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Tappe della clonazione

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Tappe della clonazione

Ad un annuncio eclatante come quello del 25 novembre 2002, ovvero la realizzazione della prima clonazione umana, non si è giunti certo all’improvviso. La storia si costruisce per tappe; esattamente come per la realizzazione di un edificio, bisogna passare attraverso la deposizione di uno sull’altro di singoli mattoni. Quali sono allora i passi che si è dovuto compiere, quali le tappe fondamentali e principali del lungo processo che ha portato ad oggi, ai risultati così "insperati" della scienza? Abbiamo deciso di ripercorrere questo tratto di storia umana ed ecco a voi la strada che ha portato alla clonazione umana.
1952: PRIMA CLONAZIONE PER LE RANE
I primi animali clonati della storia sono stati le rane. All’inizio degli anni Cinquanta, infatti, due ricercatori inglesi, Robert Briggs e Thomas King, riuscirono a trapiantare il nucleo di una cellula di embrione di rana in un ovulo. Nel 1962, poi, Jhon Gurdon fece un ulteriore passo avanti: trapiantò un nucleo, prelevato da cellule di intestino di girino, in un ovulo. La strada del trasferimento nucleare, che sta alla base delle tecniche di clonazione era a questo punto aperta.
1982: ECCO A VOI I TOPI TRANSGENICI
Spetta al topo il primato di animale transgenico. Nel 1982, infatti, la rivista britannica "Nature" annunciò la nascita di un topo "dopato" dall’interno. Cosa significa? Che nel suo patrimonio genetico era stato inserito un gene per la produzione dell’ormone della crescita, grazie al quale l’animale poteva crescere molto più del normale.
1984: FOTOCOPIE DEI NOSTRI AMICI ANIMALI
E’ Steen Willadsen a Cambridge, in Gran Bretagna, a raggiungere un altro grandioso risultato: ottiene cinque pecore tutte uguali suddividendo un unico embrione: è una tecnica detta "embryo splitting" e riproduce quello che si verifica in natura con la nascita di gemelli identici. Può essere già considerata una clonazione, anche se però non prevede il trasferimento di nucleo: permette del resto di ottenere animali perfettamente uguali.
Sempre in questo stesso anno nasce a Cambridge una pecora ottenuta grazie ad un trasferimento nucleare: il nucleo di una cellula embrionale viene trasferito in un ovulo da cui ha avuto origine la gravidanza.
1988: LE PECORE DI EDIMBURGO
Dopo i topi transgenici, arriva ora il turno delle pecore di Edimburgo, produttrici di un enzima umano, l’alfa 1 antitripsina, utilizzato nella cura dell’enfisema, e del fattore IX, la cui carenza provoca una forma di emofilia. E assieme a loro le capre di Boston, fabbriche viventi del tPA, l’inibitore tessutale del plasminogeno, una sostanza che serve per sciogliere i coaguli di sangue e viene utilizzata per la cura dell’infarto acuto. Gli animali transgenici sono in grado di produrre queste sostanze con il latte: ecco perché si pensa di utilizzarli per la produzione di farmaci. Il procedimento per ottenere animali transgenici è complesso e per questo si cominciò a pensare che sarebbe vantaggioso poterli riprodurre attraverso la clonazione.
Ancora nell’88, con la tecnica del trasferimento nucleare scoperta del 1984, vengono alla luce a Houston, nel Texas, sette tori tutti uguali a partire dai nuclei di cellule di un solo embrione.
1997 (25 FEBBRAIO): LA NASCITA DI DOLLY
E come dimenticare questa data? Ecco a voi Dolly, il primo mammifero della storia clonato a partire da un individuo adulto. I ricercatori del Roslin Institute di Edimburgo prelevarono anche il nucleo di una cellula mammaria di una pecora adulta e lo trasferirono in un ovulo privato del suo nucleo. Quest’ultimo fu poi trapiantato nell’utero di una terza pecora, che diede appunto alla luce Dolly. Ma quale è in campo zootecnico il vantaggio di clonare un animale adulto? Il fatto che si possono valutare le caratteristiche di partenza e decidere di riprodurle attraverso la clonazione.
1998: LA SCOPERTA DELL’ANNO: LE CELLULE STAMINALI
James Thomson all’Università di Madison, nel Wisconsin, riesce a rendere immortali le cellule staminali embrionali dell’uomo. Tali cellule non sono altro che cellule di embrione indifferenziate, capaci poi di dare origine a 210 diversi tipi di cellule che servono a costruire l’organismo umano. Fu questa scoperta ad aprire la strada alla possibilità di produrre tessuti ed organi in laboratorio, da trapiantare per riparare quelli danneggiati da malattie.
1998: CLONAZIONE DELL’UOMO A META’
All’Università Kyungee di Seul un gruppo di ricercatori coreani, guidati da Lee Po Yon, affermano di essere riusciti a clonare l’uomo, ma fu una clonazione riuscita solamente a metà, perché non portò alla nascita di un individuo. L’esperimento, non pubblicato su riviste scientifiche, fu interrotto quando l’embrione era formato da quattro cellule.
1999: VERSO LA CLONAZIONE UMANA…
Robert Lanza, un ricercatore dell’industria privata americana "Advanced Cell Tecnology" annuncia sulle pagine del quotidiano Daily Mail un esperimento analogo a quello di Seul, interrotto per motivi etici dopo 12 giorni di vita dell’embrione. La comunità scientifica avvertì di non avere interesse alcuno a clonare l’uomo per fini riproduttivi, ma di star percorrendo la strada della clonazione terapeutica, ovvero la possibilità di trasformare una cellula adulta in una cellula embrionale totipotente, da ritrasformare poi in un tessuto utilizzabile per riparare organi danneggiati. Si tratta dello stesso identico obiettivo delle cellule staminali di Thomson, ma con due vantaggi: evitare il problema etico legato all’impiego di embrioni e superare il problema del rigetto da parte dell’organismo, dal momento che i tessuti si ottengono per clonazione delle stesse cellule del paziente da curare.
2000: ALTRI RISULTATI DELL’ "EMBRYO SLITTING"
L’ultimo risultato della tecnica che portò Willadsen ad ottenere cinque pecore identiche ("embryo slitting") è ora la nascita di Tetra, la prima scimmia clonata.
2001 (16 AGOSTO): AUTORIZZATA LA CLONAZIONE
Il governo inglese autorizza la clonazione di embrioni umani per scopi scientifici. A distanza di pochi giorni anche gli Stati Uniti danno il via libera all’uso di cellule staminali di embrioni per la ricerca terapeutica. La comunità scientifica internazionale ha accolto con favore la svolta, sottolineandone finanche "il potenziale enorme per creare nuove forme di trattamento per malattie attualmente incurabili". Il dibattito si è aperto anche in Italia, dividendo scienziati e politici. Il Parlamento dice "no alla clonazione umana" e la Camera approva definitivamente, il 21 marzo, a larghissima maggioranza (385 voti a favore, 3 contrari e 13 astenuti) il protocollo del Consiglio d’Europa che vieta la riproduzione fotocopia degli esseri umani. Il 29 agosto intervenì in prima persona addirittura il Papa, illustrando la posizione della Chiesa cattolica: assolutamente no alla clonazione anche se lo scopo è buono.
2001 (25 NOVEMBRE):
Eccoci giunti al traguardo: la "Advanced Cell Tecnology" annuncia di avere eseguito con successo la prima clonazione di un embrione umano.

Francesca Orlando

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