ah ah… ma fatemi ridere VALVE, questa è fantascienza… altro che HF2… al massimo, qui in Italia, potreste chiedere a un amico o armarvi di pazienza in più riprese provare a raggiungere l’agognata modalità che vi permetta di giocare offline. E comunque, a parte tutto ciò, rimane lo scoglio di prestazioni del PC. Attualmente ho aggiornato il mio con un nuovo PC dalle caretteristiche decisamente fuori la portata di molti e devo ammettere che vedersi comunque segnalare dall’autodetect che il gioco non può girare al massimo del dettaglio grafico, fa scappare un po’ da ridere… Ok ho un processore a 64 bit di AMD a 2.6 GHz (un FX 55) fuori dalla portata dei più e con una 5900 riuscivo a girare al massimo dettaglio grafico in quanto il lavoro era sobbarcato dalla cpu del computer (2 GB di memoria). Una volta installata una GeForce 6800 Ultra (AGP – 256 MB di ram DDR3), l’autodetect del gioco non mi permetteva di andare al massimo livello… incredibile vero? Ok che il gioco è stato sviluppato per le ATI, ma fatemi il piacere… non la sentite la potenza del chip???
Orbene fare il porting di questo gioco su un’altra console è impossibile. Certo ci saranno qua e là dei tagli (qualità grafica, algoritmi di intelligenza artificiale e di simulazione realistica comportamentale degli oggetti sono le prime cose che si potrebbero togliere da questo gioco): ma il risultato sarebbe ancora HF2? Crediamo di no. Una casa come VALVE potrebbe permettersi di fare girare questo software in una delle console attuali, ma il risultato sarebbe quello di cui i possessori di console hanno sentito parlare o letto sulle riviste/siti di settore? L’esperienza di gioco sarebbe la stessa senza la stessa qualità grafica o le routine di intelligenza artificiale o compartamentale degli oggetti? Se una di queste componenti deve essere "mozzata" per permettere al gioco di girare su un XBOX, parleremmo ancora di porting, ma non sarebbe invece un mero clone od operazione commerciale?
Apriamo una parentesi: dopo mesi di programmazione ID, un’altra casa di videogiochi alquanto famosa e importante per il mercato PC, soprattutto una delle cause principali che obbliga un utente PC a spendere la propria busta paga nell’ultima generazione di schede video, ha annunciato che la sua ultima creatura, DOOM 3, uscirà a Marzo per XBOX. Certo, la qualità visiva sarà molto simile a quella provata su PC, ma qualche taglio in qualità di texture e forse qualche caricamento in più tra un livello e l’altro sarà presente. Ma è molto probabile che il gioco e l’esperienza di gioco sarà più o meno la stessa. Perché? Beh, così su due piedi, malignando, direi semplice: gran parte di quel gioco avviene al buio. In realtà, XBOX ha dato prova di poter gestire Mip-mapping e bump-mapping già con altri due giochi (HALO2 e RIDDICK) per cui anche DOOM3 potrebbe girare. La risoluzione del televisione potrebbe mettere una pezza nascondendo la minore qualità delle texture, e al resto ci penserebbe l’hard-disk per quanto riguarda la grandezza dei livelli, ecc. Ma per HF2 si dovrà tenere conto anche di tutto il SOURCE: può un Pentium III 800 MHZ (XBOX) gestire tutti gli algoritmi del SOURCE? Vorrà l’ATI (partner tecnico di VALVE e sulle cui schede è stato programmato il gioco), il cui logo appare ADDIRITTURA sul dvd del gioco (mentre quello NVIDIA no!!!), che questa meraviglia grafica giri sull’attuale XBOX (potenziata da un chip NVIDIA) e non porrà veti affinché HF2 arrivi invece su Xenon (la XBOX2 che sarà potenziata per quello che riguarderà il comparto video da un chip ATI, guarda un po’)? Stiamo esagerando con le affermazioni???

Ok, tutti questi ragionamenti potranno sembrare fuori luogo. Le caratteristiche per fare girare fluidamente HF2 rimangono fuori dalla portata dei più (ehi si può abbassare il dettaglio, ovviamente): questo ci permette comunque di dire che il PC non è morto, ma è una piattaforma elitaria, a differenza delle piattaforme Console, che possono regalare le medesime emozioni a prezzi più contenuti e con giochi più mainstream.

