KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Sandblasting

19 min read

SANDBLASTING
Sandblasting – El Paso Sound-Wall (CD)

Sandblasting è un progetto solista di Luca Torasso creato nel 1997 e che ad oggi ha portato alla realizzazione di 6 cd autoprodotti e alla partecipazione a diverse compilazioni e lavori di altri artisti, tra cui notevole quella allo "Scassato/Live" con Daniele Brusaschetto. Degna di menzione la partecipazione a una pregevole compilation della torinesse Zzz… Records, oltretutto un cd manufatto di pesante, tagliente e (pericoloso se non maneggiato con cura) ferro soggetto a ruggine nel tempo, con tanto di Zzz… scalpellato a mano per ogni copia, bellissimo oggetto destinato a diventare un cult, anzi cultissimo per collezionisti. Le origini musicali di Luca Torasso, torinese, sono da ricercarsi principalmente nel filone heavy metal e punk. Il crossover rock/elettronica ha poi attratto sempre più la sua attenzione fino alla svolta dovuta alla scoperta di Nine Inch Nails, Die Warzau, Test Dept, Merzbow ed altro tra rock/dance elettronici, jungle e drum’n’bass, ma anche noise. Di cose SANdBLASTING ne ha fatte molte, ma direi che, al di là delle sfumature tra una definizine di genere e l’altro, siamo sempre in territori estremi ed estremamente "abrasivi", che sia dance, BreakCore, industrial, noisecore o che. Elettronica "terrorista" l’ha definita Sandblasting stesso, serrata e cyber, a rappresentare e forse esorcizzare e neutralizzare ad armi pari il caos quotidiano in cui siamo immersi senza neanche più avvedercene (quasi un principio omeopatico dove le minime dosi di somministrazione che provochino gli stessi sintomi della malattia del vivere occidentale, il quale si vuole combattere, diventano anzi dosi massicce e superiori al male stesso). Il caos del mondo industrializzato, che con le sue infinite e sovrapposte fonti di suoni, rumori, voci, grida, dati, bit, onde, causa quotidianamente la saturazione dei nostri sensi e il crash del nostro sistema cognitivo. E, in effetti, mai dopo l’ascolto di Sandblasting, ho sentito così forte il bisogno di rigettare il nostro caos "post-moderno" per riguadagnare il silenzio e il raccoglimento.

ElPaso Sound-Wall è un concept è uscito in aprile del 2004 e da giugno è passato sotto distribuzione Audioglobe e Masterpiece (e da Gennaio 2005 insieme ai lavori di Sonic Belligeranza nella distribuzione Ant-Zen). Descriverlo in poche righe non è semplice. E’ sicuramente un’esperienza sonora di assoluta violenza elettronica e destrutturazione di ogni principio e legge musicale. Rumore rabbioso o violento comunque tenuto sotto controllo, scaglie di energia poliritmicamente ordinate, suono possibile dei cento miliardi di neuroni nel cervello che si attivano e fra loro comunicano impulsi senza alcuna concessione alla nota. La sua parcellizzazione iterativa al computer di schegge alla velocità di una mitragliatrice disintegra totalmente ogni nota, ogni sua frazione di tono… Uno Steve Reich che sfugge alle leggi dell’altezza e durata dei suoni e alla possibilità di notazione.

Davide

Come sei approdato a questa forma che sembra mettersi all’opposto delle teorie del silenzio di John Cage e forse, come un uroburo, vi si ricongiunge all’opposto estremo?

