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Terza Lezione

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Terza lezione

Ciao a tutti!!!
Dopo una lunga pausa di riflessione eccoci di nuovo alle prese con la grammatica russa.
Purtroppo gli impegni di studio non mi hanno permesso di dedicarmi alla terza lezione ma niente paura, questa volta ne ho preparata una molto consistente nella quale andremo ad affrontare parecchi argomenti interessanti…perciò Dava(Andiamo a cominciare!)
Dopo aver introdotto l’alfabeto, la traslitterazione e la fonetica, cominciamo ad avvicinarci alla lingua viva, così come la si legge e la si parla veramente. Una delle caratteristiche più strane ed anche più affascinanti della lingua russa sono i cosidetti “casi” dei sostantivi. I casi saranno già familiari a chi di voi ha studiato il greco o il latino (rosa, rosae…) oppure il tedesco, ma ad ogni buon conto è bene spiegare cosa sono e come funzionano.
Torniamo indietro ai tempi che furono e rivediamoci chini sui quaderni a scrivere kilometri di analisi logiche e grammaticali (ebbene sì, l’incubo non è ancora finito). Nei nostri esercizi cercavamo un soggetto (io, il sole..) un verbo (leggo, scotta) un complemento oggetto (il libro, la pelle), un complemento di specificazione (di
Giulio, della bambina) o un complemento di termine (alla classe, ai marinai), ecc.
Per fare questo dovevamo procedere per ordine logico e riconoscere ogni elemento da determinate caratteristiche. In russo la questione è di gran lunga più sbrigativa e senza dubbio molto più complicata, in quanto la funzione di un determinato sostantivo si riconosce dalla forma che assume la sua desinenza.
Andiamo quindi a vedere quali sono i casi in generale e come si strutturano. I nomi in russo sono un optional coreografico, l’importante è che si sappiano riconoscere i casi dalle desinenze dei sostantivi.
Il primo caso è quello legato al soggetto e che chiameremo nominativo in russo IMINITEL{N< }ADEJ.
Il secondo è quello che indica il complemento di specificazione: genitivo in russo RODNTEL{N< }ADEJ.
Il terzo indica il complemento di termine: dativo in russo DATEL{H<
}ADEJ.
Il quarto indica il complemento oggetto: “accusativo” in russo
VINITEL{N< }ADEJ.
Il quinto indica generalmente il complemento d’argomento:
“prepositivo” in russo TVORITEL{N< }ADEJ.
Il sesto indica generalmente il complemento di unione o compagnia: strumentale. In russo: }REDLOJN< }ADEJ.
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Per ora andremo ad analizzare solo i primi due casi che ricorrono nei nostri testi.

Il Nominativo

Si tratta del caso del soggetto, per cui la desinenza del sostantivo è quella integra ed originale. In russo abbiamo tre generi del sostantivo: maschile, femminile e neutro.
I maschili terminano sempre in consonante, in segno debole ({). I femminili terminano in -a o in segno debole ({). I neutri terminano sempre in -o, -e, (IE), (IY).
La distinzione tra un maschile e un femminile in segno debole si può riconoscere solo dall’aggettivo che lo segue o lo precede. Questo procedimento lo dovremo però rimandare…ahimè per il momento, le parole maschili e femminili dovranno essere imparate a memoria.
Il plurale dei sostantivi al nominativo è molto semplice, in quanto quasi tutti terminano al maschile e al femminile in (<) e (I) secondo la tabella .
Esempi: JURNAL, GAZETA, OKNO, STUDENT<. ———————————————————————-
Tabella:
maschile: -r,-t,-l,-k,-{ femminile: a,y, { neutro: -ie,-iy,-o plurale: ->

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Visto che già abbiamo introdotto il caso più comune, andiamo ad analizzare un piccolo testo nel quale metteremo in evidenza tutto quello che abbiamo studiato finora. Ecco il testo (cliccate sulla parola).
MI RACCOMANDO PRATICATE LA LETTURA!!!!!

