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I libri che affollano la mia scrivania

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I libri che affollano la mia scrivania

Mamma mia quanti sono i libri che affollano la piccola scrivania del Foglio1! Mi immagino come stiano messi nelle redazioni delle riviste più grandi se noi che siamo piccolini siamo così invasi da libri editi e libri da pubblicare. Non so davvero se riuscirò mai a venirne fuori da tutta questa serie di volumi da recensire e da questo pacco di dattiloscritti da leggere. Meno male che non faccio tutto da solo. Meno male che in redazione c’è chi collabora. Se no sarebbe dura. Perché al Foglio, contrariamente a quel che fanno altri che pubblicano solo successi costruiti a tavolino, leggiamo tutto, editi e inediti, tanto per farci un’idea. Tra gli editi però parliamo solo delle cose che ci garbano, se l’autore è uno poco noto, ché non ci piace mica dare addosso a chi non è conosciuto, troppo facile. Le stroncature invece le lasciamo per gli autori famosi, per chi pubblica con i grandi editori, loro se hanno scritto una stronzata si meritano che qualcuno glielo dica visto che c’è poca gente coraggiosa nel mondo dei recensori. A noi invece mica costa niente, tanto da perdere abbiamo poco, specie io dopo che ho pubblicato Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, cosa volete che perda. E allora cominciamo.

 

Porn’Italia di fabio Giovannini e Antonio Tentori (Stampa Alternativa – collana Eretica pagine 220 euro 10,00) è un libro che mancava nel panorama italiano di saggistica cinematografica, è la prima storia del cinema erotico e hard italiano, nessuno aveva mai pensato a farla e a me pare un libro davvero interessante che l’appassionato cinefilo non si deve lasciare sfuggire. Tenete conto che Giovannini e Tentori sono due esperti in questo campo e hanno dato alle stampe decine di testi sul cinema di genere italiano e straniero. Citiamo a memoria solo: Malizie perverse, Operazione paura, Profondo porno, Il cinema di Valerian Boprowczyk e chi più ne ha più ne metta. Tutti libri che conservo religiosamente nella mia libreria di cinema.

 

Il vecchio di Eros Penni (Stampa Alternativa – I libri del Fondo Boccardi – pagine 160 – euro 5,00) è un libro da gustare pagina dopo pagina, da leggere con calma, sorseggiando come un buon bicchiere di vino rosso la prosa quasi ottocentesca di Eros Penni, uno scrittore vero che purtroppo non è più tra noi. Una commedia di maschere pirandelliane quella costruita da Penni sullo sfondo della sua Massa Marittima e di un paesaggio campestre lussureggiante che la fa da padrone. Uno scrittore pieno di sangue in un’epoca di scrittori senza sangue che vale la pena di scoprire, magari assieme a Daniele Boccardi che trovate sempre da Stampa Alternativa con Vite minime al prezzo di euro 10,00. Ma di Boccardi abbiamo parlato spesso.

 

Niente salvia a maggio di Flavio Stroppini (Capelli Editore – info@directions.ch – pagine 60 – euro 6,00) è un piccolo libro edito da un editore del Canton Ticino che comincia a muovere i primi passi distributivi pure in Italia. Stroppini ha 25 anni scarsi e ci racconta l’ultima giornata di un uomo stanco della vita che cerca un modo originale per uccidersi e sceglie la ghigliottina. Interessante lo stile e la prosa è accurata. Da leggere.

 

Il Diavolo non profuma di zolfo di Giancarlo Pagani (Libreria dell’Orso – info@libreriadellorso.it – pagine 320 – euro 11,00) è un bel giallo intrigante scritto da uno che ha già vinto parecchi premi in materia di giallo, primo tra tutti l’Orme Gialle di Pontedera, e che pure noi del Foglio abbiamo pubblicato spesso. Va da sé che vi consigliamo di leggerlo e poi il romanzo ha due prefatori d’eccezione come Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi che dicono: “… pagina dopo pagina vi ritroverete a scendere assieme ai protagonisti negli abissi dell’inferno…”. E se lo dicono loro…

 

No way out di Ferdinando Pastori (Edizioni Clandestine – info@edizioniclandestine.com – pagine 140 – euro 9,00) è il secondo libro di quest’autore dopo i racconti di Piccole storie di nessuno edito nel 2002 sempre da Edizioni Clandestine. Questa volta Pastori si cimenta con il romanzo e con la storia di un pittore che da Barcellona a Milano cerca disperatamente una via d’uscita. Lo stile di Pastori è piano e rapido, la sua prosa accurata e ben dosata. Vi consiglio questo romanzo ma pure la precedente raccolta di racconti.