Luca

Direi che molto probabilmente alla base di tutto quanto c’è la larga apertura mentale a livello musicale che mi sono creato ascoltando nel tempo sonorità di ogni tipo che fossero elettroniche e non. Tanto per farti un esempio pratico: all’interno di una giornata qualsiasi posso passare a livello di ascolti da Merzbow ai Prana, dai Whitehouse ai Dee-lite, dai Flying Testicole ai Lab 4 o ai Kox Box, dagli Zen Paradox ai Test Department…
Tutto ciò ultimamente sta accadendo anche mentre suono e creo: può capitare la giornata in cui sperimento su frequenze e sonorità estreme e quella in cui invece mi dirigo su cose molto più danzerecce, o (come sto facendo per il nuovo materiale su cui sto lavorando) mischio brutalmente le cose, direi con risultati devastanti (sentirete le tracce a tempo debito).
Quando ho pensato alla realizzazione di "El Paso sound-wall" era mia intenzione creare un prodotto estremo per dance floor industriali e direi che le recensioni apparse sulle varie testate musicali (quella di Rumore in particolare) mi abbiano ampiamente ripagato di tutto il lavoro e delle energie impiegate.
"El Paso sound wall" secondo me è un prodotto che non può trovare una collocazione ben precisa a livello di settore musicale e chi è riuscita a trovargliela, secondo me non ha ascoltato bene il lavoro o non lo ha capito per niente: non si può parlare e definirlo semplicemente come un lavoro di noise estremo perché non lo è. L’intero lavoro è una amalgama (a parer mio molto omogenea) di basi ritmiche con strutture ben delineate (e non random) ed armonie/melodie di rumore (al posto dei classici suoni di synth).
Tra l’altro lo sprawl musicale al quale accennavo ad inizio risposta credo che lo si trovi anche nella mia discografia: remix goa, gabba, noise, e d’n’b’, (in "ScassatoLive"), ambient (in cose che tra poco spero di riuscire a pubblicare), power electronics e breakcore (in "I AM I" ed "El Paso sound wall").

Davide

Ti capita mai di sentire il bisogno di fare qualcosa di più "musicale"?

Luca

Innanzi tutto mi piacerebbe capire cosa intendi per più musicale (scritta così la domanda è un po’ ambigua): più "musicale" nel senso di "orecchiabile" o comunque più alla portata di tutti/meno ostico, o più "musicale" nel senso di impiegare strumentazioni classiche come chitarre, synth, drum machine etc.per comporre?
A questo punto mi sentirei di rispondere alla tua domanda così. Se tu intendevi parlare di un lavoro costruito e suonato con i soliti suoni dei classici strumenti come synth, guitar, drum machine, etc, (insomma un disco suonato), io mi sento di dirti che è proprio qui che entra in gioco tutto lo studio e la costruzione che sta dietro "El Paso sound wall" (ovvero come l’ho "suonato" per crearlo). Prova a pensare a questa cosa: in fin dei conti i suoni dei synth non nascono anche loro da delle modulazioni di frequenza e di forme d’onde basilari come possono essere il sine, pulse, square, etc..?
Quindi alla fine che differenza può esserci se al posto di modulare quelle forme d’onda uno cerca di sperimentare le stesse cose con il rumore (white, pink, etc..) sbattendolo in un campionatore? Una nota tecnica al riguardo a quelli che stanno leggendo: forse in pochi sanno che nei vecchi moog o synth analogici il rumore veniva utilizzato per "scaldare" o dare "colore" ai suoni generati .
Alla fine anche i primi suoni di batteria elettronica che venivano impiegati in tracce tipo quelle dei Kraftwerk erano troncamenti di forme d’onda base poi giocate sul pitch o addizionate col "rumore". Ad esempio sul mio MATRIX 6 c’è un intero set di batteria creato solo sfruttando forma d’onda base di sine e pulse. Se a tutto ciò aggiungi poi un po’ di dimestichezza con lo spettro della frequenza (ovvero su come le frequenze vadano ad incidere o meno sulla corposità ed impatto di un suono) il gioco è fatto…
A questo punto una volta che hai creato il tuo kit di rumori basta sbatterli in un sampler, attaccarci una master keyboard e divertirsi a creare/suonare.
Per quanto invece riguarda il discorso "musicale" inteso come orecchiabile, ti risponderei così: se è vero che i synth che senti nella dance music non son altro che "suoni" generati da forme d’onda base (sine, square, pulse, etc…) allora SANdBLASTING si è divertito a fare dance music sfruttando la modulazione del rumore base (white, pink,etc…) : – )))))) Quindi eccoti il nuovo prodotto del futuro per i dance floor cyber-industriali.…






Davide

A che punto sono i tuoi tre nuovi progetti paralleli industrial-extreme dance oriented e le improvvisazioni ambient-power electronics di NGNIENTE. Ce ne parli un po’?