Ma l’arte è appannaggio dei soli PC? No, ovviamente. Ma le console sono poi così economiche? O anche i prezzi del mondo console hanno subito un incremento notevole? Ok, diciamo che c’è una differenza sostanziale: il PC costa di più (siamo attorno ai 1000 euro di spesa per un pc medio, dico bene?), ma i giochi sono tutto sommato spesso sotto i 50 euro. Per quello che riguarda il mondo console, una console appena uscita vi potrà costare il primo giorno di vendita attorno ai 400 euro (poco più o poco meno – PS2 e XBOX al momento dell’uscita costavano anche qualcosa in più, adesso si attestano sui 149 euro, ma questo dopo 3 anni …), ai quali però dovrete includere una memory card (se la console in questione non ha hard disk) e un altro joypad, se vorrete condividere l’esperienza di gioco con un vostro amico/familiare (non cito un cavo di connessione audio video performante, che spesso invece è necessario per godere di un’esperienza di gioco decente). Arriviamo quindi intorno ai 500 euro (la metà rispetto a un pc), ma a questo punto c’è lo scoglio software: i primi mesi di vita di una console, i giochi disponibili che vale la pena acquistare si contano sulla dita di una mano. Certo c’è la possibilità del back-gaming se la console supporta i giochi della generazione precedente (unici casi fin qui sono il formato Gameboy – dal NDS in giù – e la Playstation – la 2 che legge i giochi della 1 – auguriamoci che anche le altre console ci abituino a questo)… Ma i prezzi dei giochi, si parte da un minimo di 52 euro per arrivare a prezzi di 67 euro (e badate sto parlando di giochi per piattaforme europee e non importati dall’estero). Quindi, escludendo in questo ragionamento tutto il profitto che l’utente potrà trarre dalla pirateria, più o meno casuale, più o meno legale (sto parlando di chi chippa le console per permettersi di usare le copie dei propri giochi fatte per backup – attività riconosciuta da una sentenza della Corte di cassazione italiana e mi pare anche legale in terre australiane), queste sono le cifre. Quindi traeno le somme, parlare di PC come piattaforma morente secondo me è un po’ esagerare o meglio mistificare i fatti: chi lavora con un PC e può permettersi di aggiornarlo di tanto in tanto (quindi chi dispone di un certo flowcash) continuerà a preferirlo al gioco console (anche se secondo me spesso deciderà di affiancarlo a una console, visto la facilità d’uso di quest’ultime inizialmente orientate al puro gioco, che solo ultimamente stanno diventanto centri d’intrattenimento multimediale). Certo come le console, anche i PC stanno diventando centri d’intrattenimento multimediale: basti pensare ai Media Center introdotti proprio sul finire dell’anno scorso da Microsoft anche in Europa (in America esistono già da qualche tempo). E quindi più che morente la piattaforma PC sta assimilando tecnologie derivate da console e videoregistratori e si sta rapidamente trasformando. In cosa è forse un po’ presto per dirlo. Ma anche le console stanno facendo passi da gigante: da pure macchinette, sono diventate lettori dvd, incorporano al loro interno ventole e hard-disk e ora permettono di collegarsi a Internet. Quello che riusciranno a fare nella prossima generazione lo vedremo da qui a qualche mese, quando le grandi ditte, Microsoft, Sony e Nintendo scenderanno in campo. Certo è da suppore a un’integrazione sempre maggiore di funzioni prima relegate ai PC. Arriveremo presto a una piattaforma unica? È ancora presto per dirlo: fino a che il profitto sarà lo scopo di queste tre case, sarà difficile da realizzare. E poi in un certo senso, è giusto che ci sia un po’ di varietà nelle offerta di gioco. Da qui a dire che il PC è morto e che sono le console le prossime grandi intrattenitrici ce ne vuole…
In conclusione, se ben ci pensate, anche il PC ormai è una console (con l’avvento di tastiere e mouse senza fili per pc e delle stesse anche per console la differenza è ormai minima).

Giovanni Strammiello

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