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One night stand

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One night stand

Il nuovo film di Mike Figgis, balzato alla ribalta col bellissimo “Via da Las Vegas”, rimane al di sotto delle aspettative e non lascia il segno fra il pubblico accreditato presente in sala. Figgis è anche l’autore delle musiche d’atmosfera che sottolineano le scene più intense, ma non va molto oltre.
La storia. Lui (Wesley Snipes) va a New York per una sola notte per incontrare un amico che non sente da cinque anni a causa di un insulso litigio. Quest’ultimo, un’ottimo Robert Downey Jr., è sieropositivo e sembra che solo questa notizia abbia scosso l’affermato pubblicitario a rivederlo, lui che allora scelse la via dello spettacolo invece della carriera professionale. L’incontro è visibilmente teso e carico di emozione ma ciò non basta per prolungare l’incontro più di una serata sola. Snipes sarà però costretto comunque a rimanere a New York a causa del traffico che gli fa perdere l’aereo per Los Angeles. La nottata sarà, naturalmente, galeotta proprio come succede solo ed esclusivamente nei film.
L’imprevisto riporta Snipes sulle tracce della bella Nastassja Kinski, conosciuta poche ore prima. La passione vince la (debole) resistenza dei due che commettono rapidamente un luuuungo adulterio con la convinzione che la distanza geografica possa insabbiare tutto.
Per lui comincia però un periodo di riflessione e tormento interiore.
La moglie da salotto non gli sembra più la donna che ama, i colleghi pubblicitari sono solo squali interessati al profitto e intanto il suo amico sta morendo da solo. Come nella più classica delle redenzioni il mondo nel quale vive gli appare improvvisamente vuoto e banale, per questo motivo la notizia dell’aggravarsi delle condizioni dell’amico è una scrollata tutto sommato positiva.
La scena si sposta di nuovo a New York dove la sorpresa è che
Nastassja Kinski altri non è che la moglie di Kyle MacLachlan
(interpretato da Kyle MacLachlan il poliziotto di “Twin Peaks”) ossia il fratello dell’amico. Tutto ciò comunque non basta per spegnere il fuoco che ormai arde tra i due, anzi! La passione scatta addirittura tra la mogliettina petulante e l’insipido agente immobiliare. Il finale? Sono talmente deluso che ve lo svelo. Con Robert Downey Jr. muore anche il volto “effimero” di Wesley Snipes che accetta di buon grado lo scambio di partner con Kyle MacLachlan, una soluzione che fa tutti felici.
La trama potrebbe essere interessante e, finalemente, c’è un personaggio gay e sieropositivo che non è nè penoso nè retorico, ma l’intero film oscilla senza convinzione tra battute di dubbio gusto e scene drammatiche troppo enfatiche. Figgis calca un po’ la mano su quell’atmosfera che ha comunque reso “Via da Las Vegas” un piccolo capolavoro: sottofondo intenso, fotogrammi rallentati e primi piani volti a cogliere i pensieri più che le espressioni. In “One night stand” ce ne sono un po’ troppe e fuori luogo.
Chi lo vedrà faccia avere notizie.

Michele Benatti

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