Luca

Dunque per il momento sto cercando di portare avanti il progetto orientato verso sonorità technoidi stile casa Ant-Zen ed Hands, ma alla fine è saltato fuori l’ennesimo delirio sonoro di SANd… Il progetto si chiama K. B. (svelerò solo più avanti il significato di questa sigla) e non sarà certamente un clone di "El Paso sound wall" ma una evoluzione di quest’ ultimo. Anche dietro questo progetto c’è un concept (abbastanza da macelleria ed estremo) che sta alla base della tracce realizzate. Per ora però non vorrei svelare altro…
C’e’ anche un altro progetto elettronico a cui sto lavorando saltuariamente ma che credo resterà segreto in eterno perché ho paura delle conseguenze che potrebbero scaturirne: è stata una follia venuta in mente a me ed un altro ragazzo che tu conosci molto ma molto bene ma chiudo qui il discorso: credo che una cosa del genere mai nessuno si prenderebbe la responsabilità di distribuirla, più che altro per il concept ed i contenuti…
Per il nuovo lavoro come SANdBLASTING se ne parlerà molto più avanti anche se già ci sono delle tracce e diversi spunti pronti…
NGNIENTE è un progetto che vede la collaborazione con Mirco Rizzi (Ashtool) alla chitarra ed effetti, Daniele Brusaschetto alla chitarra, voce ed effetti e me al lat top.
Ci siamo trovati una mattina a casa di Daniele ed abbiamo improvvisato su delle idee che avevano sviluppato Mirco e lo stesso Daniele. Ci siamo subito trovati in sintonia e quindi abbiamo deciso di portare avanti insieme questo progetto ma senza darci delle scadenze ben precise. La cosa che mi è piaciuta maggiormente di questo ensemble era l’idea basilare dell’improvvisazione live senza schemi fissi o pre costruiti: ci sono dei punti da cui partire e con cui terminare ma tutto il resto è lasciato al momento, alla improvvisazione pura.

Davide

Vi sono altri progetti in cantiere, oltre quelli che ho menzionati?

Luca

No e credo che non ne andrò a cercare altri per un bel po’… Guarda ultimamente ho anche rifiutato di collaborare a dei progetti abbastanza allettanti proprio perché mi è umanamente impossibile poter garantire una certa continuità e presenza: non ho il tempo materiale per starci dietro. Le cose che invece accetto di fare sempre molto volentieri sono i remix: ultimamente ho fatto 2 remix per un gruppo di Torino (i NO FORGIVENESS) ed in cantiere c’è un remix o due per i TECHNOPHOBIA.
Sempre sul campo remix ti rimando al nuovo progetto "COVER": ho deciso finalmente di pubblicare tutti i remix che ho fatto e che mai sono usciti. Saranno scaricabili gratuitamente dal mio sito con tanto di copertina per chi volesse farsi un cd. Gli mp3 saranno a bassa fedeltà (più che altro per motivi di spazio): chi vorrà potrà contattarmi per avere i pezzi originali su cd. Col tempo man mano che farò altri remix e cover andrò ad aggiornare la pagina, poi magari stamperò tutto quanto su Cd in numero limitato di copie sotto forma di antologie. Col tempo valuterò il tutto….

Davide

Numerosissime e continue le tue collaborazioni. Quali ad oggi ti piace ricordare di maggiormente significative? Quali invece sono in corso, e quali ti piacerebbe realizzare?

Luca

Senz’altro la collaborazione con Daniele Brusaschetto su "scassatolive" è quella che ricordo maggiormente ad oggi (è stato un calvario…ahahahah). Per il resto ti rimando alla risposta precedente.

