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Hardcore Superstar

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Hardcore Superstar
Bad Sneakers And A Piña Colada


Rock’n’roll is dead? Non se ne parla proprio, e non se ne parlerà almeno fino a quando gruppi come gli Hardcore Superstar saranno in circolazione e tributeranno il loro sanguigno omaggio a questo genere musicale: dopotutto "I sold my soul to rock’n’roll" è proprio quello che Jocke Berg urla nel ritornello di Have You Been Around
Negli ultimi anni la Svezia ha regalato al panorama mondiale ben più di un gruppo di vaglia, se pensiamo che a tenere alta la bandiera del rock più viscerale ed energico, ibridandolo talvolta con la forza se possibile ancora più grezza del punk, ci sono attualmente bands quali gli Hellacopters o gli Hives. Gli Hardcore Superstar si inseriscono pertanto in un solco già scavato, ma non per questo vi si adagiano mollemente… la loro musica è schietta, robusta, veloce ed innervata di melodia allo stesso tempo: vi si possono cogliere reminescenze degli Aerosmith meno zuccherosi, dei Rolling Stones più sfacciati, dei Guns’n’Roses dei tempi d’oro. Nessun brano sfora di molto il limite dei tre minuti, a tutto vantaggio della freschezza e del ritmo, che infatti non accusa pause. Berg, che per aspetto fisico, look e movenze potrebbe essere il figlio arrabbiato di Mick Jagger, canta a squarciagola dall’inizio alla fine dell’album, e se alla sua voce fa difetto forse l’ecletticità dello stesso Jagger o di uno Steven Tyler, non mancano sicuramente ne’ potenza ne’ incisività: la band lo segue compatta e fornisce il background sonoro ideale per la sue performance.
Che dire di più? Lasciarsi alle spalle le produzioni troppo raffinate ed i brani edulcorati per tuffarsi nel fiume del vero rock, laddove la corrente è più impetuosa, è senza dubbio esercizio salutare che consiglierei a chiunque.

Hardcore Superstar
Bad Sneakers And A Piña Colada
(Music For Nations, 2000)

Fabrizio Claudio Marcon

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