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Il nulla quotidiano – Zoé Vadés

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(Giunti – traduzione dallo spagnolo di Barbara Bertoni)

Zoé Valdés è una delle voci più originali ed espressive della narrativa caraibica e incarna tutta la paura di un regime totalitario nei confronti di chi usa la narrativa per esprimere liberamente il proprio pensiero. Zoé Valdés pubblica i suoi primi libri in Francia, dove lavora nella delegazione cubana dell’Unesco e nell’Ufficio culturale dell’Ambasciata cubana. Il governo non li gradisce perchè troppo sarcastici nei confronti del regime castrista e la scrittrice viene costretta ad abbandonare Cuba per trasferirsi definitivamente a Parigi. Zoé Valdés oggi è cittadina francese e lavora per la costruzione della Terza Repubblica Cubana insieme al poeta William Navarrete e ad altri esuli cubani. In Italia non sono reperibili molti libri di questa raffinata autrice allieva di Lezama Lima che viene tradotta con successo in tutto il mondo. Café nostalgia (Frassinelli) è purtroppo esaurito ed è forse il suo testo più lirico e spietato. Noi abbiamo letto Il nulla quotidiano, edito da Giunti, un romanzo di vita, malinconico e ironico al tempo stesso, che racconta la tristezza del cubano costretto all’esilio. “Vengo da un’isola che voleva costruire il paradiso e invece ha realizzato l’inferno”, fa dire l’autrice al suo personaggio femminile, tra le pagine dolorose di un romanzo che critica aspramente la deriva rivoluzionaria. Zoé Valdés ha un rapporto ambiguo con la sua isola che ha costretto i suoi figli ad emigrare, ma che resta il solo luogo dell’anima dove si desidera ritornare. Il nulla quotidiano è il romanzo di una generazione tradita che non può riflettersi nei principi d’una rivoluzione che gronda solo retorica. La protagonista si chiama Patria ed è figlia di un padre comunista e di una madre che quando è nata l’ha avvolta nella bandiera cubana che ha avuto dalle mani di Che Guevara. Il romanzo descrive un quotidiano fatto di sogni che svaniscono nel niente, di amori con traditori e nichilisti, di letteratura e amiche come la gusana (vengono chiamati così i cubani che fuggono) che dall’estero rimpiange il modi di vivere cubano, ma non certo un assurdo regime da cui è fuggita. Il nulla quotidiano è il romanzo di formazione di una scrittrice che decide di raccontare ciò che non va nel suo paese e di fare i conti con la sua storia. Un romanzo che a Zoé Valdés è costato l’esilio, perché i dittatori temono la forza della vera letteratura più delle rivolte di piazza. Le parole non si possono fucilare davanti a un plotone di esecuzione e nessuno le può rinchiudere tra le fredde mura di una prigione.

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