Davide

Il nome scelto Sandblasting non è casuale: esiste una tua dichiarata correlazione ben precisa tra il processo superficiale a cui vengono sottoposti i materiali ferrosi per eliminare gli strati esterni di ruggine e di scorie (sabbiatura), una operazione di finitura di pezzi metallici mediante lancio di sabbia, una smerigliatura… ed il tuo progetto solista. Correggimi, se sbaglio a riportare, ma da qualche parte hai affermato che il progetto SANdBLASTING nasce cioè dal presupposto che tutte le persone di questo mondo hanno un cervello proprio ma la maggior parte di esse non sarebbe più in grado di utilizzarlo. Ciò che impedirebbe il funzionamento corretto di tale organo vitale sarebbe lo strato di ruggine che ormai dopo lungo periodo di inutilizzo lo avrebbe ricoperto ed avvolto. Lo scopo della tua musica sarebbe quindi quello di far saltare via lo strato di ruggine e di aiutare le persone ad utilizzare nuovamente il proprio cervello invece di massificarsi come greggi di pecore o a correre dietro feticci imposti dalla società / sistema in cui vivono quotidianamente. Vuoi qui meglio spiegare questo concetto, questa analogia della "sabbiatura" in relazione alla tua musica? Nel senso che, secondo me, anche una vecchia canzone di Charles Trenet o una semplice melodia potrebbero comportare una sabbiatura nel tuo significato, rielevarci, ripulirci, riazzerarci, farci nuovamente sentire più vivi nel senso individuo ed esclusivo.

Luca
…allora secondo questa tua teoria anche un brano di Cristina D’Avena potrebbe servire come sabbiatura del cervello atrofizzato?…io ho i miei seri dubbi…Dubbi che aumentano a dismisura quando mi giro in torno a me e vedo da chi e che cosa sono circondato ed ancora peggio quando consciamente (essendo entrato ultimamente anche nel mondo del night clubbing) penso a tutti quei personaggi che per vivere fanno i Dj e continuano dopo secoli a vomitare/sabbiare i dance floor e le menti dei dancers coinvolti con Atlas Ufo Robot, Candy Candy, Jeeg Robot, etc…(ed in modo particolare qui a Torino). Lascio a te ed ad ogni lettore di questa intervista pensare all’effetto sabbiatura di SANdBLASTING musicista e Dj (per chi mi ha sentito e mi conosce) ed agli effetti degli altri…Io posso solo dire che ai miei concerti e Dj set assisto sempre a scene di deliri, di persone che si "risvegliano", che "vivono"…Tu stesso d’altronde nel breve riassunto inziale sulla "storia" di SANdBLASTING sottolinei come l’ascolto dei miei lavori a differenza di altri abbia lasciato in te segni tangibili sul momento: hai trovato un qualcosa che finalmente ti ha fatto staccare la spina dal caos, dalla alienazione e dal turbinio che ogni giorno ti circonda e ti sei dovuto fermare…Direi, scrostato e riattivata la circolazione sanguigna : – ))))

Davide

Da qualche parte hai detto che la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo per migliorarne l’esistenza e non per lobotomizzarlo o sopprimerlo. Una tecnologia che, se usata da un essere umano attivo diventa emozione, calore, sentimento (non un uomo passivo che si fa usare dalla tecnologia e ne diventa schiavo). A scanso di equivoci, premetto che "El Paso Soundwall" mi piace, ma trovo questa tua affermazione alquanto contradditoria con gli esiti di questo tuo ultimo lavoro, dalle tracce perfino più apparentemente estranianti e gelide di una microritmica degli Autechre… Per me, un’elettronica calda e "sentimentale" o "a misura d’uomo" è quella di Eno, dei Kraftwerk, di Jon Hassel e della Possible Music, di Thread e Jarboe, di Michael Brook o di Harold Budd, di Sylvian e Czukay e via dicendo. Inoltre, per me dominare una tecnologia significa mischiarvi anche l’origine di strumenti suonati o acustici o, comunque, il controllo in termini di composizione, non solo di cut-up dei suoni… Cosa intendevi dire più esattamente?

