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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Buon Anno a tutti! Eccoci tornati dopo le feste, i regali, le vacanze per chi le ha fatte e le abbuffate dai parenti, che di solito toccano a tutti.
Inauguriamo alla grande l’anno, con un SUSSURRI ricco di nomi e di temi nuovi: torna la satira con Marco Vicari, tornano i racconti autobiografici – ricordate il mitico diario di Spalla? – con il giovane Pietro Ghilardi.
Credo poi che vi affascinerà, e inquieterà, il bellissimo racconto di Leonardo Maffi, che affronta da un’angolazione originalissima il tenebroso mondo dell’ingegneria genetica.
Sarete anche rapiti dal suggestivo romanzo fantasy di Alessandro Zanardi, e dalle molte, belle poesie di autori ben noti ai lettori di Kult.
La carne sul fuoco è tanta, quindi, come si diceva al circo, andiamo a cominciare…

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Proseguono le Avventure di Banedon, racconto di ambientazione fantasy di Alessandro Zanardi. Molte le suggestioni da Harry Potter nel descrivere l’infanzia del giovane mago di Arendal Banedon , che qui assistiamo mentre decide di frequentare una scuola di magia; lo stile è come sempre scorrevole, ricco di intuizioni felici ("Era venuto alla luce nell’ora in cui la luce se ne andava").
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Dall’universo magico di Zanardi, come per magia voliamo nel mondo sensuale e languido di Marco Saya, che con Amplesso continua a indagare con versi morbidi e voluttuosi gli istanti brevi e misteriosi dell’amore e dei sensi.

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Da un tema all’altro, dall’atmosfera rarefatta della lirica alle banalità della nostra vita quotidiana, tra scontri politici e discussioni tra i partiti. Con Digiuno, Marco Vicari inaugura alla grande un genere nuovo per Kult, quello della satira politica.
Il titolo si riferisce al digiuno indetto dal papa in favore della pace in Afghanistan, ma moltissimi sono gli argomenti trattati, in una rapida e sorridente carrellata: dalla famosa cena di Bin Laden, alle proteste della Lega contro la costruzione di una moschea, al caso Taormina.
Gli ultimi avvenimenti sono dipinti con poche pennellate, soffuse di leggera ironia.
Se volete sorridere ancora con Marco Vicari, vi rimandiamo al sito www.bengodi.org, dove il giovane autore tiene una rubrica.

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Molto bella, più spontanea e meno ottocentesca rispetto ad altre sue liriche, è Paolo di Mariacarla Tarantola. Pochi e intensi versi per tratteggiare "un’inconscia passione", una bellissima definizione per un sentimento tanto misterioso e complesso.

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A prima vista potrebbe sembrare un articolo di divulgazione scientifica: la struttura di intervista e l’uso di termini tecnici conferiscono un’apparenza di tranquilla accademia a un tema tanto scabroso e inquietante come l’ingegneria genetica.
Con placida precisione la scienziata tratteggia un mondo in cui vengono stravolte le caratteristiche dei nostri amici cani, in cui la persona umana perde la sua unicità a favore di primati e cetacei….L’effetto di straniamento è altissimo, e così il turbamento che si prova leggendo Neocani: un’intervista, di Leonardo Maffi, concorrente all’ultimo concorso 8komeno indetto da Kult. Uno splendido esempio di fantascienza biologica.

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Ma torniamo al presente, un presente in cui – tiriamo un respiro di sollievo – non esistono cani modificati né accoppiamenti tra cetacei e umani: ci sono però ragazzi che si crogiolano a letto con poca voglia di uscire di casa e andare all’università… Simpatico e divertente è il breve racconto autobiografico Alzarsi dal letto, di Pietro Ghilardi, che descrive una sua giornata tipo con ironia, indulgendo appena a una scurrilità un po’ giovanilistica – ma non urtante.

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Prosegue anche la pubblicazione di liriche tratte da D’amore, di morte di Enrico Pietrangeli, edito da Teseo. Il tema di AL.A. è sempre quello dell’amicizia, della ruvida comunanza tra due giovani in campagna, nella primigenia innocenza che sarà forse violata dal denaro e dalla crescita.

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Per questo mese è veramente tutto: non mi resta, come al solito, che augurarvi buona lettura.
Arrivederci a febbraio

Lorenza Ceriati

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