KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

News on the ‘zine

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News on the ‘zine

Salve a tutti…no, forse è meglio un ciao, sapete sono nuovo di quì e non so come siete abituati. Questo articolo nasce per coloro che di musica vivono, che non si fermano al disco del mese di Radio XZY, ne si fanno condizionare dai media sui gusti musicali. Se pensate che
Videomusic vada bene ma non vi basti, se passate ore e ore in un negozio di dischi ad ascoltare decine di LP senza mai trovare nulla che vi attiri (suscitando l’ira del negoziante), allora avete bisogno di una buona fonte di informazione, e se quello che cercate è qualcosa di dedicato allora continuate a leggere e forse scoprirete molte cose interessanti; se non trovere nulla di interessante allora non fate parte delle categorie sopra citate.
Una rivista molto interessante nasce qualche mese fa nell’ambiente bolognese, più che fanza è una vera rivista, gratuita, di circa 20 pagine, a colori, bimestrale e con due copertine. Il nome è Ain’t a magazine, e non è di sola musica, ma parla di molti generi musicali, di scrittori, critici, e di tutto il mondo che ruota attorno all’universo sonoro, anche al livello più marginale. Spazia dall’Horrror sound alla Danzig, al pop rock stile Stone Roses, fa riferimenti al Rap dalle basi meno banali, passa per Rollins, Daimanda
Gàlas, Cranberries, ORB, Depeche Mode, Cranes, Jah Wobble, ecc. Ma come ho detto non è di sola musica, ed ecco allora Dario Fo, Enrico
Ghezzi, Banana Yoshimoto, Marianne Faithfull, ecc.
C’è di tutto in quelle 20 pagine: recensioni dei concerti italiani, interviste, bibliografie, news, foto, posters (originalissimi), citazioni, tutto condito con una grafica innovativa che fa sparire moltissime testate nazionali. Un riferimento in terza di copertina ricorda che gli autori sono estimatori della grafica nel formato Mac e dei font più disparati (sono ansiosi di provare e scambiarsi materiale a livello di fonts, immagicni, ecc.), e che sono dispostissimi a ricevere critiche, appunti, commenti, su tutta la rivista in tutte i sui aspetti. Molto bravi e sopratutto molto attenti all’evoluzione del panorama musicale, convogliando nel giornale tendenza e ricercatezza, musica d’avanguardia e gruppo del momento.
Non so perchè questi ragazzi non vendano la loro rivista? (quante volte l’ho sentita questa frase) poichè darebbero da filo da torcere anche a ‘zine e riviste nazionali. Non so dove potete trovarla, io persnalmente la trovo a bologna, e per ovvi motivi di pubblicità non posso rivelarne la fonte, se ne volete sapere di più scrivete a KULT e vi risponderò personalmente. Oppure scrivete o telefonate a :
Ain’t multimedia communications s.r.l. via del Cestello 16
41100 Bologna

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Seconda ‘zine di nota è Freak Out, anch’essa bimestrale, nata circa 5 anni fa, ma nota all’autore da poco meno di un anno. Dedicata maggiormente alla tecnica che alle mode, fa riferimento alla New Age,
Rock, Fusion, avanguardie industrial-noise, musicali e non; di grafica sicuramente più povera, non manca di contenere articoli interessanti e sopratutto non scritti da neofiti del settore (come può accadere in molte riviste italiane dove lo stesso giornalista scrive di generi musicali più disparati, sparando chili di BIP-zate. Tra gli articoli dell’ultimo numero un po’ di fusione computer-musica, non troppo dettagliato, alcune recensioni di gruppi, italani e non, recensioni di apparecchiature e strumentazioni musicali (mixer, casse, effeti, campionatori, ecc.), una mezza pagina sul Death, non male devo dire, un reportage dalla Slovenia (con perticolare riferimento a due gruppi locali quali i famosi Laibach e i meno noti 2227), e una intervista ai mitici No Means No. Carino il fumetto di ultima pagina, peccato dover aspettare due mesi per le puntate successive.
Si trova in molti negozi di musica underground, o se volete informazioni scrivete a :
Freak Out via M. D’Ungheria 120
84018 Scafati (SA)

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Terza ma non ultima ‘zine, degna di citazione, è Dynamo, che ricorda più un vera rivista che una fanzine. Si tratta della rinascita sotto nuove forme della defunta rivista di HXC, Blast, che per motivi di tipografie aveva chiuso i battenti. Per chi conoscesse quest’ultima basta dire che usa lo stesso font, stessa impaginazione, stessa struttura, stessi redattori, stesso panorama musicale (forse qualcosa in più), stessa grafica, ecc., ma con pagine inpiù e molte novità. Se il panorama HXC comincia a dare qualche segno di cedimento alla base, su Dynamo questo si sente ma molto meno; molti sono gli articoli extra-musicali che valgono solo loro l’acquisto della rivista. Non male i cenni storici e le bibliografie (forse per mancanza di materiale?), ottimo quello sull’Ska; interessante l’attenzione a campi completamente distanti dal panorama musicale quali: l’atircolo di recensione di Neural, VR, e un salto nel Cyberspazio, articoli su animali e sulle creature della notte, news di cose più disparate e demenziali, recensioni su case di produzione e fumetti americani, comics e film X-Rated, eros, videgames, z-movies, thrash-movies Made
In Italy, sguardi sulla TV di tutti i giorni, chili di recensioni, e tante interviste. Migliorabile la grafica (capisco i low budget!), ottimo il rapporto prezzo-qualità del giornale. Se siete amanti di
HXC, SXE, Oi!, Ska, Punk Rock, e di tutto ciò sopra citato allora è un must per voi, se questi generi non vi attragono più di tanto ma qualcosa ha attratto la vostra attenzione Dynamo può essere la vostra rivista.

John Smith

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