Luca

Come ben sai El Paso sound wall è nato da un destrutturamento e sezionamento chirurgico di una live session (la "materia prima") che è stata creata con l’impiego di strumenti ed effetti tradizionali analogici (synth analogici, effetti a pedali, drum machine e voci umane storpiate dagli effetti). Da questa "live session" poi sono state prelevate delle parti (campioni/samples) da me ritenute di basilare importanza per assemblare nuove strutture (tracce) solo simili come contenuti alla "materia prima" originale ma di forma diversa. Come un chirurgo si avvale della tecnologia per operare i suoi pazienti (vedi bisturi, pinze automatizzate, laser, etc.) così io ho usato la tecnologia messa a disposizione ad un musicista elettronico (filtri parametrici, equalizzatori, analizzatori di spettro e di forme d’onda, controller di resonanza e filtri di frequenza) per operare sui samples/campioni che avevo prelevato e selezionato. La "materia prima" in fin dei conti è stata anch’essa ottenuta grazie alla tecnologia: synth analogici, filtri ed effetti a pedali, vecchi mangianastri e microfoni esistono non per un regalo divino ma perché sono stati creati ed inventati dall’uomo per mezzo della tecnologia. Quindi come vedi IO ho usato la tecnologia per fare quello che avevo in mente di fare e non mi sono fatto usare dalla tecnologia per creare. La tecnologia ha creato i filtri ed io li ho usati come meglio credevo come il medico usa un laser od il bisturi per eseguire quello che vuole fare. Il fatto poi di impiegare solo cellule della "materia prima" per costruire nuove entità senza utilizzare nuovamente Synth e Drum Machine è stata una scelta mia: una sfida verso me stesso. Nuovamente l’uomo che cerca di ingegnarsi con i mezzi che gli vengono dati a disposizione per creare un qualcosa. Per anni mi sono interessato alle frequenze di lavoro degli strumenti e delle forme d’onda. Questa esperienza mi è tornata utile nella realizzazione di El Paso Sound Wall. Una voce umana passata in modo adeguato attraverso i filtri parametrici ed effettata a dovere può diventare una cassa ancora più potente e devastante di un kick 909. Lo stesso suono ripulito dalle frequenze "contaminanti" può divenire un rullante e così via.
"El paso sound wall" è stato interamente assemblato e creato con questa logica: quindi non parlerei per niente di mia contraddizione nel rapporto uomo/tecnologia ma anzi di mia capacità nel gestire, conoscere ed operare con i mezzi che avevo a disposizione in modo attivo e non passivo. "El Paso sound wall" è il risultato di una persona che non si sofferma al pattern presettato di una MC303, ma di una persona che forse ha costruito una nuova MC303 destinata esclusivamente ad artisti industriali.

Davide

Vorresti spiegare la "poetica" che sottintende la tua auto-definizione di "sound terrorist"?

Luca

Beh credo che si commenti da solo il termine di "terrorista sonoro", così come anche l’impatto dei miei lavori: come hai scritto tu stesso nella piccola biografia iniziale su di me…

"E, in effetti, mai dopo l’ascolto di Sandblasting, ho sentito così forte il bisogno di rigettare il nostro caos "post-moderno" per riguadagnare il silenzio e il raccoglimento."

In fin dei conti ho agito sulla tua psiche come un terrorista : – ))))

Davide

Nel 2001 hai dato inizio a una tua propria label chiamata D.S.K. (Das Sabdblasting’s Kabinett). Ce ne parli? Chi c’è, cosa c’è oltre ai tuoi lavori? Come fare ad averli?

Luca

L’idea portante della label è quella di produrre e pubblicare solo ed esclusivamente lavori di improvvisazioni solisti o con altri artisti. Perché questa scelta? Mi attirava l’idea di poter bloccare in eterno su un pezzo di plastica un periodo di tempo (come in una fotografia) con tutti i fenomeni ed eventi che accadono in quel lasso di tempo. Per quanto riguarda il reperire i lavori basta contattarmi via mail.

