KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

I racconti di Irvin Shaw

3 min read

"Scommessa sul fantino morto":
i racconti di Irvin Shaw.


Lo scrittore newyorchese Irvin Shaw è famoso soprattutto per "I giovani leoni", scritto nel 1948, uno dei più celebri romanzi sulla seconda guerra mondiale; molto belli sono anche i suoi racconti, che sembrano quasi delle piccole sceneggiature, tanto sono vivi e "parlanti".
"Scommessa sul fantino morto" è una raccolta di sei racconti: il primo, che dà il titolo al libro, è l’intricata storia di Lloyd Barber, un americano trapiantato a Parigi dopo la guerra, tipo solitario e sbruffone, sempre a corto di denaro, che "perde una scommessa" rinunciando ad un affare molto lucroso ma ai limiti della legalità…a prendersi i soldi sarà Jimmy Richardson, un suo ex-compagno di squadriglia, timido e ansioso, anch’egli malmesso e fuori posto in Francia.
La bellezza del racconto è proprio la descrizione della solitudine dei due uomini, del duro Barber alla deriva nella sua stanza d’albergo, fradicio nel suo impermeabile, inchiodato alle corse di cavalli, dell’amico Jimmy e di sua moglie Maureen, che un tempo era "una bella ragazza, con gli occhi chiari, ingenui", ma "dopo di allora aveva avuto due figli, e a Richardson le cose non erano andate troppo bene, e ora ella indossava un cappotto logoro, zuppo di pioggia, ed aveva perso la linea e alla luce verdastra del corridoio il colorito del volto era diafano e gli occhi pallidi".
Simpatico è il piccolo protagonista di "Pietro Due", un ragazzino amante dei telefilm polizieschi, che si ritrova brutalmente di fronte all’ipocrisia della società: di notte, assiste allo spettacolo del suo rispettabilissimo vicino di casa che minaccia la rispettabilissima moglie con una pistola, facendo un suono con la bocca che "non sembrava il rumore di una creatura umana".
Un sogno ossessivo e ripetuto domina "L’età della ragione", che credo spaventerà molto chi non ama gli aerei; ossessiva è anche la passione, intrisa di isterica gelosia, di una donna per il marito, tartassato fino alla vecchiaia "per un bacio a Croton Falls".
La vacanza, vista come abbandono, sogno, interruzione del flusso della realtà, è il tema degli ultimi due racconti.
"Dopo tre mesi" è la storia della giovanissima americana Constance, "convinta" dal padre a recarsi in Europa per tre mesi, prima di decidere se sposare o no il quarantenne Mark. La lontananza: un rimedio tanto vecchio quanto saggio per capire, come diceva una canzone di Modugno, se è vera fiamma quella che divampa nel cuore, o se è un fuoco di paglia.
La ragazza si ritrova sui campi da sci della Svizzera, orgogliosa e sicura dei suoi confusi sentimenti, che crolleranno come un castello di sabbia…ma non voglio rivelare il finale ad "effetto".
"Eravamo in tre", sempre ambientato in Europa – un mito, "un paesaggio dell’anima" per gli americani? – non può non coinvolgere chiunque abbia viaggiato e ami il viaggiare come "dimensione spirituale".
I "tre" del titolo sono i giovani americani Munnie e Bert, che si godono un lungo viaggio nell’Antico Continente, regalato dai genitori come premio per la laurea, e l’altrettanto giovane e americana Martha, studentessa (a tempo perso) alla Sorbona di Parigi.
Anche in questo caso la bellezza del racconto è l’atmosfera: l’amicizia che lega i tre compagni di viaggio, il sentimento della vacanza intesa come totale evasione, la "nostalgia retrospettiva" del timido Munnie, che nell’immediatezza del divertimento, immerso nei luoghi tanto amati, immagina sé stesso da vecchio, mentre ricorda quei momenti carico di rimpianto…
"Non sarà mai più così" è il bisbiglio autunnale dell’anziano Munnie, che viaggia perso dentro il giovane Munnie: e noi, quante volte l’abbiamo pensato? Non solo sul finire di una vacanza, ma anche al concludersi delle fasi della vita, gioiose o tristi, ma comunque destinate a spegnersi e non ripetersi più; perché i posti non cambiano, ma cambiano i nostri occhi, e certi "attimi misteriosi" come li chiama Shaw, non possono ritornare mai più nello stesso modo.
Anche solo per questo racconto, e solo per questo pensiero, credo che il libro meriti un’occhiata.

Lorenza Ceriati

Le citazioni sono tratte da IRVIN SHAW, Scommessa sul fantino morto, Bompiani, Milano 1984.

Commenta