 

Il vuoto e le forme di Luigi Combariati (Edicom – editori@gruppoedicom.com – pagine 360 – euro 15,00) è un libro del quale non posso fare a meno di parlare perché è un romanzo ambientato a Cuba. Combariati è uno che come me è rimasto affascinato dalla magia dell’isola caraibica e che cerca di rievocarne il mistero e la bellezza in un romanzo fatto apposta per far vivere l’anima di Cuba. Il difetto del libro sta forse in un’eccessiva verbosità, pare quasi che l’amore per Cuba porti l’autore a dire troppo, si sente che vorrebbe racchiudere nella pagina tutta l’essenza del fascino dell’isola. Operazione impossibile, almeno a mio parere. Però Combariati rende bene l’eterno conflitto tra vero e falso, tra apparenza e sostanza, dove il vero è Cuba e il falso siamo noi con la nostra civiltà occidentale che è da tempo in caduta libera e non se ne accorge. E allora leggetelo questo magico viaggio intorno all’Avana, questo lungo racconto che penetra i segreti della gente di Cuba. E se non lo trovate chiedetelo al Foglio che ve lo facciamo avere.

 

Ellin Selae (Ass. Ellin Selae – ellin@libero.it – Dispensa n. 65 – pagine 80 – euro 6,00) non è un libro ma una rivista libro e non me l’hanno spedita mi ci sono abbonato. Ecco vi dirò che questa qui forse è l’unica rivista letteraria italiana alla quale merita essere abbonati, ma non per farsi pubblicare, per leggerla. Ellin Selae è una delle poche riviste che ha il coraggio di raccontare il mondo come è e che ha la forza e la voglia di venirci a parlare dei nostri difetti e di quel che siamo diventati. A parte i racconti che pubblica, a volte buoni, a volte meno buoni, ma quelli si sa che è questione di gusti e di tendenze, quello che davvero sono interessanti su Ellin Selae sono le riflessioni sul mondo. In questo numero trovate l’interessante La guerra del kippur di Marco Fedele che ci riporta ai tempi della crisi energetica e dell’Italia dell’austerity e molti articoli di Franco Del Moro che è il vero animatore della rivista. Tra l’altro Ellin Selae è anche una buona scuola di scrittura condotta da Sebastiano Malatesta.

 

La guerra sporca contro i bambini di Carlos Amorín (Elèuthera – info@eleuthera.it – Pagine 180 – euro 14) è un libro importante, tradotto dallo spagnolo da Raul Schenardi, che ci porta a Buenos Aires nel giugno del 1976, pochi mesi dopo il golpe di Videla. Si affronta un tema che abbiamo già incontrato nei migliori libri di Sepulveda, là in veste romanzata, qui in chiave politica e sociale. Si parla dei desaparecidos di una guerra sporca terminata senza colpevoli e si racconta una delle poche storie a lieto fine, quella di Simón ritrovato dalla madre Sara dopo ventisei anni di ricerche. Da leggere per non dimenticare le colpe delle dittature fasciste dell’America Latina, spesso regimi fantoccio messi in piedi dal gigante nordamericano a tutela dei loro sporchi interessi.

 

Scrivere un romanzo di Donna Levin (Dino Audino Editore – Pagine 190 – Euro 18) invece è un libro che secondo me vi potete risparmiare di leggere. Se volete imparare a scrivere un romanzo leggete tanti buoni romanzi, magari sudamericani scritti da gente tipo Sepulveda, Amado e Gutierrez, magari dopo leggetevi anche Kundera e qualche italiano selezionato tipo Buzzati o Tabucchi. Se volete imparare a scrivere leggete tanto, ormai lo sapete come la penso e se avete letto Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura (Stampa Alternativa – euro 7,50, scusate lo spot) sapete tutto della mia idiosincrasia verso chi pretende di insegnare a scrivere. Donna Levin fa un corso di scrittura e ci spiega come si scrive un best-seller negli Stati Uniti, ci dà anche qualche consiglio valido, per l’amor di Dio, mica dico che il libro sia tutto fa gettare, ci parla della trama, dei personaggi, di un sacco di cose interessanti. Però secondo me ce lo possiamo perdere questo libro che serve a poco, solo a far guadagnare la scrittrice che vorrebbe insegnare a scrivere invece di passare il tempo scrivendo. E poi questa Donna Levin chi è? Sarà che io i best-seller americani non li leggo ma è la prima volta che la sento rammentare.

Per questo numero è tutto. Se questi libri non li trovate scrivetemi che vi metto in contatto con autori ed editori.

Gordiano Lupi

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N.d.r.: casa editrice diretta da Gordiano Lupi, autore dell’articolo

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