Davide


Due parole sul progetto "Cover" di rilettura di brani di Dead Kennedy, Jane’s Addiction, Ministry ma anche dei nostrani Larsen e Brusaschetto… Qual’è la tua chiave di rilettura? E’ già disponibile? Come fare per avere copia di questo e degli altri tuoi lavori?
Luca
Guarda molti pezzi sono già finiti da moltissimo tempo: non sono riuscito però a portare a termine il progetto fino alla fine perché "El Paso sound wall" mi ha portato via molto più del tempo che credevo e quindi è slittato tutto. Inoltre sono rimasto un po’ fermo a livello compositivo perché ho voluto dedicarmi in primis alle serate clubbiste e a portare avanti la sub label di Sonic Belligeranza +Belligeranza (gestita da me e Riccardo Balli). Per quanto riguarda il cd "COVER" ho deciso che sarà una pubblicazione web con free download. Per chi sarà interessato all’acquisto, credo che parallelamente produrrò un numero minimo e limitato di 100 copie. Col tempo poi la pagina verrà aggiornata man mano che farò nuovi remix. Per quanto riguarda tutto il resto delle mie produzioni, se non le trovate nelle varie distribuzioni, l’unico modo ad oggi per averle è di scrivermi via mail o di contattarmi in altro modo, sempre che non siano già esaurite: conta che di "El Paso…" mi sono rimaste pochissime copie… Ne approfitto per segnalare che in cantiere c’e’ già +Belligeranza02: come per il primo lavoro sarà una uscita che credo spiazzerà gli ascoltatori, ma non accenno ad altro…
Davide
Torino, città difficile… Ci lamentiamo sempre molto (e spesso a ragione) della nostra metropoli che, ora, post-industria, sta cercando di riciclarsi tra l’altro come primaria "città di cultura"… Ma poi… I creativi come te cercano ancora continuamente di mettere insieme le forze e fare qualcosa per bypassare le altrimenti indifferenti, deprimenti e provinciali "istituzioni" preposte e il decerbrato-decrebrante business. Ma sarà sempre così a Torino e, in fondo, nell’Italia tutta?
Luca
Se dovessi risponderti fermamente con un si o con un no non avrebbe senso, per il semplice fatto che nessuno di Noi può certamente sapere quello che accadrà anche solo nel futuro più prossimo. Ad esempio di ciò potrei farti notare come negli ultimi 6 mesi sia nata ad esempio una distribuzione come la RUSTBLADE con il solo intento di basare la sua distribuzione/produzione su sonorità industrial-power electronics appoggiandosi a distribuzioni come Audioglobe e Masterpiece su tutte (e la cosa sta andando molto bene). Il mio Cd nonostante l’estrema osticità è stato recensito in modo molto positivo dalle più grandi e famose testate giornalistiche (vedi Rumore, Kronic, Rockerilla, etc.). Entrare nei negozi a Torino o Milano o Londra (come nel caso di Resurrection a Camden) e trovare i Cds di BAHNTIER, SANdBLASTING e DETUNE-X in mezzo alle novità sperimentali questa estate, mi ha fatto un certo effetto. Io direi che forse finalmente qualcosa sta iniziando a muoversi anche qui da Noi ed ad affiorare agli occhi di tutti, e questo è molto importante. Adesso non ultima notizia che tutta Sonic Belligeranza entrerà nel catalogo di distribuzione Ant Zen. Come vedi in 6 mesi è successo veramente di tutto e per quanto mi riguarda mai mi sarei aspettato una cosa simile. SANdBLASTING si ritrova a lavorare con l’organizzazione di Onyrica a Torino in una delle più grosse e belle discoteche, vomitando sui dance floor raffiche di Ant Zen ed EBM ed alle 05.00 del mattino deve chiudere la serata tra il malcontento di tutti i dancers che si trovano in pista: questa se non fossi io che la sto vivendo di sabato in sabato in prima persona non l’avrei mai creduta possibile. A Bologna è il secondo anno che si riesce a portare delle sonorità estreme in mezzo ad una strada…Se questi non sono sinonimi di cambiamento, non so come li si possa definire. Ciò che è certo ci sarà ancora da sbattersi molto, anche se siamo arrivati già ad un buon punto…
