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Deregulation – Parte 2 –

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DEREGULATION
o fine del Monopolio
– PARTE 2 –


E ci risiamo, quello fuori come un balcone, ritorna e, se possibile, colpisce ancora.
L’ultima volta, ci eravamo lasciati un po’ in pendenza, cioè non avevo svelato "l’arcano" riguardo quella che a detta di qualcuno è chiamata la truffa del secolo….. il canone RAI.
Allora al fine di evitare polemiche inutili e facili malintesi, vi espongo i fatti così come risulta a noi ovviamente, chiunque è libero di fare le proprie ricerche ed smentire quanto teorizzato.
Nel precedente articolo, si parlava della cosiddetta "tassa di concessione", ciò l’obolo che bisogna versare allo Stato per il solo possesso di un apparecchio TV, a prescindere se si guardi o meno la RAI, se la stessa giunga in maniera visibile o no al nostro apparecchio TV, .. se piacciono o meno le nefandezze trasmesse.
Quindi, di guisa, il versamento dell’imposta mediante normale conto corrente postale, estingue l’obbligo di legge.
Ma a questo punto interviene "mamma RAI" ingiungendovi con una missiva pregna di "minacce più o meno velate", che bisogna regolarizzare la propria posizione , pena rappresaglia.
A tale missiva, stante la vostra non risposta ne seguirà un’altra ancora più accesa nella quale si paventa un’ispezione presso la vostra abitazione al fine di verificare il possesso dell’apparecchio TV.
Come evidenziato prima, da questo lato la legge, salvo errori e omissioni, appare tutelare il cittadino in regola con il versamento della famosa tassa di concessione, inoltre è notorio che il domicilio del cittadino è inviolabile da chiunque( così come sancito dalla Costituzione Italiana) a meno che non si presenti un appartenente alla Guardia di Finanza o altro con un mandato di perquisizione rilasciato dalla Autorità Giudiziaria.
A questo punto, era da aspettarselo, scatta la vendetta di mamma RAI e si è chiamati in giudizio poiché essi battono sempre la strada che il cattivone che non vuole pagare, ma che comunque guarda i programmi RAI, anche questo ovviamente è da dimostrare.
Risultano molte associazioni di categoria e persone che nel tempo hanno intrapreso un’azione giudiziaria, anche se tirati per i capelli, avverso la RAI risulta altresì che i giudizi siano finiti dopo le notorie lungaggini procedurali con un verdetto del tipo" la RAI dovrà apporre un filtro a monte dell’apparecchio tv tale non permettere che questi riceva le frequenze in uso alla medesima.
Questi sono i fatti come li conosciamo noi, il chiunque è libero di verificare e perorare o meno la causa, quello che a nostro avviso era importante evidenziare è come in Italia spesso si fa tanto can can enfatizzando scelte di mercato, politiche o di marketting " innovative per i tempi" quando invece sotto sotto non è proprio così, paventando libertà nel commercio che non esistono.
Volete un altro esempio, bene parliamo del prezzo della benzina, praticamente, ogni settimana assistiamo ad un aumento.
Ora mi domando se è vero che il prezzo è libero come è possibile che non esista alcuna concorrenza tra le varie marche, è evidente che le Holding che le controllano sono di fatto un tutt’uno tra di loro spartendosi in maniera "equa" gli introiti derivanti da tale mercantificio, non dimentichiamo che esse proprio per le grossissime entità di denaro che muovono possono di fatto segnare il vero potere di comando nell’intero globo terrestre.
Non per niente, pare che il garante per il pubblico mercato e antitrust, abbia intrapreso un’indagine tendente ad appurare se esistano realmente le condizioni di libero mercato o se invece le Holding, siano realmente collegate a trama stretta tra di loro.
Inoltre che la smettessero di dire che il prezzo della benzina è figlio del continuo aumento di quello dei barili di petrolio "a monte" della catena di distribuzione perché un barile costa veramente un’inezia, meglio non specificare il quanto altrimenti e chi dorme più la notte!!!!
Salutoni a tutti e alla prossima

CONDOR

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