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OPEN BOOK – Intervista a Gabriele Sorrentino (sezione fantasy)

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Con la presentazione all’interno di Book Modena il 7 di marzo e la successiva messa on-line dell’e-book sul sito di Zona Holden si conclude la prima fase del progetto Open Book. E con essa la parte che ha richiesto una interazione più rapida e fitta con gli autori che hanno accettato di mettersi in gioco per le varie sezioni. Vorremmo quindi, mentre è ancora possibile spedire materiale per la “fase 2” (quella che prevede cioè variazioni autonome di quanto raccolto), intervistare brevemente le varie redazioni, in modo da avere uno “storico” di qualche considerazione su come si sono svolte le cose dall’interno.
Parliamo della sezione Fantasy, e lo facciamo con Gabriele Sorrentino.

Chi sono stati i redattori che si sono occupati della raccolta, della selezione e dell’editing finale in questo parte di Open Book?

Della sezione Fantasy ci siamo occupati io e Marcello Ventilati. Di Marcello è stata l’idea geniale dei draghi come protagonisti. Assieme abbiamo amalgamato il materiale che ci arrivava. Io mi sono occupato, soprattutto, di far quadrare gli ultimi capitoli e l’epilogo.

Ci puoi descrivere brevemente com’era il prologo di questa sezione, e che aspettative di trama avevate in mente (se ne avevate)?

Nel Prologo abbiamo provato ad invertire il punto di vista, trasformando i draghi in prede braccate da uomini malvagi. Nel tempo la trama si è snodata lungo un percorso che è così riassumibile: in un luogo chiamato la Grande Valle, uomini e draghi vivono in pace in virtù di un antico Patto che demanda ai draghi il compito di difendere gli uomini. Esistono poi delle Sapienti che hanno il potere di entrare in comunione con i draghi. A un certo punto giungono nella Valle dei guerrieri, gli Sterminatori di Draghi, che prendono il potere e cominciano a dar la caccia ai draghi, assoggettando le Sapienti al loro potere. I supersiti di questa mattanza si mettono in cerca del luogo di origine dei draghi, dove sperano di trovare aiuto.

In questa sezione alla fine sono stati pubblicati 9 capitoli (più l’epilogo e il prologo). Come si è sviluppata la trama e grazie quanti e quali autori? E come avete deciso di procedere con la tempistica per l’invio dei capitoli (che è stata diversa per sezione)?

Abbiamo scelto di unire due filoni narrativi, quello proposto da Francesca Poggioli e quello frutto dell’intuizione di Alessandro Bertoni. Questa decisione ci ha consentito di creare un’ambientazione molto curata ma ha ci necessariamente costretto a qualche “equilibrismo”. In questo senso è stato fondamentale il capitolo di Daniela Ori, vera chiave di volta capace di unire i due filoni in maniera credibile.

Quale è stato il contributo (se ce n’è stato uno solo) che più a determinato il punto di svolta nella trama?

Non vi sono stati contributi che hanno dato una svolta. Ogni capitolo ha dato il suo contributo. Come ho detto prima il capitolo di Daniela Ori è stato fondamentale perché ha dato la sterzata finale alla trama, ma possiamo dire che ogni capitolo ha fornito spunti nuovi e interessanti.

Quanto è stata impegnativa la selezione dei singoli capitoli, e con che meccanismo è stato stabilito di volta in volta cosa scegliere?

Non abbiamo avuto molti invii come sezione fantasy. Probabilmente perché si tratta di un genere più di nicchia. Questo in un certo senso ci ha facilitato la scelta. Abbiamo preferito non pubblicare di seguito il contributo di uno stesso autore. Ci è sembrata una scelta giusta per incentivare a partecipare e per avere maggior varietà di voci. La scelta, essendo soggettiva, resta opinabile. Abbiamo dato preferenza al materiale che meglio si incastrava con quello precedentemente scritto.

Quanto è stato complesso, nel progredire dell’opera, riuscire a selezionare (o modificare) il materiale migliore perché la storia potesse avere un finale? E quanto il fatto che tutto il progetto aveva scadenze temporali molto strette?

Certamente andando avanti, la storia si avvicinava al fatale collo di bottiglia ed era necessario intervenire sui capitoli per rimetterli “in carreggiata”.

Quanto lavoro redazionale c’è sopra il materiale ricevuto? se c’è stata, che tipo di interazione avete avuto con gli autori?

Soprattutto alla fine siamo intervenuti spesso, soprattutto per uniformare lo stile o per rifinire punti che non si incastravano perfettamente nella trama. Abiamo agito in totale autonomia e per questo ringrazio gli autori per la pazienza. So per esperienza che ci si affida al proprio pezzo e che non è facile accettare interventi.

C’è qualche aneddoto interessante che riguarda lo sviluppo del progetto o il suo completamento?

Ci aspettavamo che i draghi fossero gli unici protagonisti della storia. Gli autori, però, hanno preso strade diverse. È stata dura riuscire a “spingerli” con i consigli prima di ogni nuovo post a “considerare” anche i nostri draghi. Poi, superata la metà, tutto è andato liscio.

Se avete già avuto feedback da parte degli autori coinvolti che tipo di impressione hanno avuto di tutta l’operazione?

Il feed back è stato molto positivo.

A posteriori cosa ritenete si possa migliorare in un progetto come Open Book? Cosa potremme migliorare il vostro lavoro di redattori, il contribuire degli autori e/o la visibilità del progetto?

Certamente l’elemento tempo è stato il più deficitario. Credo occorra almeno una quindicina di giorni di pubblicità prima dell’inizio del concorso e poi almeno due settimane tra un capitolo e l’altro per dare a tutti il tempo di leggere e lavorare.

Che seguito vi piacerebbe che potesse avere una iniziativa come questa?

Abbiamo già qualche idea per un progetto più ampio. E’ una bella iniziativa che merita di avere altri sbocchi.

Grazie per il tempo dedicato. E ci vediamo venerdì 13, alle ore 17, con chiunque si voglia unire, per il secondo incontro-presentazione dell’e-book del concorso.

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