Davide
Torino night-clubbing… Dj, Vj… Tu sei molto attivo nei club, nelle discoteche torinesi. Cosa stai facendo attualmente? Ci descrivi il tuo locale ideale, quello che vorresti esistesse a Torino (se poi fosse anche il tuo…)?
Luca
Beh il club ideale di SANdBLASTING esiste, si trova a Londra e si chiama SLIMELIGHT. Non posso descriverti in poche parole l’atmosfera e neanche come è fatto questo club: bisogna vederlo da fuori, entrarci dentro e passarci una serata intera fino alle 07.30 del mattino (quando vieni quasi brutalmente cacciato fuori : – )))). Chi ci è stato certamente mi riuscirà a capire… Ad oggi è suddiviso in tre sale dedite a sonorità Goth / Industrial, EBM / harsh e sul piano superiore ndstekk / trancecore (poi dipende comunque dalle serate). Però tanto per farti/Vi un esempio se volete ballare cose tipo PAL, Converter, scrap EDX, etc. questo è il club che fa per Voi…Per quanto riguarda invece il discorso di Torino diciamo che ho iniziato per caso l’avventura del Dj / Vj causa varie situazioni che non sto qui a specificarti: mi sono ritrovato a lavorare con "Onyrica", una organizzazione che da tempo lavora in Torino organizzando serate sul filone goth ed abbracciando anche sonorità electroclash / EBM ed industriali (quindi in perfetto accordo con il club nel cervello di SANdBLASTING). Con loro mi sono trovato fin dall’inizio bene ed a quanto pare il devasto di Ant Zen ed EBM con il quale il sottoscritto bombardava tutti i sabati sera il dance floor del privè in cui operava è piaciuto molto anche a loro. Ad oggi Onyrica è l’unica realtà nella città di Torino ad organizzare serate basate su tali sonorità. Siamo in tre Dj e cerchiamo di coprire un po’ tutti i settori nell’ arco della serata: c’è chi si occupa della new wave ed electroclash, chi di sonorità goth ed il sottoscritto si occupa (ihihih…non cambierò mai) di fare strage a colpi di harsh EBM e NDSTTEKK. Per tutta la stagione al sabato sera ci potrete trovare al FASTER di Torino: una discoteca da 2.000 persone, suddivisa su due piani, dotata di 3 dance floor a se stanti e ben isolati tra loro ( http://www.faster-rock.com ). Mentre per quanto riguarda gli eventi nei periodi festivi (quindi non al sabato) vengono organizzati in luoghi e situazioni diverse . " Onyrica " è una organizzazione con molti contatti sia in Italia che all’estero (tra i vari ad esempio potrei citare RITUAL con la quale lo scorso Giugno qui a Torino si organizzò una serata). Come ti accennavo prima, inizio ad avere la sensazione che si sia creata a Torino una gigantesca e ben radicata famiglia industriale con ramificazioni in tutto il mondo. A chi potesse interessare c’e’ un sito ed un forum dedicati ad "Onyrica" sul quale potrete trovare tutte le informazioni sugli appuntamenti, sull ‘organizzazione e sui concerti in programma ( http://www.onyrica.com ).

Davide

Quel che non ti ho chiesto?

…il mio sogno nel cassetto…ma visto che non me lo hai chiesto, io non lo svelerò….

Grazie Luca.

Grazie a te per l’ interessamento, per le domande e per l’intervista: spero presto di incontrarti di persona e mi scuso per la lunga attesa per farti avere la mia intervista.

Il sito di Sandblasting (con mp3 downloadable) è all’indirizzo
http://xoomer.virgilio.it/sandblaster/

Per quanto riguarda ulteriori info Vi consiglio di tenere sott’occhio:

http://www.rustblade.com
http://belligeranza.c8.com
http://www.soundterrorist.net
http://www.c8.com
http://www.onyrica.com

Davide Riccio

Commenta