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V<: Voi. Questo è un pronome personale al caso nominativo. Ecco la lista dei pronomi personali soggetto in russo: Y, T<, ON, ONA, M<, V<,
ONI.
CTO: Corrisponde al nostro che congiunzione ma viene utilizzato nelle domande al posto del nostro cosa. Ad esempio, CTO T< DELAEW{? ovvero
“Cosa fai ?”.
SECAS: adesso, ora.
TAKJE: anche, inoltre.
U MENY EST{: io ho. Come nel caso del verbo essere,il verbo avere al presente non ha forma. Per sopperire a tale carenza il russo dispone di una forma alternativa che si può tradurre letteralmente con “presso di me esiste…” ma che ricopre nell’uso perfettamente la forma del verbo avere. Attenzione però, la traduzione di U MENY EST{ è: “io ho, io possiedo”.
SSSR: La pronuncia non è “cccp” come tanti credono ma “es es es er” che vuol dire SOPZ SOVETSKIH SOQIALNSTNCESKIH RESRUBLIK cioè
“U.R.S.S.”.
JIT{: significa vivere, abitare e si coniuga cosi: Y JIVU, T< JIVEW{,
ON JIVET, M< JIVEM, V< JIVETE, ONI JIVUT.
RABOTAT{: lavorare. Proviene dal termine che significa “lavoro” ma anche “fatica” nel senso figurato.
ZANYT<: occupati, impegnati. E' un caso di forma breve dell'aggettivo che vedremo più avanti.
REDKO: raramente, di rado.
DRUG DRUGA: L’un l’altro. DRUG significa “amico” e ricordate che si legge “DRUK”!
VIDIM{: vediamo, voce del verbo VIDET{ che si coniuga così: Y VIJU,
T< VIDIW{, ON VIDIT, M< VIDIM, V< VIDITE, ONI VIDYT.
Questo verbo ha una cosiddetta alternanza nella declinazione perchè dall’infinito VIDET{ si passa con un’alternanza alla forma VIJU della prima persona. Si parla di alternanza D/J del verbo.
MNE NRAVITSY: mi piace. Questa forma è costituita dal pronome personale al dativo (a me) e dal verbo NRAVIT{SY che significa
“piacere”. Il verbo viene declinato a seconda dell’oggetto o della persona cui viene riferito.
Esempio: MNE NRAVITSY KINO, MNE NRAVYTSY KNIGI, MNE NRABITSY TORT.
DEVUWKA: ragazza
SVOBODNA: libera, senza impegni. E’ un altro caso di forma breve dell’aggettivo.
RAZGOVARIVAEM: chiacchieriamo. declinazione: RAZGOVARIVAIP,
RAZGOVARIVAEW{, RAZGOVARIVAET, RAZGOVARIVAEM, RAZGOVARIVAETE,
RAZGOVARIVAPT.
Ora, tanto per andare a complicare la questione, introduciamo gli aggettivi.
Come ben sapete, l’aggettivo è quella parte variabile del discorso che modifica e dice qualcosa del nome.
In italiano come in russo si concorda con genere (maschilee femminile) e numero ( singolare o plurale ), …il problema è che in russo l’aggettivo deve concordarsi anche con il caso di declinazione del sostantivo…

Proviamo a fare un esempio con il sostantivo al nominativo:

IVAN-KRASIV<
KARTINA-INTERESNAY
UDOBNOE KRESLO
SVETLIE KOMNAT< Gli aggettivi si differenziano tra loro a seconda delle loro terminazioni.
Per ora noi tratteremo solo gli aggettivi detti “forti”.

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Tabella:

m        f        n        p

>

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Anche per questo mese la nostra lezione si è conclusa, spero vi sia tutto chiaro e mi raccomando… ci vuole pratica!
Alla prossima!!!!!

Giulia

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