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Una Voce Da Woking

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Una Voce Da Woking

Doverosa premessa: chi scrive non è un antiferrarista dell’ultima ora, di quelli che scelgono questo ruolo solo per spirito di contraddizione o per mostrarsi ‘alternativi’. L’autore di queste righe segue le monoposto di Ron Dennis dal tempo in cui a portarle in trionfo era un certo Ayrton Senna, ed è un grande estimatore di Hakkinen fin da quando sgomitava nelle retrovie a bordo di una Lotus…

Chiarite le carte in tavola, devo ammettere che perdere un mondiale dopo due anni di incredibili emozioni e soddisfazioni può anche starci, ci mancherebbe altro. Era chiaro che l’astinenza delle Rosse non potesse prolungarsi in eterno, che migliaia di miliardi di investimenti ed ingaggi non potessero continuare a produrre solo fallimenti e che l’equilibrio tra le prime guide di McLaren e Ferrari avrebbe reso possibile il ribaltamento della situazione non appena da Maranello fosse uscita una monoposto pari (o superiore) alle Frecce d’argento.

Quello che risulta più difficile da mandar giù, e penso di parlare a nome dei pochi (ma non pochissimi, a quanto riscontro personalmente) sostenitori McLaren in Italia, è doversi sorbire la glorificazione senza freni di Michael Schumacher: non è proprio possibile limitarsi a stimarlo solo come pilota?

La voce del buon senso è messa a tacere: per tutta la stampa Schumacher non è semplicemente il migliore, ma è addirittura perfetto; non è solo quanto di meglio offra il panorama attuale, ma sembra essere quanto di meglio il mondo potrebbe offrire, in assoluto.
Ecco allora che sono costretto a sentirlo definire "un grande sportivo", lui che in partenza cercherebbe di tagliare la strada anche a sua madre (e lo farà presto anche con suo fratello, vedrete, non appena Ralf riuscirà ad affiancarlo sulla griglia); sentir dire che "il suo italiano è molto migliorato", anche se non appena ci sia da esprimere un concetto più profondo di "motore va bene" si rifugia di gran carriera sotto le ali protettive dell’idioma britannico; vederlo descritto come "un ragazzo semplice e simpatico", lui che un’immagine di questo tipo se la sta costruendo (con risultati peraltro discutibili) solo grazie ad immani, evidenti e patetici sforzi congiunti di stampa e management.

Suggerisco al popolo ferrarista di limitarsi più dignitosamente a gioire del titolo ed a crogiolarsi nella convinzione (giusta o sbagliata che sia) di aver sotto le proprie insegne il miglior pilota in attività. Che bisogno c’è di prendersi in giro e fingere che Schumacher sia anche un campione di sportività o un simpatico ragazzo della porta accanto?
Suvvia, accontentatevi che ottenga in pista i risultati che gli chiedete e soprassedete sul resto!

Poco male se vinse un mondiale scaraventando fuori gara il povero Hill e tentò di ripetere quel valoroso gesto qualche anno più tardi a spese di Villeneuve… in fin dei conti la prima volta nessuno disse niente e la seconda venne squalificato solo perché in ogni caso aveva già perso in pista!

Poco male se ogni sua partenza è un attentato al suo diretto avversario ed una pugnalata alla credibilità di tutto l’ambiente… in fin dei conti Ecclestone non sembra essersene mai preoccupato!

Poco male se, pur avendo perso un sacco di volte in carriera, Michael non abbia ancora imparato a farlo con stile… in fin dei conti il presupposto del suo mestiere è la patente di guida, non il manuale delle buone maniere!

Rimango fiero di tifare McLaren, pur non cercando di far passare Dennis e compagni per un gruppo di angioletti ma riconoscendo in loro un team di professionisti pronti ad interpretare ogni piega del regolamento a proprio vantaggio per ottenere la vittoria: esattamente quanto accade anche in Ferrari, squadra che però (vedi Malesia 1999) può permettersi di ammettere per voce del suo stesso responsabile un infrazione al regolamento tecnico senza essere punita con alcuna squalifica…

Rimango ancora più fiero di tifare Hakkinen, che magari nella vita privata sarà insopportabile quanto lo è Schumacher in quella pubblica ma, da quanto è dato conoscere all’appassionato che segue entrambi solo per televisione, mi sembra senz’ombra di dubbio più genuino, più gentile e altrettanto veloce in pista…

P.S.: per chi non lo sapesse, Woking è la sede storica della McLaren (la Maranello d’Oltremanica, se volete…)

Fabrizio Claudio Marcon

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