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Jesus Christ Superstar

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JESUS CHRIST SUPERSTAR

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Musiche di Andrew Lloyd Webber
Parole di Tim Rice

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prodotto da Teatro della Munizione – Teatro di Messina
con Paride Acacia, Olivia Cinquemani, Egidio La Gioia, Aldo Parisi, Claudio Castrogiovanni, Feiez, Ernesto Forni
scene G. Muselli costumi F. Cannavò
orchestra dal vivo diretta da N. Panebianco
coreografia Roberto Zappalà
regia Massimo Piparo

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Lo straordinario spettacolo che nei giorni del 23, 24 e 25.3 il Teatro Michelangelo ha portato in scena è forse il più bel musical prodotto dal duo Tim Rice/Andrew Lloyd Webber.
Alcuni anni fa (1973) il musical di Broadway ebbe un tale successo che ne fu ricavato un film musicale che ebbe, se possibile, un successo ancora maggiore.
La storia di Gesù Cristo è a tutti nota. Il musical la affronta dal punto di vista di un tormentato Giuda Iscariota, vero Io narrante della vicenda storica. Mai, come in nessun altro musical dei due autori, la esposizione degli avvenimenti e la musica si legano così strettamente. Assolutamente insuperabili sono le prime canzoni che contraddistinguono l’arrivo di un Gesù popolare ma già vittima dei piani dei sacerdoti e dei rivoltosi contro la dominazione romana. La musica perde forse un po’ della felice ispirazione iniziale dal tradimento di Giuda in poi, per riscattarsi nell’intenso finale, caratterizzato appunto dal brano che dà il titolo al musical. Non ritengo sia questo il luogo per discutere della chiave di lettura dei due autori. Altri prima e meglio di noi si sono già cimentati. Certo è che la vicenda forse più rappresentata della storia dell’uomo è affrontata con un punto di vista spettacolarizzato, ma non così superficiale come potrebbe sembrare.
Merita invece sottolineare la straordinaria riduzione ed interpretazione del Teatro della Munizione che ormai da quattro anni gira l’Italia mietendo un successo dietro l’altro. Le date di Modena non hanno fatto eccezione. Fra gli altri si sono distinti un Gesù, un Giuda ed una Maria Maddalena, bravi, ispirati e con delle voci stupefacenti. In alcuni momenti la rappresentazione (in lingua originale, con un display sottotitolato, della durata originaria) ha raggiunto e forse superato quella cinematografica.
Una segnalazione particolare meritano altresì Simon Pietro e tutta la compagnia di ballo. Pur dovendo fare rientrare "una montagna dentro un topolino" (parole del direttore artistico del teatro, Berto Gavioli), la compagnia è riuscita a rappresentare tutto il musical, pensato per palchi ben più ampi, dentro il Michelangelo.
La musica dal vivo ha contribuito a rendere l’avvenimento memorabile, ed assolutamente giustificante le 45.000 del biglietto in prevendita.
Prima di concludere, ed invitarvi a cercare di recuperare lo spettacolo nei teatri della vostra regione, permette al sottoscritto di togliersi un sassolino dalla scarpa.
Quest’anno Modena ha avuto la fortuna di ospitare al Teatro Storchi un vibrante "Natale in Casa Cupiello" nella interpretazione di Carlo Giuffrè, e il "Così fan tutte" nell’allestimento che fu di Strelher al Teatro Comunale. E’ però assolutamente vergognoso che uno spettacolo entusiasmante ed overbooked come quello sopraindicato debba trovare spazio in un teatro privato, che normalmente ospita un cinema! Un plauso quindi alla lungimiranza a questo piccolo, ma solo per le dimensioni, teatro di provincia ed un solenne richiamo per chi pensa ed industria i cartelloni dei teatri ufficiali della città di Modena.
Si consideri solo il seguente episodio: chi scrive ha visionato per la prima volta il film un po’ freakkettone e anni ’70 basato sul musical, in seconda visione, proprio nell’allora cinema Domus, oggi cinema teatro Michelangelo. Corsi e ricorsi storici, certamente non casuali.

Specchio (supplemento della Stampa) allega JCS alla prossima uscita…

AMG

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