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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Salve a tutti, amici di Sussurri; chissà se arriveremo in tempo per farvi gli auguri di Natale? Io comunque ci provo; questo è davvero un periodo bellissimo, il centro di Modena è sfavillante, e sfavillante è anche la nostra piccola rubrica: per stare in tema culinario, in linea con le giornate che verranno, non è un’abbuffata, ma una selezione di prelibatezze.
Gli amanti della poesia possono spaziare tra i diversi stili di Meraviglia Murata, di Stefano Medel – lo ricordate? l’autore di A Leopardi -, di Giancarlo Ferrigno; per chi preferisce immergersi in una storia, la scelta è tra la fantascienza catastrofica di Giuseppe Cerone, l’ironia di Marco Milani, e naturalmente il fluire avventuroso di Alessandro Zanardi.
Ma, naturalmente, il consiglio è di non scegliere, e di assaggiare tutto. Buon appetito…

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Come di consueto l’incipit è riservato ad Alessandro Zanardi, che prosegue nel suo romanzo fiume Terra Rossa: assistiamo a un colpo di scena nell’amore tra Filine e Reitel, che non vi svelo; ma soprattutto c’è un graditissimo ritorno, una commistione con la Storia del ragazzino elementale– splendido romanzo di qualche tempo fa. Ritroviamo con piacere il piccolo genio del male, con la curiosità di vedere come si inserirà nella storia principale…

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Bellissima, molto evocativa di miti letterari – dalla lupa dantesca a quella di Verga, la donna maledetta che faceva impazzire gli uomini- la lirica di Meraviglia Murata La lupa. Unione di lussuria, di peccato e di desiderio, immagini forti e delicate, tra fango e capelli bagnati.

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Marco Milani è davvero un autore poliedrico, impossibile da ingabbiare in una definizione, in un genere o uno stile: lo ricorderete nel comico Baby Red, ma anche in poesie profonde, o racconti dai temi più svariati. Forse un denominatore comune è lo stravolgimento della realtà, in chiave ironica, spesso onirica: come in questo, divertente, La mia strada, con un sogno inserito nel caos delle nostre città.

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C’è un momento della vita in cui ci si rende conto di non essere più nel numero dei giovani- è quando si possono fare dei bilanci, prendere delle decisioni, scegliere una via nelle infinite che avevamo davanti. Come in Comincio a diventare vecchio, lirica nello stile impetuoso e sperimentale di Giancarlo Ferrigno: una conclusione, l’arte, la musica, la poesia, non devono avere età.

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Ma stacchiamoci dalla nostra piccola Emilia Romagna, e anche da tutta la penisola, per tuffarci nella magia della Grande Mela, dell’oceano, dei grattacieli. Immagini che fanno parte di noi come un secondo strato di sogni, un mito di libertà di di vita, ricreato alla perfezione nei versi di Baia di New York, di Stefano Medel: autore molto interessante, che abbiamo conosciuto tempo fa con la lirica A Leopardi.

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Sei fortunato, amico! è un bellissimo racconto di Giuseppe Cerone, ambientato in un futuro freddo e desolato, eppure stranamente simile all’oggi: la globalizzazione, il flusso incontrollato di informazioni, l’evoluzione inarrestabile dei rapporti di forza, dell’economia, delle guerre.
Lo so, forse è un finale angosciante, ma anche una buona occasione per riflettere, come spesso avviene per la fantascienza "catastrofica": presentando una situazione spinta all’eccesso, ci mette davanti ai limiti della natura umana.

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Anche oggi il tempo a nostra disposizione è terminato: non mi resta che salutarvi e augurarvi un buonissimo Natale e un ottimo Capodanno. Mi raccomando i propositi per l’anno nuovo: uno potrebbe essere iniziare a scrivere su Kult!

Lorenza Ceriati

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