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L’insegnante di sostegno – Vito Piazza

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Competenze tecniche e aspetti emotivi
Erickson

Vito Piazza usa l’immagine dell'”angelo custode” per presentare la figura dell’insegnante di sostegno. Il suo compito è quello di prendersi cura della ragazza o del ragazzo che gli viene affidato aiutandolo a integrarsi nel gruppo dei compagni, nonostante le difficoltà che affronta per stare al passo con gli altri.
E’ un compito impegnativo che richiede di superare a volte le aspettative di un certo tipo di compagni e insegnanti che possano essere solo preoccupati di avere una figura che “tenga lontano” quelli che appaiono in un qualche modo diversi, per favorire, invece, un pieno incontro e un pieno inserimento di tutti nella classe e all’interno dei programmi didattici.
In questo senso il libro di Piazza, L’insegnante di sostegno, nella sua seconda edizione aggiornata e aumentata rispetto alla precedente del 1996, è un manuale completo, che inquadra la figura di questa tipologia di insegnante sia dal punto di vista normativo e di competenze tecniche, sia dal punto di vista degli aspetti emotivi che questo tipo di professionalità richiede.
L’autore, che lavora per il Ministero della Pubblica Istruzione  ed è un esperto di questioni che riguardano la scuola, nonché scrittore di opere narrative e testi di pedagogia e metodologia didattica, divide il suo lavoro in due parti: la prima si presenta appunto come una descrizione generale della figura dell’insegnante specializzato, a partire dai principi che regolano la sua presenza nella scuola, le sue competenze tecniche e la sua capacità di lavorare in rete con gli altri insegnanti e con l’extra scuola per favorire dinamiche inclusive nei confronti degli alunni seguiti.
In questa parte, viene sottolineato il principio della con titolarità dell’insegnante di sostegno rispetto agli altri docenti: esso è frutto di un lungo percorso che la scuola italiana ha portato avanti, anche dal punto di vista normativo, perché l’integrazione dei ragazzi portatori di bisogni educativi speciali non venga semplicemente delegata a una persona, magari percepita anche come esterna al gruppo degli altri docenti, ma sia una questione che riguarda tutti gli insegnanti e tutte le materie didattiche. In questo senso l’insegnante di sostegno non è un “corpo estraneo”, ma una figura che promuove l’integrazione in costante dialogo tra i ragazzi seguiti, il gruppo classe e gli altri insegnanti.
Questa prima parte si conclude con due interessanti appendici, che aiutano a comprendere meglio il contesto storico e istituzionale, all’interno del quale questo tipo di professione si è sviluppata: si tratta del contributo di Giacalone, sulla storia normativa dell’insegnante di sostegno, e di quello di Tortello, che parla dei gruppi di studio e di lavoro che si affermano sempre più come metodi di lavoro scolastico.
La seconda parte intende addentrarsi più in profondità sulle competenze emotive e relazionali che l’insegnante di sostegno deve affrontare nel suo lavoro: gli aspetti normativi e istituzionali, infatti, si scontrano spesso con una realtà scolastica molto più sofferta, in cui emerge la persona con le sue dinamiche psicologiche e relazionali, la sua difficoltà ad affrontare la sofferenza che certe tipologia di handicap manifestano, le aspettative degli altri docenti e delle famiglie.
E’ proprio questa seconda parte che si apre con una simpatica storia (con diversi finali possibili, a scelta del lettore), in cui, attraverso la metafora dell'”angelo custode”, l’autore presenta rischi e difficoltà che affrontano quotidianamente quanti si occupano di integrazione.
Questa seconda parte si presenta come molto interessante e ricca di spunti bibliografici, frutto di una conoscenza accurata che Piazza dimostra intorno anche a questi argomenti, in cui in modo molto concreto e con una scrittura accattivante, si toccano diversi aspetti utili per chi svolge in generale la professione di docente: dagli aspetti comunicativi al tema dell’assertività, dai consigli pratici per evitare di “bruciarsi” alla presentazione delle teorie sull’intelligenza emotiva etc.
In generale, questo testo, come tutti i testi della collana Guida per l’educazione speciale, si presenta come un manuale completo, di facile lettura nella maggior parte dei contenuti, e utile per “farsi un’idea” intorno a una figura che nella storia della scuola italiana ha suscitato dibattito e ancora oggi lascia aperti interrogativi e problematiche.
Lo stile semplice e concreto, a tratti divertente e narrativo, soprattutto nella seconda parte, rendono il libro di Piazza una buona lettura per tutti gli insegnanti ed educatori che vogliono avere alcune informazioni e qualche consiglio concreto sul mestiere dell’insegnante di sostegno e in generale su tematiche che riguardano l’integrazione e il lavoro di rete nella scuola.

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