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NGF, L’ultimo trapianto – Giuseppe Magnarapa

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Copertina di Stefano Marinetti
Edizioni Tabula Fati
Narrativa racconto
Collana Malacandra
Pagg. 88
ISBN 978-88-7475-150-1
Prezzo € 7,00

Racconto primo classificato alla quinta edizione del Premio letterario “Tabula Fati” 2007

Chi non ha mai letto Frankenstein, o il moderno Prometeo, di Mary Shelley, da cui furono tratte alcune fortunate trasposizioni cinematografiche con l’indimenticabile Boris Karloff nei panni del mostro?
L’associazione fra lo scienziato, Victor von Frankenstein, e “la creatura” è stata tale che spesso  quest’ultima viene identificata con il nome del suo ideatore.
Giuseppe Magnarapa, sulla scia di questo celebre romanzo, allestisce un racconto ambientato in epoca moderna e quindi plausibile alla luce delle sue conoscenze mediche, con una geniale variante: scienziato e creatura diventano un tutt’uno.
Era difficile inventare qualche cosa di nuovo, ma la vicenda del dottor Varaldi, il più famoso chirurgo esperto in trapianti, che vuole sfuggire alla morte a causa di un cancro che gli devasta il corpo, ma non è ancora arrivato alla testa, è congegnata in modo del tutto originale ed avvincente. Non si tratta più di confezionare un “mostro” con organi recuperati esclusivamente da cadaveri, ma di innestare nel corpo, sano, di un morto per incidente l’intera testa di Varaldi, grazie al compiacente aiuto del suo allievo prediletto Wender e di altri tre medici di chiara fama. L’intervento di per sé si presenta già difficilissimo, ma c’è anche il rischio che, qualora positivamente riuscito, le terminazioni nervose del donatore e del ricevente non riescano a dialogare fra loro. Varaldi, però, ha un asso nella manica: una sostanza chiamata NGF (Nerve Groving Factor) , già sperimentata da Rita Levi Montalcini, in grado di ripristinare l’integrità delle fibre nervose.
Non vado oltre, perché il seguito è troppo piacevole e a sorpresa per togliere al lettore il gusto di sapere cosa avverrà.
Caratteristica del racconto è di partire con un fantastico quasi convenzionale, assumendo via via maggiore credibilità, anche perché l’autore è, come si suol dire, un addetto ai lavori. Infatti è medico e specialista in Neurologia e Psichiatria e trasfonde nell’opera le sue conoscenze scientifiche al punto di riuscire a convincere piano piano che la vicenda narrata potrebbe essere possibile. Fra l’altro, dopo le prime pagine interviene un positivo connubio di horror e di noir che consente di pervenire a un finale inaspettato e che penso che risulterà più che gradito al lettore.
Esposto con uno stile mai greve, anzi piuttosto agile, NGF L’ultimo trapianto è veramente un bel racconto, tanto che ne consiglio senz’altro la lettura. 
 
Giuseppe Magnarapa è nato a Roma nel 1947: come è facile intuire, è un medico specialista in Neurologia e Psichiatria che ha lavorato in Ospedali Psichiatrici e Carceri, ed è stato Dirigente Responsabile del Centro di Salute Mentale di Guidonia (Roma) presso cui ha svolto la sua attività per circa vent’anni.
È autore di diversi saggi di argomento criminologico, ma ha anche pubblicato cinque romanzi di genere thriller, horror, fantapolitico: Complotto Finale (Solfanelli, Chieti 1991), I sogni degli altri (Silver Press, Genova 1995), La Morte non basta – Obiettivo Berlusconi (Edizioni Associate, Roma 2007), L’altro capo del filo (Runde Taarn, Varese 2008), Psicomicidio (Il Rovescio, Roma 2008). È autore, inoltre, di diversi racconti di genere analogo pubblicati su riviste ed antologie varie. Nel 1990 ha vinto il Premio Tolkien per la Letteratura Fantastica col racconto dal titolo “Liofilìa”.

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